Una nuova guida descrive i contributi "Marie Curie" per il reinserimento
La Commissione europea ha pubblicato informazioni dettagliate sui nuovi contributi "Marie Curie" per il reinserimento finanziati nell'ambito del Sesto programma quadro (6PQ), che contribuiranno a rendere più interessante l'aspetto della mobilità, agevolando il rientro dei ricercatori nel loro paese d'origine o in un altro paese europeo. Una delle principali barriere alla mobilità dei ricercatori è rappresentata dal timore che si possano perdere opportunità nel proprio paese, se si trascorre un periodo di lavoro all'estero. Talvolta, è difficile per i ricercatori che hanno soggiornato per un periodo piuttosto lungo in un paese straniero ottenere un impiego una volta rientrati. Alcuni ricercatori ritengono, invece, che l'esperienza maturata all'estero non sia adeguatamente riconosciuta nel proprio paese e che rappresenta quindi un ostacolo all'avanzamento di carriera. Le due nuove misure, vale a dire i contributi europei ed internazionali "Marie Curie" per il reinserimento, si propongono di attenuare questi problemi. I contributi europei per il reinserimento sono a disposizione dei ricercatori provenienti dagli Stati membri dell'UE e dai paesi associati che hanno partecipato ad una delle azioni "Marie Curie" per almeno due anni, mentre i contributi internazionali per il reinserimento sono aperti ai ricercatori dei paesi citati che hanno lavorato al di fuori dell'Europa per almeno cinque anni. I contributi intendono incoraggiare questi ricercatori a rientrare in Europa ed a condividere le proprie conoscenze e competenze. La guida ai contributi "Marie Curie" per il reinserimento fornisce informazioni sui sussidi, sulle tipologie di ricerca che trattano, sulle organizzazioni e sui soggetti ammessi a partecipare, nonché sugli aspetti finanziari e sulla presentazione delle candidature.