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Contenuto archiviato il 2023-01-20

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Secondo uno studio britannico, si acuisce il fenomeno dell'oligospermia

Uno studio condotto recentemente nel Regno Unito sulla conta degli spermatozoi negli esseri umani, uno dei più vasti nel suo genere, ha registrato un calo della concentrazione media di spermatozoi, da 87 milioni per millilitro nel 1989 a 62 milioni nel 2002, ovvero una diminuz...

Uno studio condotto recentemente nel Regno Unito sulla conta degli spermatozoi negli esseri umani, uno dei più vasti nel suo genere, ha registrato un calo della concentrazione media di spermatozoi, da 87 milioni per millilitro nel 1989 a 62 milioni nel 2002, ovvero una diminuzione pari a circa un terzo. La ricerca è stata condotta presso la clinica per la fertilità di Aberdeen (Scozia) sulla base di 16.000 campioni di sperma prelevati da 7.500 uomini. I medici della clinica hanno definito preoccupante questo forte calo, tuttavia hanno sottolineato che una concentrazione superiore ai 20 milioni di spermatozoi per millilitro è considerata sana. Il dott. Siladitya Bhattacharya dell'Università di Aberdeen, che ha diretto la ricerca, ha precisato inoltre che lo studio è stato condotto su uomini che seguivano un trattamento per la fertilità e, pertanto, i risultati potrebbero non rivelare una tendenza generale. "È stato inevitabile. Non siamo riusciti ad ottenere un campione realmente randomizzato. Questa diminuzione deve suscitare comunque una certa preoccupazione e dev'essere spiegata", ha affermato il dott. Bhattacharya. Egli ha aggiunto che la diminuzione apparentemente improvvisa del numero di spermatozoi potrebbe semplicemente riflettere una maggiore sensibilizzazione fra gli uomini in merito ai trattamenti per la fertilità. "Il numero di uomini che si sottopongono ad un trattamento contro l'infertilità è cresciuto, ma non siamo in grado di stabilire se ciò sia dovuto ad un notevole incremento di tale condizione patologica o ad una maggiore conoscenza delle nuove tecniche da parte dei soggetti interessati". Se da un lato lo studio ha registrato un drastico calo generale nel numero degli spermatozoi, dall'altro si moltiplicano le teorie sulle possibili cause. Fattori come il fumo, il consumo eccessivo di bevande alcoliche, l'obesità, i pesticidi e perfino i pantaloni troppo stretti vengono ritenuti tutti potenzialmente responsabili. Il team di Aberdeen intende ora studiare altri aspetti dei campioni, ad esempio la mobilità degli spermatozoi, per rilevare un eventuale ulteriore deterioramento della qualità che possa indicare un generale calo della fertilità maschile. Il dott. Alan Pacey, andrologo presso la British Fertility Society, dove è stata presentata la ricerca, ha annunciato tuttavia una buona notizia per la popolazione maschile dell'Europa continentale. "Gli uomini britannici occupano una posizione piuttosto arretrata nella classifica europea e la regione d'Europa che vanta notoriamente il numero di spermatozoi più elevato è la Finlandia". Secondo un altro studio presentato durante la stessa riunione della British Fertility Society, la maggior parte delle coppie che si sottopongono a fecondazione in vitro è disposta a donare gli embrioni inutilizzati per la ricerca sulle cellule staminali. Un sondaggio condotto fra le coppie che frequentano il Centro di fertilità di Newcastle ha rivelato, infatti, che il 57 per cento di esse era disposto a donare gli embrioni soprannumerari alla scienza medica. Il presidente della British Fertility Society, prof.ssa Alison Murdoch, ha affermato: "Quando le persone comprendono la questione tendono a considerarla in modo favorevole. Gli scienziati non devono aver paura di coinvolgere l'opinione pubblica in tematiche di questo tipo".

Paesi

Regno Unito

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