La Tanaiste irlandese chiede incentivi per fermare la fuga dei cervelli europei verso gli USA
In un discorso tenuto il 21 gennaio di fronte alla commissione per l'industria, il commercio esterno e la ricerca del Parlamento europeo, Mary Harney, Tanaiste e ministro irlandese per le Imprese, ha sostenuto che occorrono nuovi provvedimenti per far sì che i laureati in materie scientifiche e tecniche dell'UE restino in Europa. Al momento, il 40 per cento di tutti gli scienziati e ricercatori che lavorano negli Stati Uniti è costituito da laureati dell'Unione europea. La Harney ritiene che, a livello di UE, la definizione di incentivi atti a contenere questo fenomeno rivesta la massima importanza per lo sviluppo futuro dell'industria europea. "L'innovazione è il principio motore dell'attività economica, della crescita e delle imprese: per questo le priorità in materia di ricerca svolgono un ruolo così fondamentale per l'UE. Produciamo più scienziati e ricercatori che gli USA, ma molti si trasferiscono negli Stati Uniti per trovarvi un'occupazione", ha affermato la Tanaiste. "Dobbiamo offrire più incentivi perché questi laureati non se ne vadano e per attirarne altri a lavorare in Europa". La Harney ha annunciato che, nei prossimi sei mesi, la Presidenza irlandese si concentrerà sul compito di agevolare la mobilità degli scienziati e dei ricercatori sia all'interno dell'UE sia in ingresso da paesi terzi. Inoltre si esamineranno questioni come l'incremento della percentuale del bilancio comunitario assegnata alla ricerca, la semplificazione delle procedure per l'accesso ai finanziamenti, il rafforzamento dei legami tra le imprese e il sistema di istruzione universitaria. La conferenza ministeriale intitolata "Percorsi verso l'innovazione per un'Europa competitiva", che si svolgerà a Shannon il 25 e il 26 aprile, riunirà dirigenti d'impresa, la Commissione europea e i ministri. "Si tratta di una nuova forma di dialogo, capace di favorire una riflessione originale su come l'Europa possa incoraggiare la crescita e l'economia basata sulla conoscenza", ha spiegato la Harney agli eurodeputati. Inoltre, la Presidenza irlandese si concentrerà sulla risoluzione del problema del brevetto europeo, che pare sia giunto a un punto morto. Addivenire a un accordo politico, dopo 14 anni di negoziati, imprimerebbe un nuovo e gradito impulso alla ricerca e all'innovazione nell'UE, ha dichiarato la Tanaiste. Allo stato attuale, la composizione delle vertenze commerciali in sospeso tra l'UE e gli USA darebbe ulteriore slancio all'economia, ha aggiunto la Harney. Tra gli argomenti all'ordine del giorno della Presidenza irlandese figurano anche la necessità di arrestare il trasferimento delle multinazionali verso i paesi più economici del terzo mondo, il riconoscimento delle qualifiche professionali in tutta Europa e la nuova Direttiva sui prodotti chimici. Quest'ultimo aspetto sta particolarmente a cuore della Presidenza irlandese, la quale ritiene che l'UE debba offrire un approccio equilibrato e prestare attenzione a non compromettere l'industria chimica con norme e regolamenti eccessivi. Per ripetere le testuali parole della Tanaiste, "meno regolamenti si traducono spesso in regolamenti migliori".
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