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Firmato l'accordo sullo Spazio per l'innovazione nell'Europa centrale e sudorientale

Rappresentanti del settore industriale, degli organismi di ricerca e delle strutture d'insegnamento superiore hanno firmato un accordo di cooperazione per la creazione di uno Spazio per l'innovazione nell'Europa centrale e sudorientale. L'accordo mira a rafforzare e rivitaliz...

Rappresentanti del settore industriale, degli organismi di ricerca e delle strutture d'insegnamento superiore hanno firmato un accordo di cooperazione per la creazione di uno Spazio per l'innovazione nell'Europa centrale e sudorientale. L'accordo mira a rafforzare e rivitalizzare il potenziale d'innovazione della regione in settori mirati d'alta tecnologia. I firmatari ritengono che l'iniziativa offrirà opportunità occupazionali più numerose e migliori nella regione, aiuterà a raggiungere gli obiettivi dell'Agenda di Lisbona, agevolerà la partecipazione dei paesi in via di adesione ai progetti e attività d'innovazione regionali ed europei. Il risultato più importante dell'accordo, definito in una dichiarazione come 'non politico e partito dalla base', sarà la creazione di una rete. I partecipanti intendono sfruttare al massimo i meccanismi di sostegno offerti dalla Commissione europea per la cooperazione paneuropea, inclusi i Fondi strutturali e i programmi quadro di ricerca e sviluppo. Lo Spazio per l'innovazione nell'Europa centrale e sudorientale includerà Austria, Germania, Grecia, Italia e i dieci paesi che entreranno a maggio nell'UE. 'Quando opportuno' verrà sollecitata la cooperazione di Bulgaria, Romania, Albania, Bosnia-Herzegovina, Croazia, Macedonia e Serbia-Montenegro. 'Anche la creazione di una rete con centri di eccellenza in Bielorussia, Moldavia, Russia e Ucraina potrà risultare utile', si legge nel documento che delinea le strategie dell'iniziativa. L'accresciuta cooperazione regionale creerà un più alto potenziale innovativo e accelererà la marcia verso un'economia e una società basate sulla conoscenza. 'Inoltre, la possibilità di creare prodotti con un alto contenuto di conoscenza, piuttosto che con lavoro a basso costo, attirerà maggiori investimenti esteri', afferma il documento citato.

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