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Tony Blair preme per l'impegno internazionale ad affrontare il cambio climatico tramite la scienza

Il Primo ministro inglese Tony Blair ha spiegato come intende sfruttare le presidenze del suo paese dell'UE e del G8 nel 2005, per fare pressione affinché ci si impegni ad affrontare il cambio del clima attraverso la scienza e l'innovazione. La scienza offre sia la spiegazion...

Il Primo ministro inglese Tony Blair ha spiegato come intende sfruttare le presidenze del suo paese dell'UE e del G8 nel 2005, per fare pressione affinché ci si impegni ad affrontare il cambio del clima attraverso la scienza e l'innovazione. La scienza offre sia la spiegazione che le soluzioni di quanto sta accadendo al clima della Terra, ha sottolineato Blair il 14 settembre. Egli intende usare le piattaforme europea e internazionale di cui disporrà l'anno prossimo per ottenere il consenso su una scienza di base sul cambio climatico e le minacce che pone, oltre all'accordo su un processo d'accelerazione della scienza e della tecnologia per rispondere a tali minacce. 'Da quando, 200 anni or sono, è iniziata la rivoluzione industriale, le nazioni sviluppate hanno ottenuto una sempre maggiore prosperità e livelli di vita più alti', dice Blair. 'Ma nel corso di questo periodo le nostre attività hanno avuto ripercussioni sulla nostra atmosfera, gli oceani, la geologia, la chimica e la biodiversità. Quel che è certo è che l'emissione di gas a effetto serra, associata all'industrializzazione ed alla forte crescita economica [...] sta provocando un riscaldamento globale, ad una velocità che da significativa è divenuta allarmante, e non è sostenibile a lungo termine'. Blair ha poi spiegato che in questo caso 'lungo termine' significa la durata di vita dei nostri figli, e forse della nostra. Il Primo ministro ha anche elencato prove scientifiche per ribadire l'immediato pericolo posto dal cambio climatico: i dieci anni più caldi mai registrati sono intercorsi tutti dal 1990; nell'ultimo secolo le temperature medie globali sono aumentate di 0,6°C; i ghiacciai si sciolgono; i livelli del mare salgono e dovrebbero salire ancora di 88 cm entro il 2100; il numero di persone colpite da inondazioni in tutto il mondo è passato dai sette milioni degli anni '60 ai 150 di oggi; e mentre l'ondata di calore che ha afflitto l'Europa nel 2003 dovrebbe normalmente accadere ogni 800 anni, un'estate su due sarà sempre più calda entro il 2040. Vi è stata tuttavia una nota di ottimismo: 'grazie alla scienza, siamo consapevoli del problema e, con la necessaria volontà politica e collettiva, saremo in grado di affrontarlo efficacemente'. Blair ha invocato una 'rivoluzione verde' internazionale, e ha sollecitato il Regno Unito a prenderne la guida. Il governo ha già stabilito obiettivi per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, ed è sulla via per conseguire l'obiettivo di Kyoto. Inoltre il governo inglese lo ha fatto senza penalizzare la crescita economica: tra il 1990 e il 2002 l'economia inglese ha registrato una crescita del 36%, mentre le emissioni di gas a effetto serra sono diminuite di un 15% circa. 'Ma è l'industria stessa che deve cogliere le opportunità: sono quelle aziende a carattere imprenditoriale, con la previdenza e la capacità di attingere all'eccellente base scientifica del Regno Unito, che arriveranno al successo', ha detto Blair. Parlando della sua strategia per la presidenza del G8, il Primo ministro si è fatto garante di promuovere lo sviluppo e l'adozione di tecnologie energetiche ecocompatibili, e di fare pressione per un investimento su vasta scala nelle tecnologie esistenti e incoraggiare l'ulteriore sviluppo di nuove tecnologie a bassa emissione di carbonio. Sono già stati compiuti progressi significativi, ha sottolineato Blair: ora sono disponibili autovetture azionate da pile a combustibile, come pure generatori di calore e d'energia e carburanti poveri di carbonio. La prossima generazione d'energia fotovoltaica non avrà probabilmente bisogno di pannelli, in quanto le finestre intelligenti potrebbero generare l'energia necessaria per i nuovi edifici, e anche il sequestro del carbonio mostra delle potenzialità. 'Quello che dobbiamo fare è suscitare il consenso internazionale sul mezzo per accelerare l'introduzione di queste tecnologie', ha detto Blair. Il Primo ministro ha concluso annunciando che non solo farà pressione per l'impegno al vertice del G8, ma che prima del vertice il Regno Unito terrà un meeting scientifico internazionale sul cambio climatico: 'Ben più della solita conferenza scientifica, il meeting affronterà le grandi questioni sulle quali dobbiamo addensare le risposte che può darci la scienza: 'qual è il livello di gas a effetto serra nell'atmosfera che è evidentemente eccessivo?' e 'quali sono le scelte che abbiamo per evitare di arrivarci?''

Paesi

Regno Unito