La Germania invita alla continuità nelle priorità tematiche del 7PQ
La Germania è l'ultimo paese a rendere nota la sua posizione sul futuro Settimo programma quadro (7PQ), e nel farlo invita a conservare al centro delle attività di ricerca dell'UE le aree tematiche prioritarie. Secondo un rapporto del ministero dell'Istruzione e della ricerca della Repubblica federale tedesca, il governo ritiene che le priorità scientifiche dell'attuale programma quadro dovrebbero essere proseguite per formare la base del prossimo, e che la percentuale di bilancio stanziata per queste aree tematiche dovrebbe rispecchiare quest'ordine di priorità. In particolare la Germania vorrebbe che si presti una speciale attenzione a queste aree: scienze della vita e biotecnologie; tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni; nano e microtecnologie; clima, sostenibilità ambientale e trasporti; energia, energie sostenibili e tecnologie ad esse associate; aeronautica. Inoltre, aggiunge il rapporto, si dovrebbe prendere in considerazione la trasformazione delle scienze umane e sociali in una priorità di per sé. Riferendosi ai risultati della ricerca finanziata dall'UE, il documento di posizione nota che 'tradurre i risultati della R&S [ricerca e sviluppo] in prodotti e processi è importante al fine di stimolare la crescita economica e lo sviluppo dinamico. Quindi è necessario, ancora una volta, intensificare il trasferimento di tecnologia e la commercializzazione dei risultati'. Uno dei principali temi della posizione tedesca è quello di aumentare la partecipazione dell'industria ai programmi quadro, specie quella delle PMI (piccole e medie imprese). 'I termini e le condizioni della partecipazione delle PMI ai progetti delle priorità tematiche devono assolutamente essere resi molto più allettanti', dichiara il rapporto. Per farlo, il governo tedesco suggerisce di usare progetti più piccoli e con un minor numero di partner, e parla di un uso più flessibile di strumenti di finanziamento rispondenti ai bisogni specifici delle PMI, per esempio progetti integrati orientati alle PMI o STREP. Viene anche suggerita l'introduzione di meccanismi di finanziamento concreti destinati a forgiare una più stretta cooperazione tra il programma quadro ed EUREKA, considerata la popolarità di cui gode l'Iniziativa tra le imprese private, tra cui le PMI. La Germania vorrebbe vedere un congruo aumento del bilancio del 7PQ, ma, come diversi altri paesi, desidera che tale aumento avvenga senza lasciare che l'intero bilancio comunitario superi l'1% delle entrate lorde dell'UE. Berlino inoltre ricorda che qualsiasi aumento del bilancio dell'UE per la ricerca dovrà tenere conto dell'obiettivo di Barcellona del 3%: 'Poiché i due terzi di questo 3% devono provenire dall'investimento privato, l'organizzazione operativa del 7PQ deve offrire forti incentivi per incrementarne la spesa per la R&S'. Il paese dà il suo appoggio alla creazione di un Consiglio europeo della ricerca (CER) per finanziare progetti di ricerca fondamentale unicamente sulla base dell'eccellenza, e adotta inoltre in linea di principio l'intenzione dell'UE di finanziare la ricerca sullo spazio e in materia di sicurezza, purché nessuna risorsa della Comunità sia spesa per la ricerca in materia di difesa. Allineandosi sulla posizione del Regno Unito pubblicata la settimana scorsa, il governo tedesco tuttavia esprime cautela quanto alla creazione di ulteriori piattaforme tecnologiche: '[L]e piattaforme tecnologiche implicano un elevato grado di sofisticazione, rendendo la complessa cooperazione tra i partecipanti diretti ancora più complicata, e sono pertanto causa di seri problemi di gestione. [...] In quanto nuovo strumento, le piattaforme dovrebbero dapprima essere testate con progetti pilota in poche aree scelte'. Infine, e rispecchiando ancora una volta la posizione già adottata da altri paesi dell'UE, la Germania afferma che il CCR, il centro comune di ricerca, dovrebbe 'rendere i suoi servizi e dare il suo contributo alla ricerca presentando proposte in risposta agli [...] inviti del 7PQ, ossia in competizione con istituti di ricerca pubblici e privati degli Stati membri'.
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