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L'UE deve imprimere un carattere d'urgenza alle sue politiche per le TIC, afferma il commissario Reding

Le TIC (Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni) sono la dinamo essenziale del cambiamento e della modernizzazione, e se pensa seriamente alla crescita e all'occupazione l'Europa deve dare un senso di urgenza e opportunità ai suoi discorsi e alle sue azioni, afferma...

Le TIC (Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni) sono la dinamo essenziale del cambiamento e della modernizzazione, e se pensa seriamente alla crescita e all'occupazione l'Europa deve dare un senso di urgenza e opportunità ai suoi discorsi e alle sue azioni, afferma Viviane Reding, commissario dell'UE per la Società dell'informazione e i media. Parlando il 22 febbraio su come rendere competitiva la società dell'informazione europea, Reding ha lamentato il fatto che l'Europa stia spendendo per le TIC il 20% del bilancio della ricerca, in confronto al 30% delle altre grandi aree economiche, e ha sollecitato un'azione immediata e coordinata di tutti gli operatori per invertire la tendenza. 'Quando vedo che sottoinvestiamo sistematicamente nello sviluppo di un settore da tutti riconosciuto come quello che meglio potrebbe spalleggiare il nostro successo economico, mi domando se in Europa ci preoccupiamo veramente della crescita e dell'occupazione', si è chiesta Reding. 'In particolare, mi viene il dubbio che si stia dando la priorità alla ricerca per il sistema economico degli ultimi vent'anni piuttosto che per quello dei prossimi venti anni; la vecchia economia invece della nuova!', ha aggiunto. Il commissario ritiene che i prossimi anni saranno cruciali in termini di lancio di servizi digitali globali, e ha avvertito che se verranno ritardati in Europa, questi servizi digitali saranno sviluppati e provati altrove. 'Perderemo l'opportunità di strutturare i servizi in modo che rispondano ai nostri standard, e ci lasceremo sfuggire la nuova crescita e i posti di lavoro legati al loro sviluppo', ha sottolineato Reding. Inoltre, ha aggiunto Reding, bisognerà sviluppare un nuovo concetto di 'cultura digitale'. L'analfabetismo di domani non dipenderà più dall'incapacità di usare un computer in quanto tale, ma dalla capacità o meno degl'individui di vivere e lavorare in una società della conoscenza, e questo, ritiene Reding, significherà poter soddisfare i due parametri che la caratterizzano: cambiamento continuo e conversione dell'informazione in conoscenza. In entrambi i casi, le TIC forniranno gli strumenti di base per la gestione della conoscenza e per l'apprendimento durante l'intero arco della vita, ha dichiarato il commissario. Consapevole del fatto che, nonostante la sua ricerca di punta in alcuni settori, l'Europa è vulnerabile alla maggiore concorrenza internazionale, Reding intende presentare un piano d'azione. 'Stiamo già fallendo nel recuperare il tempo perso e fissare un chiaro e coerente approccio alle nuove applicazioni (ad esempio l'Internet vocale, le politiche di spettro radio, o i tag radio intelligenti). L'incertezza allontana gl'investitori e blocca l'innovazione', ha deplorato Reding. Inoltre, ha aggiunto, 'anche il quadro generale per l'economia dei servizi digitali (il contenuto e i servizi che fanno della banda larga uno dei motori della nuova economia) resta poco chiaro e frammentario. Dobbiamo adottare un approccio congiunto verso quei mercati nascenti che rendono facile districarsi nel guazzabuglio di norme sui diritti di proprietà intellettuale, di sistemi di sicurezza e convalida, di pagamenti elettronici, di responsabilità nell'e-commerce, e via di seguito'. 'Intendo riesaminare il settore e preparare un piano d'azione. In linea con la filosofia di migliori norme, non sto cercando di crearne di nuove, anzi, se sarà possibile cercheremo di eliminarne qualcuna. Sto pensando piuttosto in termini di linee orientative e buone prassi', ha chiarito Reding. A proposito del Settimo programma quadro (7PQ), Reding ha lamentato che, per mancanza di fondi, la sua direzione generale debba respingere la metà delle eccellenti richieste che riceve, e ha affermato che cercherà di ottenere che il 7PQ raddoppi il bilancio per le tecnologie della società dell'informazione. 'Sono anche interessata a un programma di ricerca più affinato ed efficiente. Chiederò cambi nel programma di ricerca dell'UE, minore burocrazia e maggiore incoraggiamento per le PMI (Piccole e medie imprese), l'implicazione delle aziende', ha aggiunto Reding. 'La ricerca dev'essere più mirata, più strategica, e più allettante per l'industria'. Per concludere, Reding ha chiesto agli Stati membri e al settore privato di sostenere l'iniziativa i2010 della Commissione europea che intende creare uno spazio europeo dell'informazione senza frontiere, aumentando gl'investimenti e definendo standard d'interoperabilità e sicurezza.

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