Una commissione parlamentare sostiene la richiesta di un bilancio di un miliardo di euro per la ricerca in materia di sicurezza
La commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo ha approvato una relazione dell'eurodeputato polacco Bogdan Klich sulla ricerca in materia di sicurezza, che chiede un bilancio annuo minimo di un miliardo di euro per il futuro programma europeo di ricerca in materia di sicurezza. L'onorevole Klich appoggia ampiamente le proposte della Commissione relative ad un programma di ricerca in materia di sicurezza, sottolineando i recenti cambiamenti geopolitici, sociali e tecnologici, nonché gli avvenimenti a livello mondiale che hanno reso necessaria tale iniziativa. Tuttavia, il documento del relatore invita a seguire un approccio più interdisciplinare rispetto a quanto indicato nelle proposte della Commissione. "Nella mia relazione, la commissione per gli affari esteri fa presente alla Commissione europea che il programma europeo di ricerca in materia di sicurezza non dovrebbe limitarsi a finanziare le attività di ricerca che si incentrano solo sulle sfide per la sicurezza di carattere strettamente politico-militare" ha dichiarato l'onorevole Klich dopo la riunione della commissione. Infatti, la relazione dell'onorevole Klich chiede "un'interazione più equilibrata tra la ricerca nel settore delle scienze naturali e della tecnologia e quella in altre scienze, in particolare nelle scienze politiche, sociali e umane". La commissione per gli affari esteri si è inoltre dichiarata d'accordo sulla posizione dell'onorevole Klich riguardo all'esigenza di non tracciare alcuna distinzione fra la ricerca in materia di sicurezza interna e sicurezza esterna. "L'Unione europea dovrebbe finanziare anche progetti relativi alle nuove sfide in termini di sicurezza che contengono gli elementi duali della sicurezza interna ed esterna", ha dichiarato l'eurodeputato Klich. "Sono quelle le sfide dell'attuale contesto di sicurezza". Secondo l'onorevole Klich, oltre a rispondere all'attuale contesto di sicurezza nel quale si trova l'Europa, l'attuazione di una strategia di ricerca sulla sicurezza promuoverà anche la competitività dell'industria europea. Gli investimenti degli Stati Uniti per la sicurezza nazionale sono mediamente quattro volte superiori a quelli europei, e tali finanziamenti, che si aggiungono a quelli per la ricerca sulle tecnologie a duplice impiego, sono ripartiti fra una serie di ministeri statunitensi, il che rispecchia un'impostazione globale della ricerca in materia di sicurezza. Se l'Unione europea avesse un programma specifico per la ricerca in materia di sicurezza con un bilancio di un milione di euro, contribuirebbe agli sforzi intrapresi per soddisfare gli obiettivi di Lisbona e di Barcellona di fare dell'Europa l'economia più competitiva del mondo e di aumentare le spese per la ricerca al tre per cento del PIL, si legge nella relazione.