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La Commissione opta per una "risposta graduale" alla condivisione illegale dei file

Il Commissario responsabile della Società dell'informazione e mezzi di comunicazione Viviane Reding ha definito la "risposta graduale" alla condivisione e allo scaricamento illegale dei file, sostenuta da alcuni Stati membri, come un "importante passo avanti". Il Commissario...

Il Commissario responsabile della Società dell'informazione e mezzi di comunicazione Viviane Reding ha definito la "risposta graduale" alla condivisione e allo scaricamento illegale dei file, sostenuta da alcuni Stati membri, come un "importante passo avanti". Il Commissario è intervenuto in occasione di una riunione informale di ministri delle Politiche audiovisive tenutasi il 16 maggio a Cannes, soffermandosi soprattutto sull'impatto della società dell'informazione sull'industria cinematografica europea. Il Commissario Reding ha dichiarato che le opportunità di accesso online ai film sono destinate ad aumentare in maniera esponenziale, e che l'Europa deve cogliere l'occasione per sfruttare nuovi mercati e offrire una scelta più ampia al grande pubblico. Ha tuttavia ricordato che: "I diritti di proprietà intellettuale rappresentano il cuore economico dell'industria audiovisiva quale attività creativa, [e ricoprono] un ruolo essenziale per la promozione degli investimenti, della crescita, della creazione di posti di lavoro e della diversità culturale nell'Unione europea". L'avvento dei film online offre opportunità sia per il settore cinematografico, in termini di accesso a nuovi mercati internazionali e di nicchia, sia per i fornitori di servizi di connessione a Internet, per i quali i contenuti ad alta qualità significheranno l'adozione definitiva della banda larga. Il Commissario Reding ha tuttavia fatto presente che i modelli imprenditoriali di successo non possono essere costruiti su sistemi "sregolati" di scaricamento e condivisione illegale dei file. "I titolari di diritti devono ricevere una quota equa dei ricavi", ha ribadito il Commissario. "Poiché i contenuti di alta qualità non sono possibili in assenza di tale remunerazione, un modello imprenditoriale costruito partendo da sistemi "sregolati" rappresenta di fatto un castello di carta. Inoltre, il caricamento o scaricamento illegali assorbono ampiezze enormi di banda larga, il che si traduce in un sovraccarico notevole della struttura di Internet". Nella lotta contro questo tipo di pirateria, Viviane Reding si è espressa a favore dell'introduzione della cosiddetta risposta graduale in taluni Stati membri, e ha sollecitato uno scambio delle migliori prassi per la lotta contro la pirateria. La risposta graduale può prevedere le seguenti fasi: (1) i fornitori di servizi di connessione a Internet (ISP) inviano un'e-mail ai propri clienti chiedendo loro di interrompere la condivisione illegale dei file; (2) gli ISP inviano una raccomandata ai loro clienti chiedendo loro di sospendere la pratica in questione; (3) gli ISP sospendono il servizio a banda larga ai propri clienti; (4) gli ISP sospendono o rescindono il contratto. Il Commissario Reding ha anche chiesto che si elaborino programmi formativi sul valore e sull'importanza dei diritti di proprietà intellettuale per la disponibilità dei contenuti. "Spiegare il motivo per cui una cosa è sbagliata spesso è più efficace dell'intimare alle persone di non farla. L'accento dovrebbe essere posto soprattutto sul fatto che le reti "peer-to-peer" non consentono soltanto di scaricare, ma anche di caricare opere pirata", ha osservato. In conclusione, il Commissario Reding ha sottolineato che: "Vi è la necessità impellente di un dialogo significativo tra l'industria cinematografica e i fornitori di servizi di connessione, per garantire che la distribuzione online avvenga attraverso una fornitura legale. Si potrebbe verificare una perdita irreparabile di ricavi se il mercato venisse inondato di condivisioni non autorizzate di file contenenti film, come è già accaduto per la musica". Il Commissario Reding ha concluso con la promessa che la Commissione analizzerà le possibilità di elaborare meccanismi di finanziamento intesi a sostenere distribuzione online, per esempio tramite il programma MEDIA 2007, oltre che a incoraggiare la digitalizzazione di nuove opere audiovisive ai fini della distribuzione online.

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