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Contenuto archiviato il 2023-03-01

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Il seguito di uno studio britannico sulle colture geneticamente modificate realizzato a livello di aziende agricole indica che i risultati sono stati mantenuti per due anni

Il seguito del progetto di valutazione delle colture geneticamente modificate realizzato nel Regno Unito a livello di aziende agricole (FSE) ha rivelato che l'impatto sulla vita allo stato naturale osservato nei risultati iniziali può rimanere invariato per due anni. Nelle v...

Il seguito del progetto di valutazione delle colture geneticamente modificate realizzato nel Regno Unito a livello di aziende agricole (FSE) ha rivelato che l'impatto sulla vita allo stato naturale osservato nei risultati iniziali può rimanere invariato per due anni. Nelle valutazioni iniziali, gli scienziati hanno studiato gli effetti sulla biodiversità di quattro specie geneticamente modificate - colza primaverile, colza invernale, barbabietola da zucchero e mais. Hanno concluso che, mentre la colza primaverile e la barbabietola da zucchero geneticamente modificate sono più pericolose per l'ambiente delle corrispondenti colture convenzionali, il mais geneticamente modificato è migliore per la biodiversità. Il nuovo studio, volto a verificare la quantità di semi di specie infestanti presenti nel terreno di queste colture, indica che i risultati iniziali osservati per la colza e il mais geneticamente modificati continuano a mantenersi fino a due anni. L'aspetto interessante è che nei terreni seminati con barbabietola da zucchero per i quali si era registrata una diminuzione dei semi di erbacce nel corso dello studio originario, lo studio di verifica indica un parziale recupero della presenza di detti semi. "La notizia conferma le impressioni sui futuri sviluppi ricavate alla pubblicazione dei primi risultati ", ha dichiarato Les Firbank, coordinatore del progetto FSE, al sito web di BBC News. "Ci aspettavamo infatti il persistere delle differenze". Tuttavia, il dottor Firbank non crede che i nuovi risultati incideranno sulle decisioni di autorizzare o meno le colture geneticamente modificate nel Regno Unito. A seguito dei primi risultati dello studio FSE, il governo ha comunicato che potrebbe approvare la coltivazione del mais geneticamente modificato utilizzato nello studio. Il produttore, la Bayer, ha tuttavia deciso di non chiedere l'autorizzazione della varietà in Europa, e da allora gli Stati membri, in sede di Consiglio dei ministri, non sono stati in grado di raggiungere una decisione se autorizzare o meno le colture geneticamente modificate.

Paesi

Regno Unito

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