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Contenuto archiviato il 2023-03-01

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Il Commissario Potocnik informato che un maggiore bilancio per la ricerca è essenziale per la partecipazione dell'Europa orientale al 7PQ

La Central-and Eastern European Network (CEN) [rete dell'Europa centrale e orientale] della European Academy of Sciences and Arts (Accademia europea delle scienze e delle arti) ha reso pubblica una dichiarazione sull'importanza di finanziamenti adeguati per la ricerca al fine ...

La Central-and Eastern European Network (CEN) [rete dell'Europa centrale e orientale] della European Academy of Sciences and Arts (Accademia europea delle scienze e delle arti) ha reso pubblica una dichiarazione sull'importanza di finanziamenti adeguati per la ricerca al fine di raccogliere i frutti del potenziale scientifico nell'Europa centrale e sudorientale. La dichiarazione è stata presentata il 21 ottobre scorso al Commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik, che sembra abbia condiviso la posizione, dichiarando che un raddoppio del bilancio per la ricerca dell'UE è "cruciale" per molti aspetti delle sue proposte relative al Settimo programma quadro (7PQ). La dichiarazione della rete sottolinea tre aspetti urgenti: - soltanto con finanziamenti adeguati il 7PQ diventerà una delle pietre miliari dell'agenda di Lisbona; - il potenziale scientifico dell'Europa centrale e sudorientale può offrire un contributo significativo al 7PQ; - sono necessari investimenti per raccogliere i frutti del potenziale dell'Europa centrale e sudorientale. Secondo la rete il bilancio di 72,73 miliardi di euro proposto per il 7PQ "deve essere considerato come un minimo assoluto". Tale affermazione è stata ribadita dal Commissario, che ha indicato gli aspetti delle proposte da riesaminare qualora il bilancio proposto non venisse assicurato. "Come tutti sanno, in testa all'elenco delle iniziative introdotte dal mio predecessore Philippe Busquin e che vorrei vedere tradotta in realtà, c'è il raddoppio del bilancio dell'UE per la ricerca. Un tale risultato è fondamentale per il successo del Consiglio europeo della ricerca, delle piattaforme tecnologiche e delle iniziative per le infrastrutture di ricerca che, è mia ferma convinzione, l'UE dovrebbe perseguire", ha dichiarato il Commissario Potocnik. Le discussioni sul bilancio in sede di Consiglio non sembrano comunque promettenti. "[Il] denaro resta il nerbo della guerra", ha aggiunto il Commissario, sottolineando l'ironia della situazione: "Tutti i governi concordano sul fatto che la conoscenza è la chiave della competitività europea. Tutti concordano che non si può essere in ritardo". Eppure la richiesta di un aumento sostanziale del bilancio per il 7PQ ha ricevuto ben poco sostegno dai ministri. Il Commissario ha inoltre risposto alle preoccupazioni espresse dalla CEN sull'impiego completo del potenziale scientifico disponibile in Europa centrale e orientale. Tale potenziale, secondo la rete, non è sufficientemente sfruttato, e si potrebbero intraprendere diverse azioni per rimediare agli squilibri. La distribuzione dei finanziamenti dovrebbe essere equa - la rete ritiene che la regione dei Balcani occidentali necessiti di un'attenzione particolare in tal senso, la regione dovrebbe beneficiare di progetti di infrastrutture su larga scala di interesse europeo (nonché di progetti più piccoli relativi a infrastrutture), e si dovrebbero appoggiare attività di ricerca transnazionali basate sui concetti esistenti di ERA-NET. Nel suo discorso, il Commissario Potocnik ha espresso soddisfazione riguardo al contenuto di una recente relazione che ha indicato un coinvolgimento più attivo dell'Estonia e della Slovenia nella ricerca in collaborazione europea, come uno dei benefici concreti dell'allargamento visibili nel corso del primo anno. Ha sottolineato che i paesi candidati per diversi anni sono stati trattati su basi virtualmente eque in termini di partecipazione ai programmi quadro. "Se da maggio dell'anno scorso alcuni dei nuovi Stati membri non hanno assistito a un vero cambiamento per quanto riguarda il coinvolgimento europeo questo dipende soltanto dal fatto che partecipano già ai programmi", ha affermato. Nel suo intervento a Lubiana, in Slovenia, il Commissario ha sollecitato una maggiore azione da parte degli Stati membri per affrontare una stagnazione nell'intensità della ricerca in Europa. Le ultime cifre su scienza, tecnologia e innovazione mostrano una "tendenza preoccupante", ha affermato il Commissario, e al momento l'Europa è sulla buona strada per non realizzare l'obiettivo di portare entro il 2010 gli investimenti nella ricerca al tre per cento del PIL. Ancora più preoccupante è il fatto che "l'Europa stia diventando sempre meno attraente come sito per la ricerca", ha continuato. "Ritengo che l'Europa abbia bisogno di uno scossone", ha affermato Janez Potocnik e ha fatto riferimento alla sempre maggiore concorrenza delle economie emergenti per sottolineare tale punto. Se consideriamo che paesi come la Cina e l'India siano competitivi unicamente grazie al basso livello delle retribuzioni e dei costi di produzione, "ci stiamo prendendo in giro", ha affermato. Questi paesi sono competitivi anche in settori altamente tecnologici e specializzati, perché investono sempre di più nella ricerca e sviluppo (R&S). "E mentre questi paesi ci stanno raggiungendo, l'Europa arranca lentamente dietro ai tradizionali concorrenti come gli USA e il Giappone", ha messo in guardia il Commissario.

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Bulgaria, Cechia, Estonia, Ungheria, Lituania, Lettonia, Polonia, Romania, Slovenia, Slovacchia

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