Test riusciti per le comunicazioni basate sul caos
I ricercatori del progetto OCCULT finanziato dalla UE sono riusciti a inviare dati con un vettore caotico attraverso una rete commerciale in fibra ottica, illustrando il potenziale della comunicazione ottica basata sul caos per la protezione della trasmissione di dati. Le conclusioni dell'esperimento, che si è svolto ad Atene (Grecia), sono state pubblicate sulla rivista scientifica Nature. Questa tecnica innovativa, che si avvale di emettitori e ricettori laser sincronizzati per criptare informazioni a livello di hardware, rappresenta un importante miglioramento qualitativo rispetto ai sistemi di sicurezza esistenti, utilizzati per proteggere la trasmissione di dati. Finora la comunicazione caotica era stata dimostrata in laboratorio, ma non in una vera e propria rete commerciale. Pere Colet, membro del team del Consiglio superiore spagnolo di ricerca scientifica (CSIC) che si occupa del progetto OCCULT presso l'Istituto mediterraneo di studi avanzati (IMEDEA), ha affermato che "il lavoro rappresenta la prima dimostrazione pratica dell'utilizzo del caos per criptare un messaggio in reti in fibra ottica". Per accrescere i livelli di sicurezza e di privacy, il team ha utilizzato un vettore di messaggi generato da un laser semiconduttore operante in regime caotico attraverso una rete in fibra ottica lunga 120 km. Il dott. Colet spiega che, grazie a questo metodo, "il messaggio è trasmesso a una velocità di 1 gb/s e viene recuperato con un tasso di errore per bit inferiore a 0,0000001". La domanda sempre crescente di servizi di comunicazione è sostenuta da un rapido aumento della capacità di trasmissione e commutazione nelle reti. Le due sfide principali in questo tipo di reti sono la privacy e la sicurezza. Finora i due problemi sono stati affrontati utilizzando criptosistemi a chiave pubblica, sistemi che possono avvalersi di un parametro segreto, noto come "chiave" o possono cifrare direttamente il messaggio. Tuttavia la codifica delle informazioni per mezzo dei suddetti algoritmi presenta alcuni rischi dal momento che, avendo tempo a disposizione, è possibile rompere le chiavi di sicurezza. Inoltre l'aumento inarrestabile della velocità dei calcolatori costituisce una minaccia per la sicurezza di tali procedimenti. L'idea di OCCULT era di utilizzare componenti hardware per effettuare la codifica, vale a dire emettitori e ricettori che potrebbero essere combinati con la codifica di software per creare due livelli di sicurezza. La tecnica oggetto di ricerca e valutazione da parte del progetto OCCULT si basa sulla presenza di due serie di laser semiconduttori virtualmente identici per l'invio e la ricezione di informazioni attraverso cavi a fibra ottica. La luce trasmessa dai laser non è lineare e caotica e solo un ricettore sincronizzato con l'emettitore può decodificare i dati. Pertanto è quasi impossibile che una persona diversa dal destinatario interessato possa decriptare la trasmissione. Per le trasmissioni ad alta sicurezza, i laser devono funzionare con un livello di tolleranza di appena l'uno o il due per cento, una condizione possibile solo se dotati al tempo stesso delle stesse attrezzature e degli stessi componenti. I laser non solo devono provenire dallo stesso gruppo di semiconduttori, ma per essere compatibili devono essere letteralmente prodotti uno accanto all'altro. Secondo il coordinatore del progetto, Claudio Mirasso dell'Università delle isole Balerari (UIB), "chi volesse violare la codifica deve avere le stesse conoscenze delle persone che la usano e possedere un dispositivo virtualmente identico". E aggiunge: "Abbiamo dimostrato che è possibile conseguire un livello di sicurezza estremamente alto perché per violare il sistema occorre adattare 200 o 300 parametri." OCCULT, che sta per "optical chaos communications using laser diodes transmitters" (comunicazioni ottiche basate sul caos mediante trasmettitori laser a diodi) ha ricevuto un finanziamento pari a 1,74 milioni di euro nell'ambito del programma di tecnologie della società dell'informazione del Sesto programma quadro. Il progetto, ultimato nel settembre 2004, riunisce per tre anni centri di ricerca e partner industriali provenienti da Grecia, Francia, Italia, Spagna, Germania, Svizzera e Regno Unito. I partecipanti al progetto, in collaborazione con i nuovi partner, hanno ora proposto una nuova iniziativa volta a rendere noti i risultati di OCCULT e hanno presentano una manifestazione d'interesse per un progetto successivo, INTOCCULT. Se verrà accettata, i partner credono che nel giro di due anni la tecnologia potrà giungere alla fase di prototipo industriale. Dato che la tecnica può essere utilizzata sui cavi esistenti a fibra ottica ed ha costi relativamente contenuti, e considerando che gli unici componenti aggiuntivi sono l'emettitore e il ricettore, i partecipanti al progetto ritengono che la tecnologia abbia un vasto potenziale di mercato.
Paesi
Germania, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Regno Unito