I partner di ITER si accordano sul gruppo di gestione
Nel corso di un vertice tenutosi il 1° aprile a Tokyo (Giappone), i sette partner del progetto per il reattore termonucleare sperimentale internazionale (ITER) si sono accordati sul gruppo di gestione del progetto. Il candidato dell�UE alla nomina a vicedirettore generale principale, e responsabile dell'esecuzione del progetto, è stato approvato da India, Giappone, Corea, Cina, Russia e USA. Il dott. Norbert Holtkamp, tedesco, è stato in passato responsabile del gruppo di ricerca sull'acceleratore lineare presso l'elettrosincrotrone tedesco DESY di Amburgo. Dal 2001 è direttore della divisione per i sistemi di acceleratori presso la sorgente neutronica di spallazione in costruzione nel Tennessee (US). Nel novembre del 2005 era stato selezionato per la nomina a direttore generale il giapponese Kaname Ikeda, che si è già trasferito a Cadarache per preparare la fase di costruzione del progetto. "[Il] progetto ITER sta già diventando realtà, dato che tra breve saranno avviati i lavori di costruzione presso la località stabilita di Cadarache nel sud della Francia. I dirigenti procederanno ora alla creazione dell'équipe internazionale ITER" ha fatto sapere l'équipe del progetto. L'incontro di Tokyo inoltre ha visto la conclusione dei negoziati relativi all'accordo internazionale che disciplinerà il progetto. L'accordo passerà ora ai ministri per il varo e se ne auspica la conclusione durante la riunione prevista per il 24 maggio a Bruxelles. L'ITER sarà una struttura sperimentale che permetterà di dimostrare la fattibilità scientifica e tecnica dell'energia da fusione, il processo che alimenta il sole e le stelle. Quando i nuclei atomici leggeri si fondono per formare nuclei più pesanti viene rilasciata una grande quantità di energia. Una tecnologia simile potrebbe rivelarsi una soluzione alla dipendenza eccessiva da risorse energetiche non sostenibili. I costi per la realizzazione dell'ITER si stimano a 4,7 miliardi di euro in dieci anni. Gran parte del denaro andrà alle imprese industriali e agli istituti di ricerca sulla fusione. Per il periodo di utilizzazione di 20 anni si prevede una spesa di ulteriori cinque miliardi di euro. L'Europa coprirà il 45 per cento dei costi, mentre gli altri sei partner garantiranno la rimanente quota di finanziamento.
Paesi
Cina, India, Giappone, Corea del Sud, Russia, Stati Uniti