Scienziati europei vincono il Japan prize per la ricerca
Due scienziati europei sono stati insigniti del prestigioso Japan prize per i loro lavori all'avanguardia che hanno portato ad un considerevole aumento della capacità dei dischi rigidi dei computer. I due fisici studiosi dello stato solido sono stati premiati congiuntamente dalla Science and Technology Foundation of Japan per la scoperta dell'effetto di magnetoresistenza gigante (GMR), che ha portato allo sviluppo di drive per dischi rigidi con capacità di immagazzinamento dell'ordine di gigabyte, presenti attualmente in tutta una serie di dispositivi quali i computer, i lettori di musica e le videocamere portatili. Il professore francese Albert Fert dell'Università di Parigi Sud e il professore tedesco Peter Grünberg del Centro di ricerca per la fisica dello stato solido hanno lavorato separatamente sull'effetto GMR, per poi rendersi conto, nel corso di una conferenza del 1988, che entrambi erano pervenuti a quella stessa scoperta. Vincono il premio per l'invenzione di un dispositivo innovativo ispirato dalla ricerca di base e sono stati invitati in Giappone per il prossimo aprile dove riceveranno il premio di 320 000 EUR dall'imperatore del Giappone Akihito. «I risultati conseguiti sono di importanza inestimabile e meritano di gran lunga di essere menzionati negli annali della Fondazione scientifica», ha dichiarato la Science and Technology Foundation of Japan. L'altro premio della Fondazione, concernente i contributi scientifici alla coesistenza armoniosa, è andato al britannico Peter Shaw Ashton, docente Charles Bullard di silvicoltura, per il suo lavoro sulla conservazione delle foreste tropicali. Paragonabile al premio Nobel, il Japan prize annuale riconosce «risultati significativi e rivoluzionari di originalità» nella scienza e nella tecnologia «per la pace e la prosperità del genere umano». Il premio è stato assegnato per la prima volta nel 1985 e fra i precedenti vincitori figurano Tim Berners-Lee per l'invenzione e lo sviluppo del World Wide Web, e Makoto Nagao, giapponese, che ha creato le prime macchine che traducono fra il giapponese e l'inglese.
Paesi
Germania, Francia, Giappone, Regno Unito