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Il 7PQ introduce una nuova era per la politica europea in materia di ricerca, si afferma in una conferenza

Rappresentanti del governo tedesco e della Commissione europea hanno espresso un forte auspicio per il futuro della ricerca europea a seguito del lancio del Settimo programma quadro (7PQ). La Commissione europea dichiara che, con il 7PQ ora in pieno svolgimento, rivolgerà la p...

Rappresentanti del governo tedesco e della Commissione europea hanno espresso un forte auspicio per il futuro della ricerca europea a seguito del lancio del Settimo programma quadro (7PQ). La Commissione europea dichiara che, con il 7PQ ora in pieno svolgimento, rivolgerà la propria attenzione all'analisi dei progressi compiuti verso la creazione dello Spazio europeo della ricerca (SER). «Il 7PQ è l'inizio di un nuovo capitolo nella politica dell'UE in materia di ricerca e innovazione», ha dichiarato Annette Schavan, ministro federale tedesco dell'Istruzione, il 15 gennaio a Bonn in un intervento alla cerimonia di apertura della manifestazione per il lancio ufficiale del 7PQ nel suo paese. La Germania ha assunto la Presidenza dell'Unione europea il 1° gennaio 2007. Grazie ad una maggiore dotazione finanziaria e ad un'impostazione a più lungo termine rispetto ai programmi precedenti, il nuovo programma quadro garantirà alla comunità di ricerca europea l'accesso ad un livello di finanziamenti e ad una continuità senza precedenti in fatto di temi e di procedure, ha affermato il ministro. Il 7PQ prevede inoltre l'introduzione di nuove strategie europee in settori importanti quali la sicurezza che, secondo quanto affermato da Annette Schavan, erano conformi e anzi aggiungevano valore ai programmi nazionali. «L'aspetto importante è che noi, i 27 Stati membri, siamo riusciti a sviluppare una strategia comune e offriamo una piattaforma per la ricerca, quale base per l'innovazione, che oltrepassa i confini nazionali», ha dichiarato. Il nuovo programma rappresenta inoltre l'inizio di una nuova era per la ricerca di base in Europa, con la creazione del Consiglio europeo della ricerca (CER), che il ministro Schavan ha descritto come uno «straordinario sviluppo». «Ciò che sta alla base [dell�istituzione del CER] è la convinzione che dobbiamo promuovere una solida ricerca di base come punto di partenza dello sviluppo tecnologico e dei progressi nel campo della ricerca applicata», ha aggiunto. Far decollare positivamente il CER è una delle principali priorità della Presidenza tedesca dell'UE. In considerazione della concorrenza globale sempre più accentuata, il ministro Schavan ha fatto presente che era particolarmente importante che l'Europa creasse legami più forti tra la ricerca di base e la ricerca applicata, da un lato per tradurre le nuove idee in prodotti e servizi e, dall'altro, per innovare. «Sarà uno dei temi principali da affrontare nel 7PQ e nell�ambito del CER», ha sostenuto. Promuovendo attività di ricerca di base e di ricerca applicate in Europa, il 7PQ contribuirà a sua volta al conseguimento dell'obiettivo di Lisbona di creare l'economia della conoscenza più dinamica del mondo entro il 2010, ha rammentato il ministro. «Per avere un'economia europea solida, è necessario anche disporre di uno spazio della ricerca forte: i due aspetti non possono più essere separati». Tenendo presente questo obiettivo, la Presidenza tedesca dell'UE ha dichiarato che si impegnerà affinché i deficit finanziari del 7PQ, individuati nella valutazione intermedia, siano adeguatamente presi in considerazione nella seconda metà delle prospettive finanziarie. Il 7PQ come strumento per la crescita economica è stato messo in risalto da Janez Potocnik, commissario responsabile della Scienza e la ricerca, presente alla cerimonia di apertura. «Nei prossimi sette anni vedremo non solo un programma quadro più vasto e più audace, ma anche una crescente dipendenza dalla ricerca proprio mentre l'Europa continuerà a costruire una società della conoscenza», ha dichiarato. Ha inoltre invitato i governi e l'industria a prendere l'iniziativa a partire dal 7PQ e a destinare più risorse alla ricerca al fine di migliorare le condizioni quadro dell'innovazione in Europa. Tuttavia le idee non si fermano al 7PQ, ha osservato. «Adesso che il 7PQ è stato avviato ed è in piena fase di svolgimento, è tempo di riesaminare le modalità di organizzazione e realizzazione della ricerca all'interno del SER», ha sottolineato ai partecipanti. Per il prossimo anno, il commissario ha espresso la propria intenzione di rivedere il funzionamento del SER. Fra gli aspetti da esaminare si valuterà in quale misura sia facile per i ricercatori spostarsi fra le strutture e le organizzazioni, ottenere il riconoscimento dei titoli, potere usufruire dei titoli stessi, mantenere lo sviluppo della propria carriera, trovare nuove opportunità nel settore sia pubblico sia privato, accedere a fonti di finanziamento, e di utilizzare le infrastrutture più avanzate. «In sintesi, voglio capire quanti muri interni alla ricerca siamo riusciti ad abbattere da quando è stata ipotizzata per la prima volta la creazione dello Spazio europeo della ricerca sette anni fa», ha dichiarato Potocnik, osservando che nei precedenti programmi quadro sono stati compiuti discreti progressi per quanto riguarda il SER. «Ma quest'anno, voglio portare avanti nuove idee sul rafforzamento del SER. Sarà, infatti, "una nuova era per il SER"», ha aggiunto. Una delle idee del commissario è la creazione degli «Stati Uniti della ricerca». «In questo contesto, non intendo "Stati" nel senso di paesi, di Stati nazione o Stati membri. Intendo "stati" nel senso di "stati di sviluppo", "stati di cooperazione", "stati di innovazione", in breve stati del futuro, che sono uniti e lavorano insieme», ha affermato. Il commissario ha concluso ponendo l'accento sulla necessità di agire con prontezza. Il dibattito sulla nuova Costituzione dell'UE torna ad essere una delle priorità dell'agenda politica e l'UE prenderà in considerazione il suo bilancio nuovamente nel 2009. «Questi due eventi sono più che una semplice riforma istituzionale o una scelta finanziaria. Riguardano la direzione e la forma che l'UE assumerà in futuro. Non possiamo trascurare la ricerca. Dobbiamo fare risaltare l'importanza della ricerca per l'intera Europa e il resto del mondo.» In primavera la Commissione pubblicherà una comunicazione sui progressi realizzati verso la creazione di un SER.

Paesi

Germania

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