Margaret Brimble: convertire le tossine in terapie
Alla fine di febbraio cinque eminenti scienziate provenienti dai cinque continenti hanno ricevuto il prestigioso L'Oréal-UNESCO Awards for Women in Science (premio L'Oréal-UNESCO per le donne nella scienza). La vincitrice dell'edizione 2007 per la regione Asia-Pacifico è stata la professoressa Margaret Brimble, ordinario di chimica organica e medica all'Università di Auckland in Nuova Zelanda, «per il suo contributo alla sintesi di composti naturali complessi, in particolare delle tossine trovate nei molluschi». Durante un suo viaggio a Bruxelles per scoprire le opportunità offerte dal Settimo programma quadro (7PQ) ai ricercatori neozelandesi nel campo della salute, ha parlato col Notiziario CORDIS sul premio ricevuto, sulla bellezza delle molecole complesse e sulle sue ambizioni nel campo della ricerca. La professoressa Brimble si è aggiudicata molti premi nel corso degli anni per il lavoro svolto, ma questo ha rappresentato un riconoscimento particolarmente speciale per lei. «Penso che sia stato il migliore», ha confessato al Notiziario CORDIS. «è stato fantastico vincere un premio come quello pur provenendo da un paese piccolo come la Nuova Zelanda». Uno dei momenti salienti della settimana trascorsa a Parigi per la cerimonia di premiazione è stata la possibilità di incontrare le colleghe vincitrici provenienti dalle altre regioni del mondo e coloro che si sono aggiudicate le borse di studio UNESCO-L'Oréal, assegnate a giovani ricercatrici per aiutarle a perseguire i loro progetti di ricerca, solitamente al di fuori del paese d'origine. «è stata una vera e propria opportunità per la creazione di contatti e abbiamo avuto la possibilità di interagire con le scienziate più giovani che si sono aggiudicate il riconoscimento», ha dichiarato Margaret Brimble. «Questi premi esistono da nove anni, il loro prestigio sta aumentando e al contempo stanno creando una rete di donne scienziato in tutto il mondo». Auspica che il premio sia d'ispirazione alle scienziate della Nuova Zelanda e del resto della regione dell'Asia-Pacifico, mostrando loro che «se ci s'impegna per la propria carriera scientifica, si può raggiungere il proprio obiettivo». Tuttavia, aggiunge «sono la prima a dire che bisogna essere molto determinate». Alla domanda su quale consiglio darebbe alle giovani aspiranti scienziate, la professoressa Brimble non ha avuto esitazioni: «Se sono veramente convinte e vogliono davvero riuscire devono avere fiducia in loro stesse e credere di poter conseguire qualsiasi traguardo», ha risposto. «Ma la scienza deve diventare il loro passatempo e la loro professione». Nata ad Auckland (Nuova Zelanda) nel 1961, durante gli anni di studio Maragaret Brimble si è concentrata sull'apprendimento delle lingue e ha studiato latino, francese e tedesco. Tuttavia, si sentiva attratta dalla natura «esatta» della matematica. «Non mi piacevano le materie più discorsive e che ammettevano diverse opinioni, non capivo perché ci fosse sempre una sola risposta giusta e per quale motivo fosse giusta», ha affermato. «Per contro, nella matematica e nella scienza la risposta era quella e non c'erano discussioni». Maragaret Brimble ha poi proseguito gli studi iscrivendosi a chimica organica all'Università di Auckland, dove amava inventare e creare composti in laboratorio. Il suo interesse per la chimica medica è stato suscitato da un esperimento in cui ha creato un'aspirina. «Mi ricordo di aver pensato, e lo ricordo molto chiaramente, che tutti i prodotti farmaceutici che assumiamo sono semplicemente sostanze chimiche organiche create da chimici medici», ha affermato. Dopo aver portato a termine un dottorato di ricerca presso l'Università di Southampton nel Regno Unito, Margaret Brimble è ritornata al paese d'origine e, da allora, ha continuato a progredire nella sua carriera. A parte brevi periodi negli Stati Uniti e in Australia, ha trascorso la maggior parte della sua carriera all'Università di Auckland, dove nel 1999 è stata nominata ordinario di chimica organica e medica. La sua attività attuale è incentrata sul tentativo di ricreare in laboratorio alcune «bellissime» molecole complesse che si trovano in natura. Le acque che circondano la Nuova Zelanda sono spesso interessate dalle cosiddette maree rosse o fioriture di alghe. Tali alghe producono tossine molto complesse e quando vengono ingerite dai molluschi, le tossine finiscono nella catena alimentare. Chiunque abbia la sfortuna di mangiare un esemplare contagiato potrebbe manifestare sintomi quali diarrea, amnesia o persino paralisi, a seconda della natura della tossina. La sintesi di tali molecole in laboratorio è un processo lento, che la professoressa Brimble descrive come una partita di scacchi molecolari, che richiede una lunga strategia. Lo studio delle modalità in cui le molecole interagiscono con i ricettori del nostro cervello fornisce agli scienziati le informazioni necessarie per sviluppare farmaci in grado di contrastare gli effetti della tossina. Inoltre, alcune delle tossine in questione presentano composti di piombo, che possono essere trasformati in farmaci per la cura delle malattie cardiovascolari, del cancro e delle ulcere gastriche. Margaret Brimble è inoltre impaziente di vedere i propri composti applicati in ambiente clinico. Dal 2001 ricopre la carica di responsabile di chimica medica presso la Neuren Pharmaceuticals, dove due dei suoi composti sono in via di sperimentazione per il trattamento delle lesioni cerebrali traumatiche e del morbo di Parkinson. Ha fornito anche un apporto essenziale alla creazione di un corso di laurea in chimica medica, che fornisce agli studenti le competenze necessarie a seguire i composti da loro elaborati per tutto il processo di sviluppo commerciale. Oltre a materie quali biologia, genetica e chimica organica, gli studenti studiano materie quali la proprietà intellettuale, le buone prassi di fabbricazione, etica e legge. Secondo la professoressa Brimble, il corso è molto popolare tra gli studenti. In termini di collaborazione internazionale, Margaret Brimble ha sempre potuto contare su legami forti con il Regno Unito, e ha osservato che, come paese del Commonwealth, la Nuova Zelanda tende a rivolgere lo sguardo all'Inghilterra più che agli Stati Uniti. «Non per niente abbiamo la Union Jack nella nostra bandiera», ha osservato. Alla luce di ciò che ha appreso a Bruxelles sul 7PQ, cercherà di ampliare la propria rete di contatti in Europa, ma sottolinea che l'instaurazione di tali rapporti richiede tempo. Intanto, ha affermato, «la comunità scientifica della regione dell'Asia-Pacifico è nettamente interessata a costruire un solido sistema collaborativo». Per quanto riguarda il futuro, la professoressa Brimble ha obiettivi ambiziosi molto precisi: vuole approfondire il funzionamento delle tossine dei molluschi e capire se possano essere trasformate in agente neuroprotettivo e promuovere così la sopravvivenza delle cellule nervose. «Si tratta di un progetto di ampia portata, ma collaboro validamente con farmacologi dell'università che mi possono aiutare a realizzarlo», ha commentato.
Paesi
Nuova Zelanda