Un sondaggio rivela che gli asmatici non sono sottoposti a terapie ottimali
Secondo una recente relazione della Federazione europea delle associazioni di pazienti affetti da allergie e malattie respiratorie (EFA) pubblicata nella rivista «Allergy», la stragrande maggioranza dei sei milioni di persone che in Europa soffrono di una forma grave di asma non riceve le migliori cure possibili per la propria patologia, e 1,5 milioni di esse vivono nel terrore che il prossimo attacco possa rivelarsi fatale. La relazione, intitolata «The limitations of severe asthma: the results of a European survey» (I limiti dell'asma grave: risultati di un'indagine europea), attinge alle informazioni fornite da 1300 persone ammalate gravemente di asma che vivono in Francia, Spagna, Germania, Svezia e Regno Unito. La ricerca ha rivelato che il 90% di coloro che sono affetti da asma grave non riceve le terapie ottimali, che il 70% non è in grado di svolgere attività fisiche, e che uno su cinque soffre almeno una volta alla settimana di attacchi che limitano la capacità di espressione orale. In totale, i malati di asma in Europa sono 30 milioni, e tale patologia uccide una persona all'ora solamente nell'Europa occidentale. L'EFA ritiene che la maggior parte di tali decessi potrebbe essere evitata con una gestione efficace della malattia. Interrogato sulle aspettative nei confronti del proprio governo, un intervistato su tre ha dichiarato di desiderare che vengano spesi più fondi a favore della ricerca, mentre il 16% ha espresso il desiderio di un divieto di fumo nei locali pubblici. A tale proposito, l'EFA ha accolto con favore il fatto che l'UE abbia inserito le malattie respiratorie e le allergie nella politica di ricerca nell'ambito del Settimo programma quadro (7PQ). «Siamo compiaciuti della priorità attribuita dall'Unione europea alla ricerca respiratoria e delle misure adottate per far rispettare il diritto legittimo delle persone di respirare aria pulita nei locali chiusi», ha dichiarato la vicepresidente dell'EFA Marianella Salapatas. «Ciononostante, i risultati della relazione confermano che i livelli di trattamento e controllo dell'asma in Europa in generale non stanno migliorando.» L'editore della rivista «Allergy» ha definito la relazione molto significativa. «Si tratta della prima relazione che fornisce una preziosa valutazione qualitativa del modo in cui le forme gravi di asma compromettono la qualità della vita delle persone, e che mette a nudo gli standard spesso inadeguati dell'assistenza fornita nel nostro continente», ha scritto in una dichiarazione. «Il recente voto del Parlamento europeo sul Settimo programma quadro volto a garantire che la ricerca sulla salute respiratoria diventi prioritaria rappresenta un importante progresso nella battaglia per il miglioramento degli standard di assistenza alle persone malate di asma grave. Persiste tuttavia un'esigenza autentica e urgente di ulteriore cooperazione e collaborazione tra pazienti, esperti in campo sanitario, ONG (organizzazioni non governative), organi di ricerca e governi, al fine di condividere le informazioni e le competenze e migliorare la qualità del trattamento e dell'assistenza alle persone affette da asma in Europa e nel mondo intero», ha concluso.