Secondo il Commissario Frattini la banca dati EURODAC è una componente importante del sistema comune di asilo
La Commissione europea ha pubblicato nuove cifre che dimostrano come la tecnologia biometrica stia aiutando gli Stati membri dell'UE nella gestione dell'immigrazione. Solo nel 2006, la banca dati biometrica paneuropea EURODAC ha trattato oltre 270 000 serie di impronte digitali. Questa banca dati, nell'ambito del sistema comune di asilo europeo, consente di memorizzare e confrontare impronte digitali di richiedenti asilo e immigrati clandestini. Lo scopo principale di EURODAC però non è quello di identificare i singoli individui, bensì di aiutare a stabilire quale Stato membro dell'UE è competente per l'esame della domanda di asilo ai sensi del regolamento di Dublino, secondo il quale le domande di asilo sono di competenza dello Stato membro che ha permesso al richiedente di entrare o di risiedere nel paese. Inoltre, il sistema è studiato per individuare domande multiple nello stesso Stato membro o in diversi Stati membri. «EURODAC è una componente essenziale del sistema comune di asilo dell'UE» ha affermato il Commissario UE per la giustizia, la libertà e la sicurezza Franco Frattini. «Dalla relazione emerge il valido contributo alla gestione delle domande di asilo fornito da questa base dati paneuropea di impronte digitali, che consente di stabilire quale Stato membro è competente per l'esame di ciascuna domanda grazie al confronto delle impronte digitali di richiedenti asilo e immigrati clandestini, impedendo così il fenomeno dello "shopping di asilo".» Il sistema memorizza le impronte digitali di tutti i richiedenti asilo di età superiore a 14 anni che presentano domanda in uno dei paesi partecipanti. Tuttavia, per motivi di protezione dei dati personali, non contiene altri dettagli dell'interessato, nemmeno il nome. La base dati si basa esclusivamente sul confronto biometrico. EURODAC è operativa dall'inizio del 2003. È il primo sistema comune automatizzato di identificazione delle impronte digitali nell'Unione europea. La banca dati è gestita dalla Commissione europea a nome degli Stati partecipanti, che comprendono gli Stati membri dell'Unione europea, la Norvegia e l'Islanda.