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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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Progetto UE rivela i benefici dei simbiotici per la dieta e la salute

Un progetto finanziato dall'UE ha dimostrato che la composizione e l'attività della microflora intestinale, che svolge un ruolo importante di salvaguardia della salute, possono essere migliorate integrando prebiotici e probiotici nella dieta di una persona. I batteri probiot...

Un progetto finanziato dall'UE ha dimostrato che la composizione e l'attività della microflora intestinale, che svolge un ruolo importante di salvaguardia della salute, possono essere migliorate integrando prebiotici e probiotici nella dieta di una persona. I batteri probiotici sono già noti per i loro effetti benefici sulla salute gastrointestinale dell'uomo, ma i meccanismi di tali effetti non sono ancora del tutto chiari. Il progetto dell'UE «Microfunction» ha cercato di stabilire l'efficacia di probiotici, prebiotici e simbiotici (una combinazione di probiotici e prebiotici che sostiene la crescita dei probiotici). Attraverso la ricerca sulle interazioni che intercorrono fra microflora e ospite a livello intestinale, i partner del progetto sono riusciti a sviluppare combinazioni simbiotiche abbinate accuratamente con un elevato livello di efficienza. I ricercatori hanno quindi condotto ulteriori sperimentazioni cliniche per esaminare gli effetti di un simbiotico sulla salute e sul benessere, utilizzando specifici biomarcatori. I ricercatori hanno infine scoperto che l'aggiunta di un simbiotico alla dieta di individui sani migliorerebbe la salute gastrointestinale, aumentando i livelli di bifidobatterio e di butirato. Un altro risultato importante della ricerca ha rivelato che la combinazione simbiotica migliorerebbe lo stato antiossidante del corpo umano. Lo stress ossidativo, che si verifica quando gli antiossidanti hanno livelli più bassi della norma, è stato indicato quale causa di molte patologie quali le infiammazioni croniche, le malattie cardiovascolari e l'obesità. «Queste scoperte costituiscono un'importante progresso», ha dichiarato la dottoressa Anne Franck, uno dei partner del progetto. «Il miglioramento dei biomarcatori dell'attività antiossidante ottenuto con l'integrazione dei simbiotici in questo studio è molto promettente e pone le basi per ulteriori ricerche, in particolare considerando che l'alto stress ossidativo è notoriamente dannoso per il nostro organismo», ha aggiunto. I risultati offrono nuove conoscenze per la formulazione di raccomandazioni dietetiche, necessarie per mantenere e migliorare la salute intestinale dei cittadini europei. Tali risultati forniranno inoltre all'UE e agli Stati membri informazioni pertinenti che consentiranno di definire una politica dietetica atta a contrastare l'onere economico delle patologie legate all'intestino. Il progetto è stato finanziato nell'ambito del programma «Qualità della vita» del Quinto programma quadro (5°PQ) e ha coinvolto partner provenienti da sei Stati membri dell'UE e dall'Australia.

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