Progetto UE sui materiali intelligenti per rigenerare il tessuto osseo
Oltre mezzo milione di europei soffre di gravi disturbi o difetti in alcune parti della loro struttura ossea. Le operazioni di innesto o di impianto necessarie per riparare tali danni dipendono in modo decisivo dai materiali impiegati. Il progetto Nanobiocom, finanziato nell'ambito del Sesto programma quadro dell'UE (6°PQ), sta lavorando alla rigenerazione e alla riparazione dei tessuti ossei. Il suo scopo è quello di trovare un sostituto del tessuto osseo che possa riparare l'osso e rigenerarlo in modo tale da poter svolgere funzioni analoghe a quelle del suo stato naturale. In caso di deterioramento significativo dell'osso, può essere necessario che l'impianto fornisca proprietà sia funzionali, sia fisiologiche della parte danneggiata. In tali circostanze, gli impianti ossei devono conformarsi a determinati requisiti che contribuiscano alla ricostruzione del tessuto osseo deteriorato nel modo più efficiente e meno dannoso possibile, senza avere serie ripercussioni. Un altro requisito prevede lo svolgimento di funzioni meccaniche dell'osso danneggiato, mentre ha luogo la rigenerazione desiderata. In aggiunta, le soluzioni devono essere in grado di rimediare in modo particolare a gravi danni, come quelli causati da deficienze congenite, malattie degenerative, disturbi tumorali e altri danni causati da incidenti. Gli impianti necessari per questo tipo di soluzioni sono più complessi e sofisticati rispetto ai piccoli impianti conosciuti finora. Pertanto il progetto Nanobiocom cercherà di sviluppare un supporto costituito da un materiale composto «intelligente», proattivo e in grado di riparare e rigenerare il tessuto osseo. A questo scopo, il supporto deve essere bioattivo, cioè dovrà essere in grado di agire sul sistema di generazione dei tessuti e dei suoi geni corrispondenti, nonché di rispondere correttamente ai cambiamenti fisiologici e biologici, sia interni che esterni, di quel sistema. È anche necessario che le sue dimensioni e caratteristiche fisiche, nonché le sue funzioni meccaniche, corrispondano a quelle delle ossa sane. I compiti specifici del progetto triennale ora prevedono l'affinamento del materiale intelligente per mezzo di nanoparticelle con caratteristiche di biodegradabilità. È anche in fase di realizzazione lo sviluppo della coltura di cellule in tre dimensioni, nonché l'assicurazione della biocompatibilità del materiale. Gli scienziati che lavorano al progetto di ricerca di frontiera auspicano che esso possa aprire le porte allo sviluppo della nanobiotecnologia.
Paesi
Spagna, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito