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La Commissione stabilisce obiettivo per l'impiego di IPv6

La Commissione europea ha stabilito l'obiettivo di far usare, entro il 2010, ad almeno un quarto delle aziende UE, enti pubblici e utenti privati la prossima generazione di protocolli Internet (IPv6), che fornirebbe un numero quasi illimitato di indirizzi di rete. Sempre p...

La Commissione europea ha stabilito l'obiettivo di far usare, entro il 2010, ad almeno un quarto delle aziende UE, enti pubblici e utenti privati la prossima generazione di protocolli Internet (IPv6), che fornirebbe un numero quasi illimitato di indirizzi di rete. Sempre più persone navigano oggi in rete usando un'ampia serie di dispositivi, ciascuno dei quali ha bisogno di un indirizzo di rete o protocollo Internet (IP). Il risultato di questo forte incremento della domanda è che Internet sta rapidamente esaurendo gli indirizzi. Durante il primo periodo di Internet i suoi sviluppatori non avevano idea di quanto grande sarebbe diventato. Essi assegnarono a ciascun indirizzo un numero lungo 32 bit, e questo portava il numero totale di indirizzi disponibili a circa quattro miliardi (2 elevato alla 32ma potenza). Questa versione dell'indirizzo IP è conosciuta come IPv4. La distribuzione globale di indirizzi IP disponibili è stata estremamente squilibrata, con il 74% che è andato alle organizzazioni nordamericane, con due università (Stanford e l'MIT) che ne avevano più della Cina. Ora si stima che dei quattro miliardi di indirizzi disponibili, solo 700 milioni rimangono liberi per nuove connessioni. Se non viene fatto nulla, si prevede che Internet potrebbe finire lo spazio disponibile già nel 2011. Invece di uno schema a 32 bit, come quello usato dal protocollo IPv4, IPv6 usa uno schema a 128 bit che fornisce un numero illimitato di indirizzi (fino a 340 sestilioni di indirizzi). Ecco perchè la Commissione sta invitando le aziende, gli enti pubblici e gli utenti privati a passare dal protocollo IPv4 a quello IPv6. Secondo la Commissione, rimanere con il vecchio sistema non è un'opzione se l'Europa vuole trarre vantaggio dalle più recenti tecnologie riguardanti Internet. Entro il2010, un quarto di queste parti interessate dovrebbe usare il protocollo IPv6. "Grazie a IPv6 ci saranno più indirizzi nel ciberspazio di quanti sono i granelli di sabbia nelle spiagge del mondo," ha detto Viviane Reding, Commissario UE per la società dell'informazione e i mezzi di comunicazione. "Se i cittadini europei faranno uso dei più recenti dispositivi Internet come etichette elettroniche in negozi, fabbriche e aeroporti, sistemi intelligenti di riscaldamento e illuminazione a risparmio energetico e reti e sistemi di navigazione a bordo delle automobili, allora la domanda di indirizzi IP aumenterà di mille volte." Per preparare la strada, la Commissione ha già investito quasi 90 Mio EUR nella ricerca sul IPv6, finanziando più di 30 progetti nell'ambito dei programmi quadro di ricerca dell'UE. Nel 2001, ha inoltre lanciato un piano di azione per preparare la migrazione al IPv6. Nella sua ultima comunicazione, la Commissione ha promesso di lavorare con gli Stati membri per rendere possibile il IPv6 sui siti web del settore pubblico e dei servizi e-government. Essi verranno anche incoraggiati a creare la domanda per il protocollo IPv6 mediante le loro procedure pubbliche di approvvigionamento. Da parte sua, la Commissione renderà i suoi siti web accessibili al IPv6 entro il 2010. La Commissione vuole anche vedere almeno i 100 siti web europei più importanti trasferirsi al IPv6. Ci si aspetta quindi che i fornitori di contenuti e servizi offrano prodotti accessibili con il protocollo IPv6 entro il 2010. Anche l'industria dovrà adottare il IPv6 come sua piattaforma primaria per sviluppare applicazioni e strumenti, come sensori e telecamere. Per aiutarli a fare questo, saranno resi disponibili dei fondi nell'ambito del Programma quadro per la competitività e l'innovazione (CIP) per test e convalida di applicazioni relative al protocollo. Verranno messi a disposizione anche fondi per aiutare l'industria con la standardizzazione per migliorare l'operabilità delle reti. Per garantire un ampio impiego del IPv6, la Commissione organizzerà campagne informative mirate e finanzierà speciali azioni di supporto nell'ambito del settimo Programma quadro (7°PQ) per divulgare ulteriormente le informazioni sull'impiego.