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Il cambiamento climatico all'origine dell'estinzione dell'orso delle caverne erbivoro

Un gruppo di ricercatori austriaci e britannici ha calcolato che l'estinzione del grande orso delle caverne (Ursus spelaeus), in passato presente in Europa, risale a 27.800 anni fa e coincide, dunque, con l'Ultimo massimo glaciale, periodo che si è contraddistinto per il cambi...

Un gruppo di ricercatori austriaci e britannici ha calcolato che l'estinzione del grande orso delle caverne (Ursus spelaeus), in passato presente in Europa, risale a 27.800 anni fa e coincide, dunque, con l'Ultimo massimo glaciale, periodo che si è contraddistinto per il cambiamento climatico. In quell'epoca la temperatura scese drasticamente, determinando la riduzione o la scomparsa della vegetazione alla base della dieta di queste gigantesche creature. La ricerca è stata finanziata dall'Unione europea nel quadro del progetto AlpiNet (Cultura 2000), nonché mediante una concessione culturale della Bassa Austria e grazie al Consiglio nazionale britannico della Ricerca sull'ambiente. Lo studio è stato recentemente pubblicato sulla rivista Boreas. La scomparsa della vegetazione provocò la scomparsa dell'orso delle caverne (Ursus spelaeus), il primo mammifero gigante ad estinguersi, ben 13.000 anni prima di quanto finora ritenuto dai ricercatori. Accanto all'orso delle caverne, la categoria dei mammiferi giganti comprendeva il leone delle caverne, i mammut e il cervo gigante. I ricercatori hanno rinvenuto numerosi resti appartenenti all'orso delle caverne nelle aree in cui si pensa che gli animali possano essere morti durante il letargo invernale. Secondo i ricercatori, questi orsi erano enormi e gli esemplari di sesso maschile potevano arrivare a pesare una tonnellata. Al giorno d'oggi, gli orsi che presentano le dimensioni maggiori (vale a dire l'orso Kodiak e l'orso Polare) pesano all'incirca 800 kg, mentre il peso medio delle altre specie si aggira attorno ai 500 kg. Secondo quanto affermato dal team che ha condotto la ricerca, nel Medioevo le ossa degli orsi delle caverne venivano utilizzate a scopo curativo, sebbene nella convinzione che fossero ossa di drago. Nel corso degli anni sono state elaborate numerose teorie sull'estinzione dei mammiferi giganti, ma non è stato possibile ottenere risultati concreti. Molti ricercatori ritengono che la scomparsa dei mammiferi giganti sia attribuibile all'uomo e alla sua attività di cacciatore. La dottoressa Martina Pacher dell'università di Vienna e il professor Anthony J Stuart del National History Museum (Gran Bretagna) hanno sottolineato che, per quanto riguarda gli orsi delle caverne, non esiste alcuna prova a sostegno di questa teoria. Hanno inoltre aggiunto che, contrariamente alla tesi secondo la quale una grande malattia avrebbe colpito questi mammiferi, "è improbabile che (una malattia) possa spiegare la collocazione temporale della loro estinzione o l'enorme differenza di dimensioni tra questi animali". A riprova della teoria del cambiamento climatico, la dottoressa Pacher ha confrontato i dati della datazione al radiocarbonio relativi ai resti degli orsi delle caverne per mettere a punto una nuova cronologia dell'estinzione di questi animali. "Il nostro lavoro dimostra che l'orso delle caverne è stato uno dei primi animali ad estinguersi tra le specie appartenenti alla megafauna che sono scomparse in Europa nel corso dell'ultima Glaciazione. Le altre specie si sono estinte più tardi, nel corso degli ultimi 15.000 anni." I ricercatori hanno inoltre scoperto che l'orso delle caverne era erbivoro. La stima è basata su dati ottenuti dall'anatomia del cranio, dal collagene delle ossa e dai denti. Dal punto di vista geografico, i ricercatori affermano che l'orso delle caverne era presente esclusivamente in Europa, in modo particolare nell'area compresa tra la Spagna e i Monti Urali della Russia. "Le sue abitudini di vita molto specifiche (in particolare la dieta composta da vegetali di alta qualità) insieme alla sua diffusione limitata, l'hanno esposto al rischio di estinzione nel momento in cui si è verificato un abbassamento significativo delle temperature e le risorse di cibo sono diminuite," ha spiegato la dottoressa Pacher.

Paesi

Austria, Regno Unito

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