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Contenuto archiviato il 2023-03-06

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Scienziati individuano geni "anticongelamento"

Ricercatori finanziati dall'UE hanno individuato i geni che permettono ai collemboli artici di sopravvivere a temperature basse fino a -14°C. Lo studio, pubblicato nella rivista BMC Genomics, è stato in parte finanziato dal progetto SLEEPING BEAUTY ("Dormancy of cells and orga...

Ricercatori finanziati dall'UE hanno individuato i geni che permettono ai collemboli artici di sopravvivere a temperature basse fino a -14°C. Lo studio, pubblicato nella rivista BMC Genomics, è stato in parte finanziato dal progetto SLEEPING BEAUTY ("Dormancy of cells and organisms-strategies for survival and preservation") nell'ambito dell'attività "Scienza e tecnologie nuove ed emergenti" (NEST) del Sesto programma quadro (6° PQ). "Si tratta del primo studio molecolare approfondito sui meccanismi che stanno alla base della sopravvivenza al freddo di queste specie," ha spiegato Melody Clark del British Antarctic Survey, primo autore dell'articolo. "Tali informazioni non sono di interesse soltanto per gli ambientalisti, ma anche per tutto il campo medico della criobiologia." Molte specie di collemboli riescono a sopravvivere in condizioni di bassa temperatura; alcuni cercando di "evitare il congelamento" e altri adottando la tecnica della tolleranza al congelamento. Il collembolo artico - Megaphorura arctica - usa però una terza tecnica, più rara: la disidratazione crioprotettiva. Con l'abbassarsi della temperatura queste minuscole creature si auto-disidratano, assumendo l'aspetto di un bozzolo raggrinzito. Quando le condizioni meteorologiche migliorano, i collemboli si reidratano e riassumono il proprio aspetto e le proprie attività. In questo studio, ricercatori del British Antarctic Survey e dell'università di Novi-Sad (Serbia) si sono uniti e hanno individuato i geni che regolano i processi di disidratazione e reidratazione. Le loro analisi hanno rivelato che un'ampia gamma di geni si attivano quando diminuisce la temperatura, tra cui anche i geni che regolano la produzione di un antigelo naturale - il trealosio - e quelli coinvolti nel rimodellamento tissutale e cellulare. Quando la temperatura aumenta e i collemboli si riprendono, si attivano i geni coinvolti nella produzione di energia, nella riparazione tissutale e nella divisione cellulare. Le scoperte potrebbero avere importanti risvolti sulle tecniche di conservazione cellulare e tissutale a basse temperature per lunghi periodi. "Tutto ciò fa parte di un più ampio progetto europeo chiamato SLEEPING BEAUTY, che sta cercando di scoprire come diversi animali sopravvivono all'essiccamento," ha detto la dott.ssa Clark. "Speriamo che il fatto di capire come gli animali riescono a sopravvivere in condizioni ambientali estremamente fredde, riesca a fornire nuove soluzioni per la ricerca medica e per la conservazione dei tessuti nei trapianti."

Paesi

Serbia, Regno Unito