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Scienziati svelano il segreto della luna dalle due facce di Saturno.

Scienziati in Germania e negli Stati Uniti hanno risolto il mistero secolare di Giapeto, una luna di Saturno dalla forma stranamente asimmetrica, che ha infatti un lato nero e un lato bianco. In due articoli pubblicati sulla rivista Science, i ricercatori spiegano come i detri...

Scienziati in Germania e negli Stati Uniti hanno risolto il mistero secolare di Giapeto, una luna di Saturno dalla forma stranamente asimmetrica, che ha infatti un lato nero e un lato bianco. In due articoli pubblicati sulla rivista Science, i ricercatori spiegano come i detriti di altre lune di Saturno si siano accumulati su un lato di Giapeto; questo altera la temperatura della luna facendone migrare l'acqua ghiacciata sull'altro lato. Giapeto fu scoperto nel 1671 dall'astronomo italo-francese Giovanni Domenico Cassini, che si rese subito conto dello strano aspetto della luna: il lato principale (ossia quello che si affaccia sulla direttrice dell'orbita) era molto più scuro dell'altro lato. In effetti, il lato nascosto è dieci volte più brillante dell'altro. "Il problema non è il più avvincente del mondo, ma è comunque un enigma che ha stupito per secoli la comunità astronomica", dice Joseph Burns, della Cornell University, negli Stati Uniti. Molte sono le teorie avanzate nel corso degli anni per spiegare lo strano aspetto di Giapeto. Una di esse ipotizza che le polveri presenti su Giapeto provengono da una nube di detriti provocata da un impatto meteoritico nel sistema di Saturno. Altri hanno suggerito che le polveri interplanetarie possano essersi gradualmente accumulate su un lato della luna. Altri ancora pensano che i processi geologici interni di Giapeto abbiano rilasciato materiali neri sulla superficie. Nel 1974 fu avanzata una quarta teoria, che combina l'accumulo di polveri provenienti dall'esterno, con la presenza di processi termici sulla superficie lunare. Una teoria, questa, per molti anni accantonata, seppur le sue previsioni sulla modifica dell'aspetto della luna si siano nel tempo dimostrate esatte. In questo studio, gli scienziati sui due lati dell'Atlantico hanno studiato le immagini provenienti sin dal 2004 dalla sonda Cassini-Huygens, con particolare attenzione per le immagini scattate nel volo ravvicinato del 10 dicembre 2007. Con i dati raccolti, l'equipe ha potuto elaborare un modello di quanto avveniva su Giapeto. La ricerca ha scoperto che le nubi di polveri rilasciate dalle altre lune di Saturno - in particolare da Febe - ricadono sull'emisfero principale di Giapeto. Gli studi effettuati sui crateri di Giapeto indicano che lo strato di polvere ha uno spessore di massimo un paio di metri. Ma non è tutto. "Non è possible che il confine - così netto e complicato - tra le regioni chiare e scure sia creato solo da una ricaduta di materiali", spiega Tilmann Denk della Freie Universität di Berlino, in Germania. "Il fenomeno doveva avere un'altra spiegazione". La superficie scura assorbe grandi quantità di calore dal sole. La lenta rotazione di Giapeto (una rotazione completa ogni 79 giorni) espone al sole il suo lato scuro per lunghi periodi. Le temperature equatoriali si alzano tanto da provocare l'evaporazione del ghiaccio che è sotto le polveri. Il ghiaccio in evaporazione si ricondensa sui poli della luna e sul lato nascosto, conferendogli il caratteristico aspetto brillante che contrasta così tanto con il lato principale, buio e ricoperto di polveri. Secondo i ricercatori, le ridotte dimensioni di Giapeto (il diametro è di soli 1.500 km) e la bassa gravità si traducono nella relativa facilità del ghiaccio di spostarsi da un lato all'altro della luna. Conclude John Spence, del Southwest Research Institute nel Colorado: "Giapeto è vittima di un continuo movimento di fuga, che opera su scala globale".

Paesi

Germania, Stati Uniti

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