Uno studio getta nuova luce sull'origine delle specie
Un team di ricercatori finanziati dall'UE ha dimostrato come la selezione sessuale e le pressioni ambientali possano interagire per far suddividere una specie, anche laddove non vi siano barriere geografiche per giustificare tale separazione. Il sostegno dell'UE allo studio, che è stato pubblicato online dalla rivista Science, proveniva da una borsa di studio internazionale per ricercatori che si recano all'estero, nel quadro del programma di mobilità dei ricercatori Marie Curie. Che la selezione naturale sia all'origine della nascita di nuove specie è oggi ampiamente riconosciuto. Tuttavia, a centocinquant'anni dalla pubblicazione dell'opera di Charles Darwin "Sull'origine delle specie", si continua a dibattere sugli esatti meccanismi che guidano lo sviluppo di nuove specie (un processo conosciuto come speciazione). In uno scenario di speciazione semplice, due popolazioni di una specie sono separate da un'insormontabile barriera geografica, come un mare o una catena montuosa. Nel tempo, le popolazioni si differenziano geneticamente, fino ad essere talmente diverse che se individui appartenenti alle due popolazioni dovessero accoppiarsi la progenie risulterebbe sterile. Ma le nuove specie nascono anche in situazioni in cui le popolazioni non sono così completamente tagliate fuori l'una dall'altra. Nello studio, i ricercatori hanno creato un modello matematico in cui due popolazioni di una specie vivono in ambienti diversi. Il modello parte dal presupposto che gli individui "specializzati", altamente adattati al proprio ambiente locale, sopravviveranno meglio e avranno maggior progenie di quelli "intermedi", con genitori appartenenti ad entrambe le popolazioni, che non sono specializzati a prosperare in nessun ambiente. Fin tanto che gli individui sono capaci di spostarsi da un ambiente ad un altro, questo scenario non dà luogo allo sviluppo di una nuova specie. Invece cambia quando entra in gioco la selezione sessuale. Per i maschi della loro specie immaginaria, i ricercatori hanno inventato un ornamento, un piumaggio vivacemente colorato le cui condizioni sono un buon indicatore del fatto che un individuo sia bene adattato o meno al suo ambiente locale. "Gli individui adattati al loro ambiente locale saranno in migliori condizioni, e pertanto avranno un piumaggio più brillante di quello degli individui meno adattati", spiegano i ricercatori. In questa situazione, le femmine sviluppano una marcata preferenza per i maschi con il piumaggio più brillante, perché questi sono meglio adattati all'ambiente locale ed è molto probabile che anche la loro prole lo sia. Quando la selezione sessuale comincia ad agire in questo modo, l'incrocio tra le due popolazioni scema drasticamente, poiché i maschi "ibridi" non sono bene adattati a nessuno dei due habitat. Di conseguenza non sviluppano il piumaggio vivacemente colorato e non attraggono le femmine. "Questa scelta d'accoppiamento sulla base di un indicatore dell'adattamento locale rafforza l'isolamento riproduttivo tra specializzati e dovrebbe pertanto incrementare la probabilità di speciazione", afferma il documento. Il modello dimostra che anche una selezione naturale relativamente debole può suddividere una specie, se stimolata da una forte selezione sessuale. Ora i ricercatori pensano di testare la loro teoria sul terreno, su specie come i crocieri e gli spinarelli, dove i biologi studiano se l'attrattività degli individui ne rispecchi il livello d'adattamento all'ambiente locale.