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Contenuto archiviato il 2023-03-09

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Un progetto dell'UE sviluppa un sistema di screening completamente ambulatoriale

Una delle caratteristiche più snervanti degli esami medici è la lunga attesa dei risultati, che potrebbero arrivare dopo un paio di giorni, ma anche dopo settimane! Un'équipe di ricercatori finanziata dall'UE è sulla buona strada per cambiare le cose: il progetto MICROACTIVE (...

Una delle caratteristiche più snervanti degli esami medici è la lunga attesa dei risultati, che potrebbero arrivare dopo un paio di giorni, ma anche dopo settimane! Un'équipe di ricercatori finanziata dall'UE è sulla buona strada per cambiare le cose: il progetto MICROACTIVE (Automatic detection of disease related molecular cell activity, cioè rilevazione automatica di attività cellulare a livello molecolare correlata alle malattie) ha infatti sviluppato un microchip che consente ai medici di formulare una diagnosi senza uscire dall'ambulatorio. MICROACTIVE ha ricevuto 1,6 milioni di euro nell'ambito del Sesto programma quadro (6°PQ) dell'UE. Questo avanzato sistema integrato, basato su microtecnologie e biotecnologie, elimina la necessità di inviare il campione da analizzare al laboratorio di analisi: il minuscolo chip consente infatti al medico di ottenere i risultati direttamente nel suo ambulatorio. Per determinare il contenuto di proteine o identificare dei geni in un campione di sangue, ad esempio, oggi è necessario sottoporlo a una serie di complesse procedure, tra cui il trattamento a caldo, la miscelazione con enzimi, la centrifugazione e l'identificazione della concentrazione di marker patologici. Ciò significa che bisogna inviare il campione a un laboratorio centrale, che ne eseguirà l'analisi: si tratta di un iter molto lungo. Un altro esempio è quello dello screening del carcinoma della cervice uterina, in cui un campione di cellule viene prelevato tramite un normale pap-test e quindi analizzato al microscopio. Gli esperti sostengono che le probabilità di errore diagnostico possono essere elevate anche se a valutare cellule dall'aspetto abnorme sono occhi esperti. Secondo l'équipe di MICROACTIVE, il nuovo chip medico contiene un vero e proprio laboratorio, ma assomiglia più a una carta di credito. Nonostante per il case study i ricercatori abbiano usato cellule prelevate per diagnosticare il tumore al collo dell'utero, il chip è in grado di determinare la presenza di diverse patologie scatenate da batteri o virus e diversi tipi di carcinoma. Nel chip è incisa una serie di stretti canali contenenti sostanze chimiche ed enzimi nella quantità richiesta per singole analisi. Una volta inserito il campione di sangue del paziente nei canali, i reagenti si mescolano. "Il chip medico è in grado di ricercare otto patologie nel campione di sangue o di cellule", spiegano Liv Furuberg e Michal Mielnik del gruppo di ricerca norvegese SINTEF, ente coordinatore del progetto MICROACTIVE. "Un carattere comune a tutte queste patologie è la possibilità di essere identificate grazie a speciali biomarker contenuti nel campione di sangue: queste 'etichette' sono in realtà proteine (che dovrebbero esserci o meno), frammenti di DNA (acido desossiribonucleico) o enzimi. Il nostro piccolo chip può eseguire le stesse analisi svolte da un grande laboratorio, completandole più rapidamente e offrendo risultati di gran lunga più accurati. Al medico basta infatti inserire la scheda in un dispositivo di piccole dimensioni, aggiungere tramite un tubicino alcune gocce del campione prelevato dal paziente e aspettare i risultati". Un gruppo di ricercatori del MiNaLaB presso SINTEF ha sviluppato una serie di tecniche per l'interpretazione dei risultati in seguito all'identificazione dei biomarker. I risultati, ad esempio, possono essere letti in uno strumento ottico in cui le molecole di RNA (acido ribonucleico) presenti in vari marker emettono specifici segnali fluorescenti. "I progetti sui 'chip-laboratori' condotti da SINTEF hanno dimostrato la possibilità di eseguire analisi diagnostiche con l'aiuto di microchip, rapidamente e con facilità. Al momento stiamo lavorando su diversi tipi di chip, tra cui uno dedicato all'analisi delle proteine nei casi di infiammazioni acute", afferma Furuberg. Ansiosi di commercializzare i risultati del loro studio, i ricercatori stanno collaborando con un istituto ospedaliero per valutare l'usabilità e l'accuratezza clinica del sistema. Allo studio hanno contribuito ricercatori tedeschi e irlandesi.Per maggiori informazioni: SINTEF: http://www.sintef.no/Home/ MICROACTIVE: http://www.sintef.no/microactive

Paesi

Germania, Irlanda, Norvegia