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Contenuto archiviato il 2023-03-09

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La scienza guarda le collisioni dei volatili con un occhio diverso

Vi è mai capitato di sobbalzare in seguito a un colpo improvviso sulla finestra per poi vedere un povero uccello volare via ancora confuso? Uno studio pubblicato sulla rivista ornitologica "Ibis - The International Journal of Avian Science" getta nuova luce sui motivi che rend...

Vi è mai capitato di sobbalzare in seguito a un colpo improvviso sulla finestra per poi vedere un povero uccello volare via ancora confuso? Uno studio pubblicato sulla rivista ornitologica "Ibis - The International Journal of Avian Science" getta nuova luce sui motivi che rendono alcune specie di uccelli propense alle collisioni con oggetti di grandi dimensioni costruiti dall'uomo, che a noi sembrano in genere facilmente evitabili. I ricercatori ritengono che i risultati ottenuti possano rivelarsi fondamentali per salvare alcune specie aviarie, la cui incapacità di evitare le collisioni ne mette in gioco addirittura la sopravvivenza. "Dal punto di vista dell'uomo, risulta davvero strano che i volatili si scontrino così frequentemente con oggetti di grandi dimensioni, come se nemmeno li vedessero", spiega il professor Graham Martin dell'Università di Birmingham (Regno Unito). È opinione diffusa che il volo degli uccelli sia guidato in primo luogo dalla vista, ma, sostiene Martin, in realtà "gli uccelli vivono in un mondo visivo diverso da quello degli umani". Per riuscire a capire meglio questa diversa visione del mondo, il professor Martin si è avvalso dell'ecologia sensoriale, un campo che studia come il comportamento degli animali e le loro interazioni con l'ambiente siano influenzati dalle informazioni sensoriali. "La maggior parte delle soluzioni finora proposte per risolvere il problema delle collisioni dei volatili si è basata soltanto sul punto di vista umano", afferma Martin. "In altre parole, ci si è sempre preoccupati di trovare soluzioni che permettessero di rendere il possibile pericolo maggiormente visibile agli occhi degli osservatori umani, non degli uccelli". La ricerca ha rivelato l'esistenza di un complicato insieme di interrelazioni fra le capacità visive di un uccello, la sua interpretazione delle informazioni sensoriali e il suo comportamento mentre è in volo nel cielo aperto. "In volo, gli uccelli girano talvolta la testa per guardare in basso utilizzando la visione binoculare oppure la parte laterale del campo visivo di un solo occhio", spiega Martin. "Così facendo, alcune specie diventano temporaneamente 'cieche' nella direzione in cui volano". Il professor Martin si è inoltre soffermato sulla visione frontale, che consente ai volatili di rilevare i movimenti, più che il dettaglio spaziale: mentre caccia, infatti, un uccello trae maggiori vantaggi dalla capacità di rilevare i movimenti che dalla semplice possibilità di guardare avanti in campo aperto. C'è da aggiungere che gli uccelli dispongono di uno spettro limitato di velocità di volo: non riuscendo per loro natura a volare lentamente, molte specie trovano difficoltà nel regolare il ritmo delle informazioni che ricevono se la visibilità è ridotta da pioggia, nebbia o scarsa illuminazione. Il problema delle collisioni dei volatili è fonte di grave preoccupazione per i conservazionisti. La ricerca indica che i decessi in seguito a collisioni con oggetti realizzati dall'uomo (ad esempio, le finestre dei palazzi, le linee dell'alta tensione o le pale eoliche) rappresentano tra i volatili di tutto il mondo la principale causa non intenzionale di mortalità dovuta all'uomo. Le collisioni con oggetti di grandi dimensioni possono arrivare addirittura a minacciare la sopravvivenza di specie a rischio. Secondo una stima effettuata su dati relativi a un periodo di 16 anni, ogni anno in Europa circa il 25% degli esemplari giovani e il 6% degli esemplari adulti di cicogna bianca (Ciconia ciconia) muoiono a causa della folgorazione e dell¿impatto con linee dell'alta tensione. "Partendo da queste informazioni sulla percezione degli uccelli, ci sarà possibile studiare soluzioni migliori al problema delle collisioni", ammette il professor Martin. "Sarà probabilmente necessario elaborare soluzioni specie per specie, ma dove gli incidenti sono più frequenti potrebbe essere più efficace deviare il percorso di volo degli uccelli piuttosto che cercare di rendere il pericolo più visibile". "Il punto di vista umano ci offre un modo soltanto per avvicinarci al mondo e comprenderlo, ma [...] è tale la differenza tra gli occhi di un uomo e quelli di un uccello che la nostra prospettiva in merito al problema delle collisioni dei volatili è piuttosto fuorviante", conclude Martin.Per maggiori informazioni: Ibis - The International Journal of Avian Science: http://onlinelibrary.wiley.com/journal/10.1111/(ISSN)1474-919X Centro ornitologico dell'Università di Birmingham http://www.ornithology.bham.ac.uk/index.shtml

Paesi

Regno Unito

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