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Contenuto archiviato il 2023-03-09

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Una relazione suggerisce che l'energia da biomassa non nuoce alla produzione degli alimenti

La biomassa potrebbe coprire il 20% della fornitura globale di energia senza nuocere alla produzione degli alimenti, è quanto sostiene un nuovo rapporto pubblicato nel Regno Unito. Il rapporto, che ha esaminato oltre 90 studi internazionali, è stato prodotto dal servizio Tecno...

La biomassa potrebbe coprire il 20% della fornitura globale di energia senza nuocere alla produzione degli alimenti, è quanto sostiene un nuovo rapporto pubblicato nel Regno Unito. Il rapporto, che ha esaminato oltre 90 studi internazionali, è stato prodotto dal servizio Tecnologia e valutazione della politica del Centro di ricerca sull'energia del Regno Unito (UKERC), che si occupa dei problemi del settore energetico e cerca di fornire rapporti solidi e accessibili che fissano standard alti di rigore e trasparenza. Alcuni pensano che la biomassa sia il futuro, in grado di fornire l'energia di cui il mondo ha bisogno, mentre altri pensano che metterà a rischio l'ambiente. Gli scienziati dell'UKERC dell'Imperial College di Londra hanno fatto un'analisi sistematica della base di evidenza. Secondo il rapporto, la discrepanza tra chi è a favore della biomassa e chi è contro è dovuta alle diverse ipotesi fatte sulla popolazione, sulla dieta e sull'uso della terra. La velocità con la quale i miglioramenti della produzione di alimenti e colture da energia possono essere presentate è il più grande problema tra i sostenitori e i detrattori. "Se usiamo al meglio i residui agricoli, le colture da energia e i materiali di scarto, allora ottenere un quinto dell'attuale fornitura globale di energia dalla biomassa è un'ambizione ragionevole," spiega il dott. Raphael Slade, autore principale del rapporto e ricercatore presso l'Imperial College di Londra. Anche se è possibile dal punto di vista tecnico, il rapporto suggerisce che si devono fare ipotesi sulla produzione alimentare, mentre osserva anche come i cambiamenti della dieta di coloro che vivono in Asia e America Latina sono particolarmente problematici. "Più bioenergia si vuole, più diventa difficile conciliare la richiesta di cibo, energia e protezione dell'ambiente," dice il dott. Slade. Il rapporto sottolinea come sostituire tutti i carburanti fossili con la biomassa sarebbe uguale a tutta l'agricoltura mondiale e la silvicoltura messi insieme. Questo si potrebbe fare se riusciamo a coltivare più cibo o meno terra. Lo sviluppo tecnologico potrebbe attenuare le difficoltà che attualmente ostacolano l'aumento della produzione di energia. Sono però necessari interventi politici per aiutare a stimolare l'innovazione e gli investimenti. Il rapporto suggerisce che prestare particolare attenzione all'aumento dei raccolti di alimenti e colture da energia potrebbe essere un'opportunità positiva per tutti, a condizione che non si metta in pericolo la fertilità del suolo e che non si esauriscano le risorse idriche. La politica potrebbe anche promuovere l'apprendimento alimentando lo sviluppo di biomassa sostenibile oggi senza rimandarlo a domani. "L'errore più grande è pensare che non ci siano vie di mezzo," osserva il dott. Slade. "Ci sono tante opportunità per la sperimentazione e possiamo assicurarci di farlo bene." Commentando sul potenziale ruolo della bioenergia, il dott. Ausilio Bauen del Centro di politica energetica e tecnologia dell'Imperial College di Londra dice: "La bioenergia potrebbe dover avere un ruolo in un futuro mix di energia a basso tasso di carbonio. Fare in modo che la bioenergia, il settore alimentare e le foreste non si contendano la terra non sarà semplice, ma, se usiamo la terra in modo più produttivo e usiamo meglio le piante disponibili, dovremmo essere perfettamente in grado di produrre bioenergia, sfamare una popolazione in aumento e proteggere l'ambiente allo stesso tempo.Per maggiori informazioni, visitare: UK Energy Research Centre: http://www.ukerc.ac.uk/support/tiki-index.php Imperial College London: http://www3.imperial.ac.uk/

Paesi

Regno Unito