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Contenuto archiviato il 2023-03-16

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Nuovo metodo di trattamento delle acque inquinate per l'estrazione di sostanze chimiche

Alcuni scienziati in Polonia hanno scoperto che è facile purificare e trattare le acque inquinate estraendone sostanze chimiche di valore, come quelle usate nella produzione dei farmaci. Il bello è che non serve usare né impianti né fabbriche, servono solo il Sole e una polver...

Alcuni scienziati in Polonia hanno scoperto che è facile purificare e trattare le acque inquinate estraendone sostanze chimiche di valore, come quelle usate nella produzione dei farmaci. Il bello è che non serve usare né impianti né fabbriche, servono solo il Sole e una polvere "magica". Lo studio, presentato sulla rivista Bioresource Technology, è stato in parte finanziato dal progetto PHOTOBIO23JC ("Synthesis of novel nanostructured metal-supported photocatalysts: characterization and promising applications in the production of high value chemicals from lignocellulosic biomass"), che è sovvenzionato tramite una borsa Marie Curie di reintegrazione internazionale del valore di 100.000 euro nell'ambito del Settimo programma quadro (7° PQ) dell'UE. I ricercatori dell'Istituto di Chimica fisica dell'Accademia polacca delle scienze (IPC PAS) a Varsavia dicono che questa trasformazione quasi alchemica è resa possibile dai fotocatalizzatori, che sono l'oggetto del loro studio. Il nostro pianeta contiene zone nelle quali l'acqua è altamente inquinata da sostanze chimiche organiche provenienti da rifiuti industriali. Grazie al lavoro condotto dal team polacco, adesso sappiamo che la biomassa può essere trasformata in sostanze chimiche e carburante. I fotocatalizzatori facilitano la trasformazione delle acque inquinate in acqua pulita. Un altro vantaggio è che non sono necessari impianti specializzati, poiché la trasformazione avviene in condizioni che si trovano comunemente in natura. La reazione chimica è supportata da un catalizzatore, che aiuta ad accelerarne il corso. Una volta finalizzata la reazione, il catalizzatore si recupera. Gli esperti spiegano che nei processi catalitici normali, i catalizzatori sono attivati da alte temperature, di diverse centinaia di gradi Celsius, e di solito a una pressione molto alta. "I fotocatalizzatori studiati da noi sono diversi per molti aspetti dai catalizzatori tradizionali," dice il dott. Juan Carlos Colmenares dell'IPC PAS. "Sono attivati dalla luce e la temperatura non ha effetti significativi." Le reazioni che sono supportate dai fotocatalizzatori avvengono tramite una buona esposizione ai raggi del sole, con una temperatura di circa 30° Celsius e una pressione atmosferica normale. Le condizioni, dicono i ricercatori, si verificano naturalmente durante tutto l'anno in molti paesi equatoriali. I fotocatalizzatori in questione sono solidi a base di biossido di titanio, TiO2. La reazione catalizzata si verifica in un liquido contenente inquinanti organici. Una volta completata la reazione, il catalizzatore può essere isolato quasi senza alcuna perdita e usato di nuovo, sostiene il team. "Il mio lavoro assomiglia un po' all'alchimia," commenta il dott. Colmenares. "Prendo una "polvere magica", la metto nell'acqua inquinata, mescolo ed espongo al Sole. Dopo diverse ore, ottengo acqua pulita e sostanze chimiche che possono essere usate per fare cose utili, come per esempio farmaci." Sin dagli anni 1960, i ricercatori di tutto il mondo studiano la degradazione fotochimica degli inquinanti e hanno raccolto composti chimici attraverso l'irradiazione di ultravioletti (UV) intensa. Il lavoro condotto dal team dell'IPC PAS si è occupato in particolare di una reazione che può avvenire senza usare attrezzature specializzate. Si sono occupati anche della degradazione della biomassa che si ferma a uno stadio definito in modo preciso. I ricercatori hanno generato acidi carbossilici con fotocatalizzatori a base di titanio. Questi acidi sono usati nel settore farmaceutico e alimentare, per esempio. Il dott. Colmenares spiega: "In condizioni di laboratorio, le reazioni della biomassa con la partecipazione dei fotocatalizzatori sono promettenti già adesso. Quest'anno tenteremo i primi test dei fotoreattori biochimici pilota presso l'Università di Cordoba, Spagna. Le reazioni avverranno lì in liquidi con volumi misurati in decine di litri."Per maggiori informazioni, visitare: IPC PAS: http://www.ichf.edu.pl/indexen.html Bioresource Technology: http://www.journals.elsevier.com/bioresource-technology

Paesi

Polonia