50. Soluzioni urbane ispirate alla natura
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Abigail Acton
Benvenuti a questo episodio di CORDIScovery. Io sono Abigail Acton. Probabilmente i nostri ascoltatori vivono in una città, come circa tre quarti della popolazione dell’UE. Vivete in un’area inclusiva con parchi e spazi pubblici? Voi e gli altri abitanti della zona avete avuto voce in capitolo nella progettazione urbana?
00:00:34:15 - 00:00:58:08
Abigail Acton
O quest’idea vi sembra lontana? Può darsi che la vostra esperienza di vita cittadina sia caratterizzata da scarse comodità. Secondo le previsioni, entro il 2050 circa l’80 % della popolazione europea sarà urbana e, data la concentrazione di persone e infrastrutture, le città sono particolarmente vulnerabili agli stress ambientali. Abbiamo già parlato dell’impatto dell’inquinamento, sia acustico che a livello di emissioni, delle ondate di calore, delle inondazioni improvvise e della contaminazione del suolo.
00:00:58:14 - 00:01:25:09
Abigail Acton
Il cambiamento della temperatura globale non farà che aggravare questi problemi. Anche l’impatto sulla biodiversità e il consumo di risorse naturali sono motivi per cui è giunto il momento di ripensare il nostro approccio allo sviluppo e all’urbanistica, per creare città più verdi, più eque e coese. Cosa possiamo fare per contrastarli? Soluzioni basate sulla natura, co-creazione, laboratori viventi: cosa significano questi termini e perché sono importanti?
00:01:25:11 - 00:01:46:10
Abigail Acton
Per capirlo, rivolgiamoci ai nostri tre ospiti di oggi, che hanno tutti ricevuto sovvenzioni scientifiche dell’UE. Darko Ferčej è a capo dell’unità progetti dell’UE all’interno di E-zavod, un istituto sloveno senza scopo di lucro. Le sue ricerche vertono sulla trasformazione delle teorie politiche in cambiamenti pratici, a beneficio della vita delle persone negli ambienti urbani. Benvenuto, Darko.
00:01:46:12 - 00:01:48:01
Darko Ferčej
Grazie Abigail.
00:01:48:03 - 00:02:01:22
Abigail Acton
Laura Fregolent è docente di urbanistica all’Università di Venezia. Nel corso degli anni ha studiato i processi di trasformazione e di espansione urbana e l’impatto sociale delle dinamiche abitative. Benvenuta, Laura.
00:02:01:24 - 00:02:03:16
Laura Fregolent
Buongiorno.
00:02:03:18 - 00:02:20:23
Abigail Acton
Gonçalo Canto Moniz è professore di architettura e ricercatore presso il Centro di studi sociali dell’Università di Coimbra, in Portogallo. È affascinato dal modo in cui la co-creazione di soluzioni basate sulla natura all’interno delle nostre città può promuovere quartieri urbani più inclusivi. Buongiorno, Gonçalo.
00:02:21:00 - 00:02:22:01
Gonçalo Canto Moniz
Buongiorno, Abigail.
00:02:22:03 - 00:02:44:04
Abigail Acton
Buongiorno. È un piacere averla con noi. Darko, inizierò da lei. Il progetto UPSURGE vuole rendere le città del futuro luoghi di rigenerazione ambientale. E voi state proponendo soluzioni all’avanguardia attraverso una serie di dimostrazioni reali. Il termine “soluzioni basate sulla natura”, Darko, viene spesso citato, ma non può essere definito con precisione. Cosa intendiamo con questa espressione?
00:02:44:06 - 00:03:13:07
Darko Ferčej
Sì. In pratica, si tratta di tutto ciò che si trova in città e ha un aspetto verde. Possono essere alberi verdi, parchi, strisce erbose lungo la strada, ma anche elementi meno usuali, come tetti verdi o persino facciate verdi o piante acquatiche. Tutto questo contribuisce a migliorare la qualità dell’aria e dell’acqua, nonché la qualità della vita.
00:03:13:13 - 00:03:28:00
Darko Ferčej
Inoltre, rende le città più belle. Ma alcune di queste soluzioni sono anche utilizzabili, commestibili. Per esempio gli orti o gli orti da balcone, che si possono creare in casa.
00:03:28:02 - 00:03:42:12
Abigail Acton
Interessante. Ok. Benissimo. Sembra un’ottima idea. Ma immagino ci siano delle barriere che impediscono di rendere le città il più verde possibile. Può parlarci di alcune difficoltà legate all’inverdimento delle nostre città?
00:03:42:14 - 00:04:02:12
Darko Ferčej
Sì. Abbiamo superato alcune delle sfide, ad esempio quelle tecniche. Ad esempio, questo era il problema di Belfast nel Regno Unito. Per esempio, la città voleva installare gli orti urbani prima di tutto sul suolo, ma si è scoperto che l’area era stata inquinata in passato. Per questo hanno dovuto usare gli orti rialzati.
00:04:02:14 - 00:04:04:13
Abigail Acton
Oh, ok. Quindi c’era un problema con il terreno.
00:04:04:15 - 00:04:05:22
Darko Ferčej
C’era un problema con il terreno.
00:04:05:22 - 00:04:06:02
Darko Ferčej
Sì.
00:04:06:03 - 00:04:06:24
Abigail Acton
Oh, capisco. Ok.
00:04:07:02 - 00:04:29:24
Darko Ferčej
Un altro problema è stato riscontrato nella città di Katowice, dove si è voluto costruire una parete verde presso l’ospedale, ma poi si è scoperto che faceva fatto troppa ombra per i medici all’interno. Si è dovuto abbandonare questa idea per poi spostarla a una fermata dell’autobus.
00:04:29:24 - 00:04:32:01
Darko Ferčej
Così sono state rinverdite le fermate degli autobus, al posto dell’ospedale.
00:04:32:06 - 00:04:50:08
Abigail Acton
Ok. Può parlarmi di alcune delle città in cui è stato coinvolto nel suo progetto? So che state cercando di eseguire dimostrazioni pratiche di come queste soluzioni possano migliorare la vita delle persone. Potrebbe anche parlarci degli eventuali feedback ricevuti dalla popolazione locale o delle opinioni dei residenti.
00:04:50:11 - 00:05:20:14
Darko Ferčej
Sì. Ci concentriamo su cinque città: Belfast in Regno Unito, Breda nei Paesi Bassi, Budapest in Ungheria, Katowice in Polonia e Maribor in Slovenia. In tutte queste città si è investito in modo diverso nel verde o in soluzioni basate sulla natura. Ad esempio, a Maribor hanno migliorato uno dei corsi d’acqua.
00:05:20:14 - 00:05:42:17
Darko Ferčej
Quindi il progetto era legato all’acqua. Poi hanno piantato oltre 100 alberi per rendere l’area più bella per i cittadini locali. Possono fare passeggiate in quest’area, cosa che prima non era possibile. A Budapest, ad esempio, avevano un grosso problema con l’acqua piovana in estate. Così hanno costruito i giardini pluviali.
00:05:42:21 - 00:05:56:01
Darko Ferčej
Sono dotati di speciali tipi di piante che, in caso di forti piogge, migliorano le condizioni atmosferiche nel caso in cui l’acqua vada a finire nel terreno, e non si verifichino più allagamenti.
00:05:56:01 - 00:05:57:10
Abigail Acton
Quindi migliorano il drenaggio?
00:05:57:12 - 00:06:17:11
Darko Ferčej
Sì, migliorano il drenaggio. Esattamente. Ad esempio, a Breda, nei Paesi Bassi, si stanno concentrando maggiormente sugli spazi dedicati alle persone. Hanno costruito un’area di parcheggio verde e anche alcune facciate verdi e alcuni parchi ricreativi, che ora sono più verdi di prima.
00:06:17:13 - 00:06:34:02
Abigail Acton
Quando si vede un’area di parcheggio verde... i grandi parcheggi sono ovviamente brutti. E a volte, magari la sera, ci si sente poco al sicuro ad attraversarli, se si è l’unica persona in giro. Si sa che non sono gli angoli più belli delle nostre città. Cosa è stato fatto per rendere il parcheggio più verde?
00:06:34:03 - 00:06:34:23
Abigail Acton
Com’è andata?
00:06:35:03 - 00:06:56:05
Darko Ferčej
Si possono piantare gli alberi. Si può anche dedicare un’area al prato che c’era prima del parcheggio. Naturalmente, si possono ridurre i posti auto. E questa idea potrebbe incontrare qualche resistenza da parte dei residenti locali. Ma alla fine, l’intera area è più bella e probabilmente anche più sicura.
00:06:56:10 - 00:06:56:23
Abigail Acton
Sì.
00:06:57:00 - 00:06:59:19
Abigail Acton
E anche meglio per la natura, credo, per la biodiversità.
00:06:59:22 - 00:07:03:07
Darko Ferčej
Per la natura e anche per noi, perché siamo parte della natura.
00:07:03:12 - 00:07:07:00
Abigail Acton
Sì, certo. Ha altri esempi da condividere?
00:07:07:02 - 00:07:33:09
Darko Ferčej
A Katowice, ad esempio, si sono concentrati sulle fermate degli autobus. Prima erano di cemento e avevano un problema di surriscaldamento. E naturalmente, quando le persone aspettano l’autobus, non vogliono stare al caldo. Quindi le hanno rese molto verdi. Hanno realizzato tetti verdi sulle fermate degli autobus e hanno anche circondato di verde le fermate.
00:07:33:09 - 00:07:44:10
Darko Ferčej
Così sono riusciti a raffreddare l’area. E stanno anche monitorando la situazione in tutte le città. Stiamo monitorando la qualità dell’aria e la temperatura.
00:07:44:12 - 00:07:54:09
Abigail Acton
E come le state monitorando? Perché so che per certi versi state usando metodi inusuali. Usiamo già dei sensori nelle città. Ma, se non erro, lei ha altre idee su come monitorare la qualità dell’aria.
00:07:54:15 - 00:07:58:20
Darko Ferčej
Oltre ai sensori, stiamo usando anche le api.
00:07:58:21 - 00:08:00:18
Abigail Acton
Api. Incredibile! Sì.
00:08:00:20 - 00:08:18:04
Darko Ferčej
Utilizziamo il polline delle api. In quantità molto ridotte. Il polline viene analizzato e, dopo l’analisi, possiamo scoprire se ci sono inquinanti nell’area e se ci sono specie invasive che non appartengono alla zona.
00:08:18:06 - 00:08:36:19
Abigail Acton
Quindi non è solo per vedere se le piante sono state contaminate dall’inquinamento, ma anche per avere un’idea delle specie invasive, e qui si intendono piante invasive. Ottimo. È interessante. Che bella idea. Ok, Darko, c’è molto lavoro in corso su questi vari laboratori viventi, come li ha chiamati. Questo termine è abbastanza chiaro, per queste città, si spiega da sé.
00:08:36:21 - 00:08:56:23
Abigail Acton
Avete avuto molti riscontri da parte dei residenti o delle persone? Apprezzano le soluzioni? Ha accennato un po’ al problema... stanno riducendo il numero di posti auto per migliorare la situazione dal punto di vista visivo e ambientale. Ricevete molte reazioni negative da parte dei residenti? O apprezzano i cambiamenti in atto?
00:08:57:00 - 00:09:21:05
Darko Ferčej
Sì. Di base, se le persone vengono coinvolte, sono felici di rispondere. In generale, amano essere coinvolte nel processo decisionale. Solo che molte volte i responsabili delle politiche non le ascoltano. Stiamo quindi utilizzando questo approccio per chiedere alle persone cosa vogliono e, in base ai loro desideri, stiamo anche facendo investimenti.
00:09:21:10 - 00:09:21:21
Abigail Acton
Capisco.
00:09:21:21 - 00:09:25:02
Darko Ferčej
Stiamo investendo in ciò che le persone sono interessate a vedere.
00:09:25:02 - 00:09:35:00
Abigail Acton
Giusto. Il che, ovviamente, significa anche che le soluzioni sono più rispettate e curate dai residenti, perché hanno avuto un ruolo nelle decisioni e nello scegliere i cambiamenti che desiderano.
00:09:35:02 - 00:09:45:06
Darko Ferčej
Esattamente. Questo è l’obiettivo principale del coinvolgimento delle persone. Se prendono parte alla decisione, la apprezzano di più, perché è una loro scelta.
00:09:45:09 - 00:09:52:15
Abigail Acton
Esatto. Possono farsi carico della scelta. Grazie per aver spiegato il vostro lavoro. È affascinante. Avete avuto problemi a incoraggiare le comunità locali a partecipare?
00:09:52:17 - 00:10:19:19
Darko Ferčej
Sì. A volte ci sono dei problemi, perché lavoriamo con tipi di comunità molto diversi. Ci siamo concentrati sugli anziani, sui bambini, ma in alcuni casi, a Breda, anche sulle donne migranti. Ci sono alcune difficoltà, soprattutto su come approcciarsi a loro e come ottenere la loro opinione.
00:10:19:19 - 00:10:24:14
Abigail Acton
C’è una sorta di sensibilità culturale nel cercare di includere tutti, dunque.
00:10:24:14 - 00:10:48:15
Darko Ferčej
Sì, esattamente. Se ci sono culture diverse, dobbiamo stare molto attenti, a rispettare la loro cultura e a fare le domande giuste, oltre che ad approcciarci nel modo giusto al momento giusto. Hanno dovuto stare molto attenti. Hanno creato vari punti informativi e hanno dovuto attendere che fossero le donne ad avvicinarsi.
00:10:48:18 - 00:10:52:23
Abigail Acton
Giusto, certo. Ok. E questo è accaduto? Funziona?
00:10:53:03 - 00:11:09:20
Darko Ferčej
Sì certo, funziona. Ci vuole un po’ più di tempo. Inoltre, dobbiamo avere il giusto tipo di persone che coinvolgano la popolazione. Se vogliamo coinvolgere una donna migrante, bisogna farlo attraverso un’altra donna.
00:11:09:24 - 00:11:30:10
Abigail Acton
Capisco. Ottimo. È un punto interessante. È facile dire che tutti devono partecipare, ma i diversi gruppi devono essere gestiti in modo diverso. Assolutamente. Grazie mille. Laura, mi rivolgo a lei, perché il suo lavoro si sovrappone un po’ a quello che abbiamo appena presentato. Il progetto NEIGHBOURCHANGE ha studiato come i nuovi approcci urbanistici possano incoraggiare la coesione sociale.
00:11:30:12 - 00:11:39:13
Abigail Acton
Qual è il problema dell’attuale approccio alla pianificazione urbana, Laura, e alla rigenerazione? Perché quello che facciamo ora non funziona così bene?
00:11:39:15 - 00:12:41:11
Laura Fregolent
In poche parole, credo che sia un problema avere una soluzione dall’alto verso il basso, senza l’interazione con le persone. Molte istituzioni pubbliche europee hanno indagato dei modi per coinvolgere le comunità nei processi urbanistici o per trovare soluzioni partecipative e strumenti diversi di pianificazione e di partecipazione. Ma anche se le iniziative basate sulla comunità offrono una gamma più ampia di competenze ed esperienze, al di là dei soliti esperti (perché abbiamo più familiarità con gli esperti invece che con la gente comune, con la comunità), comunque i gruppi più vulnerabili e in particolare i più poveri...
00:12:41:11 - 00:13:15:21
Laura Fregolent
... e le minoranze etniche, ad esempio, incontrano ostacoli alla partecipazione. Nel progetto di ricerca NEIGHBOURCHANGE cerchiamo di esplorare la possibilità di una governance più inclusiva, soprattutto a livello locale, perché è questo il livello che esploriamo in particolare, anche se teniamo conto dei diversi livelli di governance.
00:13:15:21 - 00:13:21:03
Laura Fregolent
Ma la governance locale era il nostro punto principale di ricerca.
00:13:21:09 - 00:13:42:22
Abigail Acton
Ottimo. Ha detto che stavate studiando diversi modi per coinvolgere le comunità locali. E qui tocchiamo un po’ il tema di cui parlava Darko, che per esempio parlava della Gran Bretagna, dove si è cercato di incoraggiare il contributo delle donne migranti. Nel suo caso, può darci qualche esempio del tipo di comunicazione a cui si riferisce, che coinvolge i residenti locali e i gruppi più vulnerabili?
00:13:43:02 - 00:13:45:22
Abigail Acton
Ci dia alcuni esempi di ciò che intende in questo caso.
00:13:45:24 - 00:14:18:07
Laura Fregolent
Sì. Si tratta di un processo partecipativo. A volte è difficile, richiede molta energia. E quindi anche per questo, di solito non sono processi così comuni, nella definizione delle politiche in generale e nell’urbanistica. Sono coinvolte comunità di vari livelli, ma anche, per esempio, comitati e associazioni.
00:14:18:09 - 00:14:39:08
Laura Fregolent
Sono coinvolti in questioni legate alla trasformazione territoriale. Possono essere coinvolti nel processo di modifica di un progetto territoriale, del suolo, urbano o di quartiere.
00:14:39:10 - 00:14:50:23
Abigail Acton
So che lei lavora a Venezia e nei dintorni. Può pensare a qualche esempio in cui i quartieri sono stati modificati, ma con la consultazione dei residenti?
00:14:50:24 - 00:15:06:12
Laura Fregolent
Per esempio, a Venezia... non posso dire che siano propriamente coinvolti, ma c’è un forte, fortissimo, coinvolgimento dei cittadini in comitati e associazioni, per esempio, contro i turisti.
00:15:06:14 - 00:15:08:13
Abigail Acton
Sì. Questo è un problema enorme per voi. Sì.
00:15:08:13 - 00:15:10:22
Laura Fregolent
Contro il turismo, non i turisti. Ecco.
00:15:10:23 - 00:15:11:23
Abigail Acton
No. No. Certo. Sì.
00:15:11:24 - 00:15:37:17
Laura Fregolent
Non contro le persone, ma contro il fenomeno. Sì. Non possiamo dire che abbiamo ottenuto dei risultati, non ancora, ma c’è una discussione con le istituzioni a vari livelli. E quindi direi che un processo è in corso, e non si è concluso. Sì, esattamente.
00:15:37:22 - 00:15:54:15
Abigail Acton
Mi chiedo solo se lei vede alcuni casi a Venezia o nelle zone limitrofe, perché so che anche lei è interessata alla nozione di espansione urbana, dove le voci delle persone vengono ascoltate e qualcosa è cambiato. Può parlarmi anche del concetto di co-creazione? Perché è questo l’argomento chiave oggi.
00:15:54:15 - 00:16:00:08
Abigail Acton
Cosa significa co-creazione? Sì. Come sta avvenendo a Venezia?
00:16:00:10 - 00:16:34:04
Laura Fregolent
Co-creazione significa collaborazione, significa, come ho detto prima, non una decisione dall’alto verso il basso, ma un processo dal basso verso l’alto. E così i decisori politici o gli esperti possono suggerire un’idea, ma devono costruire il concetto con la comunità e con le diverse persone coinvolte, i diversi attori, le varie parte interessate.
00:16:34:05 - 00:16:38:03
Laura Fregolent
Questa, a mio avviso, è la strada da seguire.
00:16:38:08 - 00:16:48:18
Abigail Acton
Giusto. Assolutamente. Ha notato una certa riluttanza da parte delle autorità urbanistiche e dei comuni locali a partecipare al processo decisionale con i residenti?
00:16:48:18 - 00:17:22:09
Laura Fregolent
Le autorità locali hanno cercato di risolvere la questione usando gli strumenti che conoscono meglio. E gli strumenti che conoscono meglio sono: io decido e voi cercate di attuarlo, voi comunità, voi operatori professionisti. Quindi, credo che sia un processo culturale che dobbiamo mettere sul tavolo.
00:17:22:11 - 00:17:52:24
Laura Fregolent
Dobbiamo lavorare su questo e cercare di coinvolgere maggiormente anche l’amministrazione, i decisori politici, perché in questo progetto di ricerca il tema principale era l’innovazione della governance e come le istituzioni possono imparare dall’esperienza e dalla comunità.
00:17:53:01 - 00:17:59:13
Abigail Acton
E quali sono i vostri risultati? Quale può essere il risultato chiave del vostro progetto? Secondo lei?
00:17:59:13 - 00:18:10:10
Laura Fregolent
In un certo senso, l’idea che questo sia possibile. In uno slogan: i cittadini possono fare la differenza.
00:18:10:12 - 00:18:15:19
Abigail Acton
E spero che accettino questo concetto. Come dice lei, è un processo continuo.
00:18:15:20 - 00:18:16:05
Laura Fregolent
Sì.
00:18:16:08 - 00:18:23:02
Abigail Acton
Sì, esattamente. Ok. Grazie mille. Molto interessante. Qualcuno ha commenti o domande per Laura? Sì. Gonçalo.
00:18:23:07 - 00:18:50:12
Gonçalo Canto Moniz
Buongiorno, Laura. Sono molto interessato alla sua ricerca. E ho alcune domande, che naturalmente provengono anche dalla nostra esperienza. Una riguarda il lavoro con le persone, lo sviluppo di altri modi di fare urbanistica. Avete riscontrato difficoltà con gli strumenti che di solito usano gli architetti e gli urbanisti?
00:18:50:14 - 00:19:15:16
Gonçalo Canto Moniz
Avete dovuto cercare altri modi per lavorare? Questa è la prima domanda. L’altra domanda riguarda il modello di governance inclusiva. Di solito uso la co-governance. Non so se questo concetto le è familiare. Abbiamo questa differenza tecnica. Ma non so se la conosce. Una figura che ho trovato molto interessante in questo processo sono i tecnici del comune.
00:19:15:16 - 00:19:23:08
Gonçalo Canto Moniz
Abbiamo i funzionari eletti, ma abbiamo anche i tecnici comunali che, di fatto, sono le persone che lavorano sul campo.
00:19:23:10 - 00:19:31:07
Abigail Acton
Puoi farmi qualche esempio, Gonçalo, del tipo di tecnici di cui parla, in che settore? Intende le persone responsabili della messa in opera di tubature dell’acqua?
00:19:31:10 - 00:19:55:10
Gonçalo Canto Moniz
Sì, le persone che lavorano nel comune, all’assessorato all’urbanistica, all’assessorato all’ambiente, all’assessorato all’istruzione, quindi i tecnici, il personale del comune, che di solito ha un ruolo diverso dai funzionari eletti. A volte sono alleati, altre volte no. Che cosa avete scoperto in questo senso?
00:19:55:12 - 00:20:37:14
Laura Fregolent
Grazie, Gonçalo, per la sua domanda e per il suggerimento sulla co-governance. È difficile. È difficile perché, come lei ha spiegato molto bene, ci sono diversi livelli. C’è il livello tecnico. C’è un problema di conoscenze tecniche della comunità, perché alcune conoscenze sono proprie di alcune persone nelle istituzioni e, di solito non tutti hanno lo stesso livello di conoscenze.
00:20:37:14 - 00:21:12:01
Laura Fregolent
Questo è un problema. E per questo, ad esempio, la comunità deve essere aiutata, deve essere supportata da esperti, da urbanisti, che hanno un ruolo diverso, devono cercare di essere coinvolti nel processo in modo diverso. Per quanto riguarda gli strumenti, anche questa è una domanda molto, molto importante. Perché dobbiamo trovare altri strumenti, in particolare pensando agli strumenti di urbanistica che utilizziamo.
00:21:12:03 - 00:21:16:11
Laura Fregolent
Dobbiamo lavorare sull’inclusione.
00:21:16:11 - 00:21:37:09
Abigail Acton
Fantastico. Grazie Certo. Quindi si tratta in parte di far sentire la voce delle persone. Ma prima di tutto, queste voci devono farsi sentire. In altre parole, è necessario avere quelle voci in primo luogo, se si vuole poi ascoltarle. Certo. E di nuovo, questo si ricollega ai commenti di Darko sul modo giusto di approcciare, di avvicinarsi a certi gruppi e di essere sensibili alle loro reazioni.
00:21:37:11 - 00:22:01:17
Abigail Acton
Grazie mille. Gonçalo, ora la parola a lei. Il suo progetto URBiNAT si concentra sulla rigenerazione e sull’integrazione degli insediamenti urbani di edilizia popolare per persone svantaggiate attraverso un catalogo innovativo e inclusivo. Una gamma di soluzioni basate sulla natura, e ora sappiamo cosa significa. Grazie mille, Darko. Quindi, Gonçalo, le soluzioni basate sulla natura sono state spesso considerate dal punto di vista della scienza ambientale.
00:22:01:17 - 00:22:11:11
Abigail Acton
So che il vostro progetto era interessato ad affrontare il concetto dal punto di vista delle scienze sociali. Ha importanza? C’è una differenza così grande? Ci spieghi.
00:22:11:13 - 00:22:41:03
Gonçalo Canto Moniz
Grazie, grazie, Abigail. Sì, cerca di dare un’altra dimensione alle soluzioni basate sulla natura. Questa è stata la nostra sfida con il progetto URBiNAT, che è stato accolto con favore dalla Commissione in quanto proposto da un istituto di scienze sociali. L’idea era quindi di capire come le soluzioni basate sulla natura potessero concentrarsi sulla dimensione ambientale, ma anche combinarla con quella sociale.
00:22:41:09 - 00:23:13:16
Gonçalo Canto Moniz
Diciamo che dobbiamo avere il verde, come ha spiegato molto bene Darko, ma dobbiamo anche avere il blu e forse il rosso, il nostro sangue, in questa soluzione. Questo è ciò che cerchiamo di fare con il nostro progetto. Ed è stato molto interessante perché molte volte, quando ci siamo rivolti alle comunità, ci è stato detto: «Ok, sappiamo che farete infrastrutture verdi molto ben progettate, ma vogliamo capire come le useremo e come le sfrutteremo.»
00:23:13:18 - 00:23:34:09
Gonçalo Canto Moniz
E questo ha fatto davvero la differenza nei progetti che abbiamo sviluppato in diverse città, dove si cerca sempre di collegare il verde, la natura, alla dimensione sociale, ad attività sociali che possono avere un approccio educativo, culturale o di altro tipo.
00:23:34:09 - 00:23:49:07
Abigail Acton
Fantastico. Grazie mille. Può fornirci qualche esempio in merito? So che anche lei ha usato il termine «laboratori viventi». Mi parli un po’ dell’idea di prendere questi concetti e metterli in pratica. E di come farli funzionare.
00:23:49:11 - 00:24:15:06
Gonçalo Canto Moniz
Sì, sfidiamo le comunità a pensare non a corridoi verdi, ma a corridoi sani. Questi corridoi sani sono stati un modo per avvicinarsi alla dimensione sociale, concentrandosi sull’impatto. Quindi tutte le soluzioni sono sempre progettate pensando all’impatto che avranno sulla vita delle persone.
00:24:15:06 - 00:24:17:06
Abigail Acton
Qual è il corridoio sano? Che cos’è?
00:24:17:07 - 00:24:39:10
Gonçalo Canto Moniz
In realtà si tratta di un concetto aperto, perché è stato interpretato dalle diverse comunità a modo loro, ma cerca di sviluppare un cluster di soluzioni basate sulla natura, che devono lavorare insieme. E questo è molto importante perché le soluzioni basate sulla natura, di solito, non funzionano da sole. Devono essere intese come un cluster.
00:24:39:12 - 00:25:09:07
Gonçalo Canto Moniz
E si cerca sempre di coniugare la dimensione verde con quella sociale. Ad esempio, è ovvio che abbiamo bisogno di orti urbani. Ma cosa possiamo avere insieme a essi? Possiamo avere una cucina comunitaria. Possiamo avere mercati sociali. È un cerchio: produciamo, condividiamo nei mercati sociali, condividiamo o vendiamo a prezzi equi e poi mangiamo insieme.
00:25:09:09 - 00:25:19:15
Abigail Acton
Può fare qualche esempio? Credo che in una nostra precedente conversazione lei abbia accennato a come questo aiuti l’inclusione sociale con i gruppi di minoranza. Può parlarcene meglio? Sì.
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Gonçalo Canto Moniz
Questo è un aspetto molto importante, perché quando invitiamo le persone a partecipare e a co-creare, di fatto le invitiamo a essere coinvolte nel lungo processo in cui identificano i bisogni, progettano le soluzioni, le attuano e le monitorano. Ciò significa che sono coinvolte in questi progetti per anni, nel caso di URBiNAT per sei anni.
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Gonçalo Canto Moniz
E questa è una bella sfida. Quindi devono essere motivati. Devono capire che non otterranno solo profitti diretti, con l’accesso, ad esempio, a verdure migliori, ma faranno anche parte di una comunità. E molte volte, per esempio, in questi mercati sociali le persone non vendono quasi nulla, ma sono lì perché vogliono far parte della comunità.
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Gonçalo Canto Moniz
Vogliono costruire qualcosa insieme. Vogliono sentire di appartenere a questi quartieri, che nel nostro caso erano di case popolari. Erano quartieri svantaggiati. In questo senso, c’era una mancanza di giustizia, ci sono disuguaglianze, ma loro hanno un forte senso di appartenenza. Vogliono quindi far parte di questa comunità e vogliono che cresca e affronti insieme le sfide sociali.
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Gonçalo Canto Moniz
E vedono la natura come un’opportunità per creare questo cambiamento.
00:26:38:22 - 00:26:49:09
Abigail Acton
Mi sembra che lei abbia detto che, ovviamente, le persone hanno i loro punti di forza. Mi pare che lei abbia raccontato, una volta, di come venisse regolarmente una signora, un’ottima cuoca. Può parlarmi di questa storia?
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Gonçalo Canto Moniz
Sì. Queste signore sono di fatto l’energia di queste comunità. Le donne... Ci sono anche bellissime storie. Abbiamo avuto una rivoluzione in Portogallo nel 1974. E diciamo sempre che la rivoluzione è stata fatta dalle donne. Gli uomini erano in guerra nell’epoca coloniale e le donne combattevano per le loro case.
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Gonçalo Canto Moniz
E questo è un concetto molto forte nelle comunità portoghesi, ma lo vediamo in tutto il mondo. Quindi le persone, le donne, vogliono davvero cambiare il loro quartiere più degli uomini. E questo è molto interessante. Quindi, quando hanno iniziato a partecipare a questo processo, hanno portato le loro conoscenze e vogliono condividerle. C’è una sorta di generosità anche con la comunità.
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Gonçalo Canto Moniz
Questa idea di cucinare è molto forte quando abbiamo dinamiche partecipative, lungo questo processo. La cucina sta diventando un modo per coinvolgere le persone e far parte di un processo di trasformazione.
00:27:53:16 - 00:28:09:00
Abigail Acton
Sì. E coinvolge anche, immagino, la comunità dei migranti, come mi ha accennato in una precedente conversazione. Mi parlava di una signora che viene a cucinare regolarmente in uno di questi mercati degli orti urbani, e offre le sue abilità e la sua cultura ad altre persone. È una storia meravigliosa.
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Gonçalo Canto Moniz
Sì. Le persone che partecipano a questi eventi comunitari e che incontriamo quando lavoriamo nelle zone di case popolari di solito hanno trascorsi diversi e origini diverse. La cucina è un modo per portare quella cultura agli eventi, per condividere la cultura, parlare delle proprie radici e renderle presenti nella comunità.
00:28:33:15 - 00:28:36:12
Abigail Acton
Sì. Fantastico. Quindi grande coesione sociale.
00:28:36:13 - 00:29:09:01
Gonçalo Canto Moniz
Sì. Sì. E i laboratori viventi che lei ha citato sono molto importanti, perché in effetti i laboratori sono sempre stati intesi come una struttura accademica. L’idea dei laboratori viventi è di trasferire la struttura accademica alle comunità. Di fatto, è un modo per creare un laboratorio nella comunità che non solo lavorerà a questi progetti, come nel caso di URBiNAT, ma avrà la possibilità di capire come sviluppare insieme progetti futuri.
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Gonçalo Canto Moniz
Quindi è molto importante perché in questi laboratori viventi che attiviamo stabiliamo connessioni, per esempio con i comuni. Ci sono punti di contatto con l’università, con il comune, con le aziende. Questo tipo di relazioni, di reti, rimangono nella comunità e vengono attivate nel progetto futuro. La grande sfida dei laboratori viventi è quella di mettere le comunità in condizione di progettare, di co-creare nuove soluzioni dopo che i progetti sono finiti. Questa è sempre una sfida: il momento in cui lasciamo le comunità e vediamo ciò che rimane lì. E l’idea del laboratorio vivente credo sia la cosa più potente.
00:29:48:09 - 00:29:51:19
Gonçalo Canto Moniz
È una sfida. Ma è la cosa più potente.
00:29:51:24 - 00:30:13:13
Abigail Acton
Ottimo. Grazie mille. Ottima spiegazione, Gonçalo, grazie. Il lavoro che state facendo è molto interessante. Ci sono altre idee oltre agli orti. So che lei si è occupato di anfiteatri verdi e di ponti pedonali che collegano tra loro aree che in precedenza erano difficili da attraversare, a causa di grandi arterie stradali e altri elementi, rendendo le nostre città luoghi migliori in cui vivere.
00:30:13:13 - 00:30:18:24
Abigail Acton
Grazie. Qualcuno ha delle domande per Gonçalo? Sì. Darko. Qual è la sua domanda?
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Darko Ferčej
Sì. Grazie Credo che i nostri progetti siano abbastanza simili, e mi chiedevo, rispetto a ciò di cui parlava, cosa ne pensa... voi e anche noi, potremmo avvicinarci a questa idea di laboratorio vivente per far vivere il progetto anche dopo la sua fine. Come possiamo coinvolgere le persone dopo la conclusione del progetto?
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Gonçalo Canto Moniz
Sì. Grazie Grazie per la domanda. In effetti, la risposta è legata al modello di co-governance che citavo prima con Laura. Il modello di co-governance che abbiamo cercato di sviluppare si basava su gruppi di lavoro. Quindi, molto presto nel progetto abbiamo istituito questi gruppi di lavoro tematici, secondo i desideri delle persone, che iniziano a creare relazioni tra di loro.
00:31:12:15 - 00:31:38:09
Gonçalo Canto Moniz
E sviluppano proposte non solo per URBiNAT, ma anche di altro tipo. E infatti hanno presentato altre domande, perché vogliono che i progetti continuino. Così iniziano a richiedere, per esempio, il bilancio partecipativo ai comuni, iniziano a richiedere un finanziamento statale per i progetti delle ONG.
00:31:38:11 - 00:32:00:19
Gonçalo Canto Moniz
Così, di fatto, questi gruppi di lavoro, quando il progetto viene abbandonato, continuano a lavorare insieme. La maggior parte di loro è stata attivata da diverse ONG. Queste a volte dicono che l’aspetto migliore di URBiNAT è la possibilità di lavorare insieme. Sapevano che esistevamo perché siamo nello stesso territorio, ma non lavoravamo insieme. E ora lo facciamo.
00:32:00:21 - 00:32:30:20
Gonçalo Canto Moniz
Dicono che già questa è una vittoria. Dopo la fine del progetto, terminato l’anno scorso, stanno ancora lavorando insieme per continuare a sviluppare, ad esempio, il mercato sociale. Il progetto è ancora in corso, ma ora sono impegnati in altri progetti collaborativi. Ad esempio, le ONG si occupano di assistenza sanitaria, altre si occupano di orti urbani o di attività culturali.
00:32:30:22 - 00:32:37:10
Gonçalo Canto Moniz
Ora stanno realizzando progetti propri. E questo significa che il laboratorio è vivo.
00:32:37:15 - 00:32:53:09
Abigail Acton
Il laboratorio vivente è vivo. Ottimo. Grazie di cuore a tutti voi per il vostro splendido lavoro e per i vostri interessanti spunti di riflessione, sia per quanto riguarda l’aspetto pratico, sia per quanto riguarda la teoria e di nuovo l’aspetto pratico. Grazie mille. Grazie mille per essere qui con noi oggi.
00:32:53:10 - 00:32:54:03
Darko Ferčej
Grazie, Abigail.
00:32:54:06 - 00:32:56:21
Laura Fregolent
Grazie Grazie Non c’è di che.
00:32:56:22 - 00:32:58:04
Abigail Acton
Buona giornata. A presto.
00:32:58:04 - 00:32:58:19
Darko Ferčej
A presto.
00:32:58:21 - 00:33:02:15
Arrivederci
A presto.
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Abigail Acton
Se vi è piaciuto questo podcast, seguiteci su Spotify e Apple Podcast e date un’occhiata alla home page del podcast sul sito web di CORDIS. Iscrivetevi per non perdere le ricerche più interessanti sulla scienza finanziata dall’UE. Se vi è piaciuto questo episodio, perché non spargere la voce? Nelle puntate precedenti abbiamo parlato delle ultime tecnologie per ridurre il rischio di incendi sui traghetti roll-on/roll-of e di un cerotto cutaneo per diagnosticare la tubercolosi.
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Abigail Acton
Nelle nostre ultime 49 puntate troverete sicuramente qualcosa che stuzzicherà la vostra curiosità. Magari vi interessa sapere quali altri progetti finanziati dall’UE stanno lavorando per migliorare la qualità della vita nelle nostre città. Sul sito web di CORDIS potete consultare i risultati dei progetti finanziati da Orizzonte 2020 e da Orizzonte Europa in questo ambito. E se state lavorando a un progetto o volete richiedere un finanziamento,
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Abigail Acton
potete trovare altri progetti del vostro ambito di ricerca. Scoprite sul sito le tante ricerche impegnate a svelare le forze che muovono il mondo. Siamo sempre felici di ricevere i vostri commenti. Scriveteci all’indirizzo editorial@cordis.europa.eu. Alla prossima.
Ripensare lo sviluppo e la pianificazione urbana
Circa tre quarti della popolazione dell’UE vive nei centri urbani. E voi, vivete in un’area inclusiva, con parchi e spazi pubblici progettati consultando i residenti, o quest’idea vi sembra lontana? Può darsi che la vostra esperienza di vita cittadina sia caratterizzata da scarse comodità. Secondo le previsioni, entro il 2050 circa l’80 % della popolazione europea sarà urbana e, data la concentrazione di persone e infrastrutture, le città sono particolarmente vulnerabili agli stress ambientali. Abbiamo già parlato dell’impatto dell’inquinamento, sia acustico che a livello di emissioni, delle ondate di calore, delle inondazioni improvvise e della contaminazione del suolo. Il cambiamento della temperatura globale non farà che aggravare questi problemi. Anche l’impatto sulla biodiversità e il consumo di risorse naturali sono motivi per cui è necessario ripensare lo sviluppo e la pianificazione urbana, per creare città più verdi, eque e coese. Soluzioni basate sulla natura, co-creazione, laboratori viventi: cosa significano questi termini e perché sono importanti? I tre ospiti di questa puntata, tutti beneficiari di finanziamenti per la ricerca e l’innovazione, ci aiuteranno a spiegare questi concetti e come possono contribuire al benessere nelle nostre città. Darko Ferčej(si apre in una nuova finestra) è a capo dell’unità di progetto UE all’interno dell’istituto sloveno senza scopo di lucro E-zavod(si apre in una nuova finestra). Le sue ricerche vertono sulla trasformazione delle teorie politiche in cambiamenti pratici a beneficio della vita delle persone negli ambienti urbani, un tema che ha approfondito nell’ambito del progetto UPSURGE. Laura Fregolent(si apre in una nuova finestra) è professoressa di urbanistica presso l’Università di Venezia(si apre in una nuova finestra) in Italia. Nel corso degli anni ha studiato i processi di trasformazione e di espansione urbana e l’impatto sociale delle dinamiche abitative. Ha coordinato il progetto NEIGHBOURCHANGE. Gonçalo Canto Moniz(si apre in una nuova finestra) è professore di architettura e ricercatore presso il Centro di studi sociali dell’Università di Coimbra(si apre in una nuova finestra), in Portogallo. È affascinato dal modo in cui la co-creazione di soluzioni basate sulla natura all’interno delle città può promuovere una maggiore inclusività dei quartieri urbani, un concetto che ha indagato nel progetto URBiNAT.
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