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Contenuto archiviato il 2023-03-20

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Nuovo studio per saperne di più sulle scelte dei giovani europei in fatto di dieta e stile di vita correlate alla salute

Perché alcuni bambini seguono una dieta a base di fast food mentre altri mangiano in modo sano? Cosa porta un adolescente a preferire un hamburger piuttosto che un'insalata? Perché alcuni decidono di fare attività fisica mentre altri non lo fanno? Quali sono le conseguenze per...

Perché alcuni bambini seguono una dieta a base di fast food mentre altri mangiano in modo sano? Cosa porta un adolescente a preferire un hamburger piuttosto che un'insalata? Perché alcuni decidono di fare attività fisica mentre altri non lo fanno? Quali sono le conseguenze per la salute di una cattiva dieta, mancanza di attività fisica e altri fattori di rischio? E infine, è possibile indirizzare i bambini e le loro famiglie verso scelte più sane relative agli stili di vita? Queste domande e molte altre sono ora esaminate da una vasta ricerca sul comportamento dei giovani europei rispetto alla dieta e allo stile di vita. Circa 22 milioni di bambini nell'Unione europea sono considerati obesi o in sovrappeso, e queste cifre aumentano di 400 000 unità ogni anno. Essi affrontano gravi rischi di salute e sociali, che comprendono malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, problemi ortopedici, scarso rendimento a scuola e una scarsa autostima, e hanno una possibilità pari al 60 per cento di diventare adulti obesi o in sovrappeso. Persino molti adolescenti che non sono in sovrappeso sono esposti al rischio di queste malattie, a causa di diete malsane e bassi livelli di attività fisica. Per affrontare queste scelte malsane relative allo stile di vita si devono comprendere i fattori di fondo che sono la causa per cui i giovani europei mangiano male e fanno poca attività fisica. Questo è l'obbiettivo di uno studio di cinque anni attualmente portato avanti da un consorzio paneuropeo di università e istituti di ricerca nel progetto I.FAMILY ("Determinants of eating behaviour in European children, adolescents and their parents"), finanziato dall'UE. Partendo dai risultati del progetto IDEFICS, che ha studiato circa 16 000 preadolescenti, lo studio I.FAMILY invita questi bambini, e i loro fratelli e genitori, a partecipare a una ricerca successiva, che si concentra sui preadolescenti, e in particolare sui soggetti di 11 e 12 anni che si trovano in una fase cruciale del proprio sviluppo. Questo gruppo di bambini con le loro famiglie vengono studiati in otto centri sparsi in tutta Europa (Belgio, Cipro, Estonia, Germania, Ungheria, Italia, Spagna e Svezia) in un tentativo di svelare l'interazione tra fattori complessi di stile di vita, comportamentali e genetici e il loro impatto sulle abitudini alimentari e gli esiti per la salute. Attraverso questionari, interviste su relazioni e salute, test psicologici ed esami fisici, associati a campioni biologici e misurazioni dell'attività fisica, i ricercatori intendono mettere a confronto i bambini e le famiglie che hanno sviluppato o seguito una dieta e uno stile di vita sani, con quelli la cui dieta e stile di vita hanno preso una direzione sfavorevole. Poiché i bambini oggetti della ricerca erano già stati esaminati nello studio IDEFICS, i ricercatori saranno in grado di compilare un profilo relativo a molti anni dei fattori che determinano scelte dietetiche buone o cattive. Possono determinare, ad esempio, se il fatto di avere due genitori che lavorano porta al consumo di più cibo da fast food, o se le preoccupazioni relative alla sicurezza per le strade nelle aree urbane porta i bambini che vivono nelle città a fare meno attività fisica e a condurre vite più sedentarie. Raccogliendo informazioni sulla salute attuale dei bambini, e sfruttando le informazioni dettagliate di cui già dispongono relative ai soggetti nei loro primi anni di vita, il team I.FAMILY sarà in grado di studiare i percorsi che conducono a diversi esiti per la salute quali obesità e disturbi metabolici e i loro precursori nei bambini mentre crescono. Tra gruppi socio-economici simili con comportamenti opposti, il progetto intende misurare fattori quali l'attivazione del cervello, l'espressione di geni collegati alle scelte alimentari, la base biologica e genetica per le soglie del gusto, il ruolo del sonno e del tempo sedentario, l'attività fisica e l'impatto dell'ambiente che li circonda. Armati di questa conoscenza, i ricercatori sperano quindi di essere in grado di suggerire nuovi approcci per promuovere un'alimentazione sana e l'attività fisica per supportare lo sviluppo di politiche a livello europeo, nazionale e locale, consentendo a un maggior numero di famiglie di fare scelte più salutari. Il progetto è gestito dal professor Wolfgang Ahrens dell'Università di Brema, in Germania, con finanziamenti per oltre 11,5 milioni di euro, di cui 9 milioni di euro provenienti dall'UE. I.FAMILY coinvolge un consorzio di 17 istituzioni partner provenienti da 12 paesi UE. Il progetto si concluderà a febbraio 2017.Per maggiori informazioni, visitare: I.FAMILY http://www.ifamilystudy.eu/(si apre in una nuova finestra) Scheda informativa del progetto

Paesi

Belgio, Cipro, Germania, Estonia, Spagna, Ungheria, Italia, Svezia

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