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Contenuto archiviato il 2023-03-20

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Braccio robotico controllato dal potere della mente

Un braccio robotico sviluppato da un team di ricercatori europei sembra poter offrire un po' di autonomia alle persone con gravi problemi di paralisi. Il braccio può essere controllato intuitivamente, ovvero è sufficiente che la persona pensi di usare il proprio arto perché qu...

Un braccio robotico sviluppato da un team di ricercatori europei sembra poter offrire un po' di autonomia alle persone con gravi problemi di paralisi. Il braccio può essere controllato intuitivamente, ovvero è sufficiente che la persona pensi di usare il proprio arto perché questo si muova. Sia gli individui normodotati che quelli disabili sono stati in grado di afferrare oggetti da un tavolo durante dei test eseguiti alla fine del progetto, un livello di movimento raggiunto in precedenza solo usando invasive interfacce neurali (BCI, brain computer interface). I risultati del progetto Brain2Robot ("A Robotic-Arm Orthosis Controlled by Electroencephalography and Gaze for Locked-In Paralytics"), finanziato dall'UE, sono estremamente promettenti e presentano un rischio minimo per le persone disabili poiché la tecnologia non è invasiva. Il progetto, guidato dalla Fraunhofer-Gesellschaft con sede a Monaco, ha aperto una nuova linea di ricerca in robotica e BCI. I risultati indicano anche la via a nuove ricerche sulle questioni di base riguardanti la fisiologia motoria, le funzioni e l'organizzazione del cervello. La ricerca ha mescolato fisiologia motoria umana e ingegneria per creare una BCI guidata dai movimenti dell'occhio e della testa oltre che da un normale elettroencefalogramma (EEG), il tipo usato nelle procedure cliniche di routine per misurare l'attività elettrica sul cuoio capelluto. Gli elettrodi raccolgono i segnali del cervello, che vengono poi amplificati e trasmessi a un computer. Il team ha compiuto dei progressi in questo settore sviluppando degli elettrodi a secco che possono essere applicati in pochi minuti e usati ripetutamente; un processo molto più semplice rispetto all'attrezzatura standard di registrazione dell'EEG, che richiede di applicare con perizia del gel liquido ai contatti. Insieme, i componenti di Brain2Robot sono in grado di rilevare i cambiamenti nell'attività cerebrale innescati semplicemente dal fatto che la persona pensi a un particolare comportamento. I componenti possono distinguere tra impulsi neurali relativi all'idea di muovere la mano destra o la sinistra. Gli schemi del segnale neurale sono quindi convertiti in comandi di controllo per il computer. La tecnologia ha anche altri possibili usi, come ad esempio per i videogiochi e i sistemi di sicurezza delle automobili, dove potrebbe essere usata per controllare il guidatore o per fornirgli assistenza. BRAIN2ROBOT ha ricevuto 1,3 milioni di euro di finanziamenti dall'UE attraverso una borsa Marie Curie per team eccellenti. Il progetto si è concluso nel dicembre del 2008. I prossimi passi saranno quelli di semplificare i componenti di base e l'interfaccia utente, e di ridurre i costi di produzione.Per maggiori informazioni, visitare: Scheda informativa del progetto Fraunhofer-Gesellschaft http://www.fraunhofer.de/en.html

Paesi

Germania

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