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The Role of extreme drought and legacy EFfects of long-term manipulatiOn of water availability on growth and REproduction of ScoTs pine REFOREST

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Adattare le foreste alle realtà dei cambiamenti climatici

Con l’obiettivo di sviluppare alberi che si adattino meglio ai cambiamenti climatici, un team di ricercatori dell’UE sta studiando il modo in cui due specie arboree rispondono alle siccità.

Una conseguenza dei cambiamenti climatici è l’incremento dei fenomeni di siccità. Un aumento di questi episodi, ritenuti una delle principali cause del deterioramento delle foreste, comporta una riduzione della loro superficie. Rappresentando gli alberi uno dei migliori modi di rimuovere l’anidride carbonica dall’aria, una qualsiasi diminuzione del loro numero provocherà un rafforzamento dei cambiamenti climatici e, pertanto, più siccità, meno foreste, e così via. Una possibilità di rallentare questo ciclo consiste nello sviluppo di specie arboree più resilienti alla siccità. A tal fine, tuttavia, è necessario comprendere meglio il modo in cui gli alberi rispondono ai fenomeni di siccità durante il loro intero ciclo di vita, il che è argomento di studio del progetto REFOREST, finanziato dall’UE e sostenuto dal programma Marie Skłodowska-Curie. «Questo progetto ha approfondito il modo in cui due specie arboree europee comuni, il pino silvestre e la quercia, si adattano agli episodi di siccità», afferma Arun Bose, ricercatore presso l’Istituto federale svizzero per la ricerca su foreste, neve e paesaggio e responsabile del progetto REFOREST. «Rafforzando la nostra comprensione del complesso rapporto che intercorre tra i meccanismi climatici e quelli eco-fisiologici possiamo contribuire allo sviluppo di una strategia di gestione delle foreste resiliente ai cambiamenti climatici per l’Europa».

Due obiettivi

L’obiettivo del progetto REFOREST era duplice. Innanzitutto, i ricercatori hanno lavorato per quantificare la crescita radiale di queste due specie arboree concentrando l’attenzione sugli effetti esercitati dagli eventi atmosferici estremi. Da questo studio hanno scoperto che, negli ultimi tre decenni, la resilienza del pino silvestre alla siccità estrema è diminuita nei siti a minore produttività. Si ritiene che la causa di tale riduzione sia la maggiore frequenza e intensità delle siccità verificatesi negli ultimi anni. Il secondo obiettivo riguardava l’analisi del potenziale ruolo svolto dagli effetti epigenetici transgenerazionali sull’andamento della crescita delle piantine di pino silvestre. «Abbiamo dimostrato che le esperienze a livello ambientale maturate dalla pianta madre influiscono significativamente sulla crescita e sulla sopravvivenza della sua progenie sul lungo termine», spiega Bose. «Questo risultato indica che gli alberi non sono solamente in grado di adattarsi rapidamente a nuove condizioni, ma possono persino trasmettere la “memoria” di tali cambiamenti ambientali alla generazione seguente». Mentre effettuavano l’esperimento sul campo per perseguire il secondo obiettivo, i ricercatori del progetto hanno avuto modo di osservare direttamente il modo in cui la siccità si ripercuote sulla crescita degli alberi. La mega-siccità del 2018 ha ucciso il 90 % dei semenzali di pino silvestre germogliati, compromettendo notevolmente lo studio. Fortunatamente, i ricercatori stavano effettuando un esperimento simile anche in condizioni di serra controllate. «Anche se non siamo stati in grado di acquisire tutte le informazioni che ci aspettavamo tramite l’esperimento sul campo, l’esperimento su serra ci ha fornito risultati solidi sul modo in cui gli alberi si comportano in condizioni controllate», aggiunge Bose.

Un significativo contributo scientifico

REFOREST è il primo esperimento scientifico volto a identificare il vitale ruolo svolto dalla memoria transgenerazionale nella crescita e nella sopravvivenza del pino silvestre. «Il progetto ha contribuito in termini scientifici in modo significativo alla nostra comprensione delle strategie di acclimatazione messe in atto dai pini silvestri nelle foreste per adeguarsi ai sempre più frequenti fenomeni di siccità estrema», dichiara Bose. «Possiamo ora avvalerci di questi elementi di comprensione per adattare meglio le nostre strategie di gestione delle foreste alle realtà dei cambiamenti climatici». Bose sta attualmente preparando una proposta di sovvenzione di avviamento CER che intende applicare molti dei principali risultati ottenuti dal progetto REFOREST ad altri ecosistemi. Il ricercatore ha inoltre redatto vari manoscritti scientifici, il primo dei quali è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista «Plant, Cell & Environment».

Parole chiave

REFOREST, cambiamenti climatici, siccità, foreste, anidride carbonica, alberi, pino silvestre, gestione delle foreste

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