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I collettori solari fanno bene al portafoglio e all’ambiente

Due prototipi di collettori solari basati sulla tecnologia SunDial possono contribuire a ridurre i costi e ad aumentare l’efficienza per le industrie a diverse latitudini.

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I ricercatori sostenuti dal progetto ASTEP, finanziato dall’UE, hanno sviluppato collettori solari all’avanguardia per i processi industriali. SunDial, come viene chiamata la tecnologia, promette di ridurre i costi di produzione e le emissioni di carbonio per diversi settori industriali. SunDial si basa su una piattaforma rotante con una serie di specchi montati sulla parte superiore. La piattaforma ruota, seguendo il Sole in modo da mantenerlo fisso in una determinata posizione relativa. Come descritto nello studio pubblicato sulla rivista «Thermal Science and Engineering Progress», questa tecnologia ha due versioni: una per le basse latitudini e una per le alte latitudini.

Cosa rende diverso SunDial

Il design SunDial a inseguimento monoassiale per le basse latitudini si concentra sulla riduzione dei costi. In questo caso, il collettore è montato su una piattaforma rotante, mentre gli specchi rimangono fissi. La piattaforma ruota, mantenendo il Sole all’interno del piano longitudinale, eliminando la necessità di specchi per seguire il Sole e riducendo di conseguenza i costi. SunDial con inseguimento a due assi si concentra sull’alta efficienza alle alte latitudini, dove l’altitudine del Sole è bassa per la maggior parte dell’anno. In questo design, la piattaforma ruota per mantenere il Sole nella sezione trasversale del campo, e ogni singolo specchio segue l’elevazione del Sole. In questo caso, il Sole è posizionato all’interno del piano della sezione trasversale per ridurre al minimo le perdite di coseno. «Questi miglioramenti consentono a SunDial di raggiungere la stessa produzione di energia di 27,8 MW h a una latitudine di 47,1 °N come a 37,9 °N», affermano gli autori dello studio. I due prototipi della tecnologia SunDial vengono testati in due siti situati a latitudini diverse. La prima località, a bassa latitudine (37,9 °N), è Mandrekas, un’azienda lattiero-casearia di Corinto, in Grecia, che ha bisogno di generare vapore a 175 °C per la pastorizzazione del latte e di mantenere lo yogurt fresco a 5 °C. Il secondo è ArcelorMittal, un’azienda siderurgica situata a una latitudine elevata (47,1 °N) a Iasi, in Romania, con una richiesta di riscaldamento superiore a 220 °C per il preriscaldamento dei tubi in un processo di rivestimento. Come riportato in una notizia su Envirotec, Antonio Rovira dell’Università Nazionale di Educazione a Distanza (Spagna), ente coordinatore del progetto ASTEP, ritiene che la tecnologia possa aiutare a ridurre il consumo energetico e a mantenere la produttività. Facendo riferimento al fabbisogno di produzione di vapore e di raffreddamento del caseificio, il ricercatore commenta: «Il progetto ASTEP propone un concetto valido per dimostrare la fattibilità dell’utilizzo dell’energia solare termica per il riscaldamento e il raffreddamento, che sia conveniente e responsabile dal punto di vista ambientale». ASTEP (Application of Solar Thermal Energy to Processes) è un’iniziativa chiave del progetto Solar Energy Helix del partner Crowdhelix. «La nostra Solar Energy Helix è diventata una fiorente comunità di quasi 500 esperti e portatori di interessi che si trovano nei punti chiave della fiorente catena del valore dell’industria solare. Solo riunendo tutte i portatori di interessi in aree strategiche chiave è possibile costruire le soluzioni che genereranno un impatto significativo», osserva Michael Browne, amministratore delegato di Crowdhelix. «SunDial di ASTEP dimostra cosa si può ottenere quando ricercatori e imprese innovative collaborano per costruire una soluzione in grado di ridurre contemporaneamente i costi di produzione e le emissioni di carbonio.» Per maggiori informazioni, consultare: sito web del progetto ASTEP

Parole chiave

ASTEP, SunDial, collettore solare, energia, riscaldamento, raffreddamento, latitudine