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Spatial dependencies of storm surges and global risk assessment.

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Colmare una lacuna nella modellizzazione del rischio di alluvioni grazie alla mappatura delle mareggiate costiere

Un’innovativa iniziativa dell’UE rivela come le mareggiate possano colpire più coste contemporaneamente, ridisegnando le modalità con cui si pianifica la preparazione alle inondazioni a livello mondiale.

Le inondazioni costiere, che figurano tra i rischi naturali più dannosi, peggiorano con l’innalzamento del livello del mare; i tradizionali modelli del rischio di alluvioni tendono tuttavia a valutare una località alla volta ignorando le possibili connessioni tra i livelli estremi del mare in aree diverse, il che costituisce una svista pericolosa. Il progetto SpaDeRisks, finanziato dall’UE e coordinato da Philip Ward, ricercatore presso la Vrije Universiteit Amsterdam, si è proposto di colmare questa lacuna mappando le dipendenze spaziali delle mareggiate su scala globale. Identificando come e quando le diverse linee costiere possono essere colpite nello stesso momento, il progetto apre nuove porte per una risposta ai disastri, un’urbanistica e una progettazione assicurativa più intelligenti.

Nuovi indizi sui modelli del rischio globale di alluvioni

Sino ad ora, le impronte spaziali delle inondazioni erano state studiate soprattutto nei fiumi e non negli oceani; ciononostante, come spiega Alejandra Enriquez(si apre in una nuova finestra), ricercatrice attiva nell’ambito di SpaDeRisks, «studiare le dipendenze spaziali dei livelli estremi del mare contribuirà a determinare quali località vengono di solito colpite contemporaneamente, informazioni che ci auguriamo possano aiutare i gestori delle emergenze». Analizzando i modelli numerici globali e i dati dei mareometri, il progetto ha identificato i modelli che caratterizzano i livelli estremi del mare. Le diverse aree costiere colpite simultaneamente potrebbero mettere a dura prova i sistemi di risposta nazionali, determinando una sottostima dei danni economici arrecati. La ricerca ha inoltre messo in evidenza i cambiamenti verificatisi su base stagionale e decennale nel comportamento delle mareggiate. Le impronte spaziali si spostano nel corso del tempo, venendo influenzate dai modelli climatici stagionali, mentre anche i modelli climatici potrebbero svolgere un ruolo attivo in alcune aree, come El Niño(si apre in una nuova finestra) e l’Oscillazione Nord Atlantica(si apre in una nuova finestra), sebbene siano necessarie ulteriori ricerche al riguardo. «Abbiamo trovato prove in base alle quali si dimostra che alcuni di questi modelli spaziali possono essere influenzati da sistemi climatici più ampi», rivela Enriquez. Queste conoscenze sono fondamentali per i modelli del rischio di alluvioni. «Ignorare le dipendenze spaziali può influire sulla risposta alle alluvioni e sulla pianificazione assicurativa: se non se ne tiene conto, è possibile che i danni economici vengano sottostimati», aggiunge Enriquez.

Prevedere i futuri punti caldi delle inondazioni dovuti alle maree

Realizzato con il sostegno del programma di azioni Marie Skłodowska-Curie(si apre in una nuova finestra), SpaDeRisks ha inoltre scoperto che i cicli di marea a lungo termine sono in grado di alterare significativamente le probabilità di inondazione nel tempo. Questi cicli prevedibili fanno sì che alcuni anni o regioni possano essere soggetti a un elevato rischio di alluvioni anche in assenza di un aumento del livello del mare o di grandi tempeste. «La nostra ricerca ha identificato periodi di elevato rischio di inondazione costiera dovuti alla combinazione di mareggiate estreme e cicli di marea a lungo termine», osserva Enriquez. «Essendo le maree astronomiche completamente prevedibili, possiamo identificare in anticipo gli anni e le località che saranno sottoposti a un maggiore rischio di inondazioni e prepararci di conseguenza.» Questa visione non stazionaria del rischio di alluvioni mette in discussione i modelli tradizionali e suggerisce che la pianificazione della preparazione alle inondazioni debba prendere in considerazione la tempistica tanto quanto la localizzazione.

Strumenti per le comunità e la pianificazione climatica

Nel corso del progetto Enriquez ha contribuito al lancio di HazardAware.org uno strumento ad accesso libero che aiuta i residenti del Golfo del Messico a valutare l’esposizione delle proprie abitazioni ai rischi costieri e meteorologici. Lo strumento, che mette in mostra le perdite annuali, i profili di rischio, gli indici di vulnerabilità sociale e suggerisce anche le misure di protezione da attuare, fonde i progressi a livello di modellizzazione compiuti dal progetto con l’accessibilità nel mondo reale, portando la scienza direttamente nelle mani delle persone più a rischio.

Dalla ricerca a una pianificazione più intelligente

Alla luce dell’innalzamento del livello del mare e della crescente pressione a cui sono sottoposte le linee costiere, SpaDeRisks offre una tabella di marcia per la realizzazione delle future valutazioni del rischio; inoltre, il suo set di dati sintetici globali sulle mareggiate offre nuove possibilità di modellizzazione a scienziati, governi e assicuratori. «Identificando quando e dove il rischio di alluvione è più elevato, possiamo aiutare le comunità a prepararsi in modo più efficace e ad allocare le risorse in maniera più efficiente», spiega Enriquez. Così facendo, SpaDeRisks pone le basi per una tariffazione assicurativa più accurata, una migliore progettazione urbana e un adattamento climatico transfrontaliero più efficace, trasformando la scienza in resilienza.

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