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Innovative technology for milk safety

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Latte più sicuro grazie a metodi di rilevamento innovativi

Nuove tecnologie di biosensori in grado di valutare il latte in modo rapido e accurato potrebbero contribuire ad aumentare la sicurezza dei consumatori e ad apportare vantaggi in termini di costi all’industria lattiero-casearia.

Essendo uno degli alimenti più consumati al mondo, il controllo del latte crudo è un elemento essenziale per la sicurezza dei consumatori. Tra i contaminanti presenti nel latte possono rientrare batteri e antibiotici, oltre ad altre sostanze chimiche come i pesticidi. Di conseguenza, l’industria lattiero-casearia investe notevoli risorse nel controllo qualità. «L’individuazione precoce dei fattori di rischio è molto importante per ridurre le epidemie di malattie trasmesse dagli alimenti», afferma Zsofia Keresztes, vice coordinatrice del progetto SAFEMILK(si apre in una nuova finestra) del Centro di ricerca per le scienze naturali HUN-REN(si apre in una nuova finestra) in Ungheria. «Con lo sviluppo delle catene di approvvigionamento alimentare globali, è molto importante avere tracciabilità e trasparenza. Si tratta di un contributo fondamentale per la salute pubblica».

Scambi di personale e strutture all’avanguardia

Per rispondere a questa esigenza, il progetto SAFEMILK, finanziato dall’UE e coordinato da POWERTEC(si apre in una nuova finestra) in Slovacchia, si è prefissato di sviluppare nuove tecnologie di biosensori per valutare in modo efficiente ed economico la sicurezza del latte. Questa soluzione innovativa sarà incentrata su una tecnica di rilevamento rapida e sensibile dei patogeni batterici e degli antibiotici che potrebbero essere presenti nel latte, rappresentando un potenziale rischio per la salute. Il progetto, sostenuto dal programma di azioni Marie Skłodowska-Curie(si apre in una nuova finestra), ha riunito otto istituti accademici e di ricerca, due PMI e un’agenzia governativa. La formazione dei ricercatori nella fase iniziale della loro carriera ha costituito un elemento essenziale di SAFEMILK, con scambi di personale tra le istituzioni partecipanti. «Abbiamo avuto laboratori di supporto dal Canada e dagli Stati Uniti», afferma l’autrice. «Ciò ha dato ai nostri dottorandi l’opportunità di lavorare presso diverse istituzioni e di avere accesso ad altre strutture. Uno degli obiettivi principali di tutto ciò era quello di fornire ai ricercatori all’inizio della carriera esperienze interdisciplinari. La dimensione interdisciplinare è stata importante anche per i partecipanti con una vasta esperienza di ricerca, offrendo nuove intuizioni e promuovendo l’innovazione».

Rilevamento rapido di agenti patogeni batterici

I ricercatori hanno studiato metodi acustici, elettrochimici e ottici per ottenere valutazioni efficaci della sicurezza del latte.Sono state utilizzate superfici nano-fabbricate(si apre in una nuova finestra) per creare sensori altamente sensibili, in grado di rilevare specifici agenti patogeni di origine alimentare e antibiotici. Sono stati sviluppati e testati anche aptameri di DNA ingegnerizzati, molecole di DNA a singolo filamento che si legano specificamente alle molecole bersaglio. I ricercatori all’inizio della carriera hanno avuto l’opportunità di essere formati sulla modifica chimica e sull’ingegneria molecolare degli aptameri. «Abbiamo identificato l’uso degli aptameri come un buon modo per produrre sensori precisi in modo economico», afferma la ricercatrice. «Questi sono sintetizzati chimicamente e possono essere prodotti in grandi quantità.»

Brevetti, trasferimento di conoscenze e tecnologia dei sensori

Il risultato principale di tutto questo lavoro è stato lo sviluppo di un test ottimizzato e complesso per la valutazione efficiente del latte. La speranza ora è che diversi elementi del test vengano ulteriormente sviluppati, con l’obiettivo di essere infine commercializzati dai partecipanti industriali al progetto. Il progetto era anche molto lungimirante. Un aspetto importante del progetto è stato il trasferimento della tecnologia, per garantire che le innovazioni introdotte con SAFEMILK vengano ulteriormente perfezionate e raggiungano gli utenti finali. Nel corso del progetto sono stati organizzati anche diverse scuole di formazione(si apre in una nuova finestra) e workshop, con l’obiettivo di fornire alla prossima generazione di ricercatori le competenze e le conoscenze necessarie per continuare a rafforzare la sicurezza del latte. Gli argomenti trattati includevano l’applicazione di tecniche elettrochimiche, ottiche e acustiche per il rilevamento, nonché brevetti, trasferimento di conoscenze e tecnologia dei sensori. «Questo progetto ha fornito una panoramica completa delle applicazioni dei biosensori nell’industria lattiero-casearia e ha dimostrato che possiamo ottimizzare questi strumenti per l’ambiente alimentare», afferma l’esperta.

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