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Contenuto archiviato il 2024-05-14

An airborne study of the microphysical and chemical structure of polar stratospheric clouds

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Rilevamenti ambientali d'alta quota

Pur offrendo svariati vantaggi per il monitoraggio ambientale, la tecnologia satellitare comporta un costo molto elevato e non sempre giustificato, e talvolta si rivela non sufficientemente versatile per compiti scientifici accurati. Sebbene i satelliti orbitali siano in grado di offrire un impareggiabile telerilevamento, non permettono misurazioni in situ. La conversione a scopi scientifici di un caccia d'alta quota russo, risalente al periodo della Guerra Fredda, si è rivelata un prezioso strumento per le applicazioni tecnologiche.

Quando le agenzie ambientali ritennero necessario comprendere il ruolo degli aerosol all'interno dell'atmosfera, fu ben presto evidente che la tecnologia satellitare non era in grado di fornire misurazioni appropriate. La soluzione ideale sarebbe stata un aereo d'alta quota, che assicurasse prestazioni specializzate e fosse in grado di volare nella stratosfera per diverse ore e in qualsiasi condizione meteorologica. Inoltre, il velivolo avrebbe dovuto essere equipaggiato dell'apparecchiatura necessaria per effettuare misurazioni che potessero fornire dettagli in-situ relativi a materiali particolati, nonché a modelli microfisici, chimici e di trasporto in relazione alle incertezze legate alla perdita di ozono. In grado di volare a quote pari a 21.000 m, il caccia M-55 Geophysica si è rivelato un aeroplano estremamente utile per la misurazione delle strutture microfisiche e chimiche delle nubi stratosferiche polari. Con un carico utile di apparecchiatura pari a 1500 kg, l'M-55 consente sia il rilevamento a distanza che la misurazione in-situ, grazie alla varietà di attrezzature specializzate che è in grado di trasportare e che gli permettono di effettuare numerosi test nel corso di un unico volo. Tali test comprendono la misurazione di particelle del diametro pari a 23 micron, l'analisi di aerosol e gas in tracce, il conteggio dei nuclei di condensazione al fine di determinarne il numero su scala volumetrica, le tecniche di caratterizzazione degli aerosol e dei PSC, in termini di dimensioni, forma e indice di rifrazione (densità) del particolato, la misurazione fluorescente della concentrazione vapore acqueo, nonché misurazioni spettroscopiche dei gas all'ultravioletto e infrarosso. Oggi, dunque, il caccia M-55 vola in difesa dell'ambiente, migliorando la nostra comprensione delle influenze atmosferiche all'origine dell'assottigliamento dello strato d'ozono.

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