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Contenuto archiviato il 2024-05-27
Stress minimization on deep sub-micron CMOS processes, measured by a high spatial resolution technique, and its application to 0.15 micron non volatile memories

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La determinazione sperimentale degli sforzi aumenta la precisione nel settore della microelettronica

Con l'avvento delle nanotecnologie, i dispositivi miniaturizzati si diffondono sempre di più e in vari settori si cerca continuamente di migliorare le tecniche per ottenere prestazioni superiori. A questo scopo, un progetto finanziato dalla CE ha portato allo sviluppo di un nuovo metodo sperimentale per la determinazione delle deformazioni locali mediante la microdiffrazione a raggi X, che si prevede condurrà a notevoli progressi nell'analisi delle strutture cristalline adoperate in un'ampia gamma di applicazioni, dalla microelettronica ai materiali biologici e industriali.

Nell'ambito delle nanotecnologie, la ricerca sui dispositivi a semiconduttori su scala submicrometrica, come i CMOS (Complementary Metal Oxide Semiconductors), deve confrontarsi con un problema importantissimo: la riduzione delle sollecitazioni meccaniche che si creano negli strati e nel substrato durante il processo. Le deformazioni generate da questi sforzi si ripercuotono sulla fabbricazione dei dispositivi, sulle loro prestazioni e sull'affidabilità in misura molto più complessa di quanto non accada con le tecnologie su scala macroscopica. Il progetto ha condotto all'impiego di una tecnica di microdiffrazione a raggi X per l'analisi non distruttiva delle deformazioni locali in strutture di prova con risoluzione spaziale inferiore al micron. Più specificamente, questo innovativo metodo sperimentale consente di analizzare la struttura cristallina e di misurare le deformazioni locali mediante i raggi X, con l'ausilio di hardware e software adatti. Un'apposita guida d'onda consente di ottenere un fascio di raggi X di elevata coerenza, dimensioni dell'ordine di alcune decine di nanometri e divergenza di circa 1mrad. Adoperando strumenti adatti, come ad esempio un diffrattometro per gli esperimenti di microdiffrazione e un software speciale, si sono ottenuti risultati interessanti: in base al profilo di diffrazione è stato possibile calcolare il profilo della profondità delle deformazioni con risoluzione spaziale laterale nell'intervallo 100-300nm. Il metodo può avere utili applicazioni in qualsiasi tipo di struttura cristallina, dall'analisi dei materiali per la microelettronica allo studio di materiali biologici e industriali, e in particolare di problemi alle interfacce.

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