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Contenuto archiviato il 2024-05-21

Towards the prediction of stratospheric ozone iii : the partitioning of the noy components

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Modellizzazione dell'assottigliamento dell'ozono nella stratosfera

L'affidabile previsione delle concentrazioni d'ozono stratosferico è decisiva per mitigare qualsiasi effetto negativo su uomini, piante e animali sulla terra. Quattro perfezionatissimi modelli di trasporto chimico si sono dimostrati in grado di assolvere il loro compito quando sono stati testati nel quadro del progetto TOPOZ-III.

Il buco nello strato dell'ozono stratosferico sopra l'Antartico ha fortemente attratto l'attenzione. Quel che è meno noto è che anche sopra l'Artico si registrano livelli allarmanti di assottigliamento dell'ozono. In entrambi i casi, i livelli aumentati di raggi ultravioletti che penetrano attraverso la superficie della Terra rappresentano una grave minaccia. Gli scienziati che si occupano di questo problema intendono aumentare la loro comprensione della chimica e fisica atmosferiche complesse che intervengono nella distruzione dell'ozono in entrambi i poli. La Commissione europea fa la sua parte sostenendone gli sforzi. Il progetto TOPOZ-III, finanziato nel quadro del programma EESD, ha valutato la capacità di alcuni CTM (modelli di trasporto chimico) di prevedere correttamente l'evoluzione annuale delle concentrazioni di ozono. Sono stati testati 4 CTM: ClaMS, KASIMA, REPROBUS e SLIMCAT. Per valutare la robustezza dei modelli, sono stati scelti due casi di test eccezionali. Il primo era la doppia lobazione del vortice polare (e del buco nell'ozono) sopra l'Antartico nel mese di settembre 2002, risultato di un improvviso riscaldamento della stratosfera. Tutti e quattro i modelli sono stati capaci di riprodurre con successo questo eccezionale evento. I due modelli (KASIMA e REPROBUS) che usavano la pressione come coordinata verticale (in opposizione alla temperatura potenziale) hanno mostrato una migliore abilità nel modellizzare il ciclo del metano. Il metano è importante perché i sottoprodotti della sua decomposizione chimica nella stratosfera contribuiscono alla distruzione dell'ozono. Il secondo caso di test riguardava lo strato d'ozono sopra l'Artico nel corso dell'inverno 2002-2003. Ancora una volta, tutti e quattro i CTM hanno prodotto una ricostruzione affidabile della durata del vortice polare, che è responsabile della distruzione accelerata dell'ozono. Questi incoraggianti risultati instillano fiducia nella capacità di questi modelli di prevedere correttamente le future concentrazioni d'ozono. Informazioni più dettagliate, incluse copie dei rapporti pubblici del progetto, si trovano nel sito web di TOPOZ-III, all'indirizzo seguente: http://www-imk.fzk.de/topoz-iii/

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