Migliorare la fluidodinamica computazionale con il calcolo GRID
L'aumento della potenza di calcolo di questi ultimi anni ha aiutato a sbloccare il potenziale della fluidodinamica computazionale (CFD) nel risolvere problemi di vecchia data di dinamica dei fluidi. Ora che ci avviamo a raggiungere il limite delle capacità di calcolo dei singoli computer, si sta sviluppando un nuovo concetto che combina la potenza di calcolo di più macchine collegate in rete. Il calcolo GRID, come viene chiamato, sta oggi trasformando il modo di fare ricerca, e il CFD non fa eccezione. Il programma Tecnologie della società dell'informazione ha finanziato sei organizzazioni per sviluppare l'infrastruttura necessaria per trasferire il calcolo GRID alla CFD. Il principale risultato del progetto è il risolutore APUS-CFD, che usa metodi numerici per risolvere le equazioni Navier-Stokes. Symban Power Systems Ltd, un partner FLOWGRID, ha trasferito un risolutore CFD esistente nel contesto GRID. La scomposizione dei domini è stata fondamentale per consentire al risolutore CFD di lavorare efficientemente in modo parallelo. È stato inoltre necessario separare i compiti di comunicazione, gestiti con l'interfaccia Message Passage MPICH-G2, dai calcoli informatici. I lavori hanno inoltre incluso la messa a punto di interfacce per una facile modifica dei componenti CFD. Dopo la fase di sviluppo, il risolutore APUS-CFD è stato provato da due partner FLOWGRID in Spagna e Grecia. I risultati positivi hanno stabilito un precedente con i cluster Linux e con altre configurazioni. Sulla spinta di questi risultati positivi, il consorzio FLOWGRID sta affrontando lo sfruttamento commerciale del risolutore APUS-CFD. Si rivolge quindi alle industrie automobilistiche, aerospaziali e degli altri numerosi settori in cui il CFD è parte integrante della fase di progettazione.