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Parere del Comitato economico e sociale in merito all'industria nucleare nell'Unione europea

Il Comitato economico e sociale delle Comunità europee ha adottato un parere in merito alla comunicazione della Commissione su un progetto di "Programma nucleare illustrativo" (PINC) che, per quanto riguarda lo sviluppo dell'energia nucleare, intende fissare alcuni principi ba...

Il Comitato economico e sociale delle Comunità europee ha adottato un parere in merito alla comunicazione della Commissione su un progetto di "Programma nucleare illustrativo" (PINC) che, per quanto riguarda lo sviluppo dell'energia nucleare, intende fissare alcuni principi basilari comuni da seguire in tutti gli Stati membri. Il Comitato ha mostrato apprezzamento per la comunicazione della Commissione, avanzata nel settembre 1996, ed ha espresso il proprio sostegno ai principi proposti. Il CES, comunque, ha espresso preoccupazione per il futuro dell'industria nucleare europea e per l'impatto che il probabile declino di questa avrà sul mercato energetico dell'UE e sugli aspetti connessi all'ambiente (in modo particolare sulla riduzione delle emissioni di CO2). Sebbene attualmente il nucleare produca un terzo dell'elettricità dell'UE, data l'ampiezza della preoccupazione pubblica riguardo alla sicurezza e considerati gli eventi in atto nel mercato dell'energia, il CES ritiene improbabile che la produzione nucleare venga proseguita nella maggior parte degli Stati membri quando, dopo il 2005-2010, gli impianti esistenti raggiungeranno la fine del loro ciclo operativo. La prospettiva di tale evento pone serie questioni strategiche che devono essere trattate nella proposta della Commissione. Alla Commissione si chiede anche di riesaminare le attività dei programmi PHARE e TACIS nel settore della sicurezza nucleare nei paesi dell'Europa centrale e orientale (PECO) e nei Nuovi Stati Indipendenti (NSI). Il CES ha sottolineato l'importanza di questo aspetto alla luce della particolare preoccupazione in merito alla pericolosità degli impianti nucleari in tali paesi e delle conseguenze dell'introduzione dei reattori di progettazione sovietica all'interno dei confini dell'UE, quando si avrà l'ampliamento della Comunità. Inoltre si chiede alla Commissione, nei limiti delle sue attività, di prestare attenzione alle installazioni nucleari militari pericolose. Si propone anche di aggiungere azioni al gruppo di principi proposti dalla Commissione, per ridurre le preoccupazioni in merito alla sicurezza nucleare nei paesi orientali. Il Comitato rileva che, nei prossimi anni, per l'industria nucleare la questione chiave sarà l accettabilità complessiva da parte del pubblico, in modo particolare per quanto concerne il trasporto, la manipolazione e lo smaltimento delle scorie radioattive. La Commissione viene esortata a sostenere gli Stati membri e l'industria in questo settore.

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