Autoassemblaggio per kit di nanochip
I microchip hanno rivoluzionato il mondo dell'elettronica. I circuiti integrati e i microprocessori più complessi controllano qualsiasi dispositivo, dai telefoni cellulari ai computer. Tutti i sistemi, incluso internet, dipendono dall'esistenza di chip in grado di contenere fino a un milione di transistor in un millimetro quadrato. Con questo livello di complessità, sembrerebbe difficile per i ricercatori apportare miglioramenti, ma il progetto "Molecular interconnect for nanotechnology" (MINT), finanziato dall'UE, ha posto delle basi solide per riuscirci. Per renderlo possibile, gli scienziati del progetto hanno sfruttato le proprietà uniche del parente a filamento singolo del DNA: l'acido ribonucleico (RNA). Questo elemento fondamentale del codice genetico effettua l'accoppiamento di basi complementari. Di conseguenza, il filamento di RNA si può progettare in modo che si leghi alle parti complementari prevedibili di un'altra molecola, quasi come in un puzzle. Inoltre, ampie sezioni di RNA hanno uno specifico modello di ripiegamento (la struttura terziaria) nel quale si possono depositare ampie strutture. L'RNA rende possibile l'autoassemblaggio molecolare. La miniaturizzazione ottenuta è sorprendente. Il cablaggio è molto inferiore ai 100 nanometri e le unità programmabili collegate hanno dimensioni che arrivano a 10\;nm. Presso la University of Glasgow, l'equipe MINT ha creato per la prima volta metodi per quantificare e controllare la quantità di oligonucleotidi progettati appositamente e immobilizzati sulla superficie degli elettrodi. La specificità e il livello di immobilizzazione vengono valutati usando la spettroscopia fotoelettronica ai raggi X (XPS) per misurare gli elementi presenti. Inoltre, la massa per unità di superficie viene quantificata usando una microbilancia a cristalli di quarzo (QCM). Si possono creare dispositivi elettronici organici/inorganici con un livello elevato di riproducibilità a un prezzo concorrenziale. La produzione controllata di cavi su nanoscala e collegamenti tra nanoparticelle fa progredire ulteriormente questa tecnologia.