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Novel biofunctional high porous polymer scaffolds and techniques controlling angiogenesis for the regeneration and repair of the degenerated intervertebral disc

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La rigenerazione dei dischi intervertebrali

Il mal di schiena influisce in modo significativo sulla qualità della vita delle persone. Curare la degenerazione dei dischi è di conseguenza uno dei più importanti imperativi socioeconomici che la moderna sanità si trova ad affrontare.

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Le statistiche mostrano che il 30 % dei lavoratori europei soffre di mal di schiena, che è il disturbo associato al lavoro più frequentemente segnalato. Diversi fattori possono causare il mal di schiena, ma nella maggior parte dei casi esso è collegato alla degenerazione dei dischi intervertebrali (IVD). Lo sviluppo di nuove tecniche di coltura cellulare, la progettazione di polimeri biocompatibili e strategie di ingegneria dei tessuti sono recentemente emersi come opzione terapeutica nella medicina rigenerativa. Il progetto DISC REGENERATION è stato finanziato dall'UE per risolvere la morbilità provocata dalla degenerazione degli IVD utilizzando un approccio di ingegneria dei tessuti per la rigenerazione dei compartimenti istologici del disco. L'obiettivo del progetto quadriennale era fornire una cura per il dolore lombare sviluppando uno scaffold poroso e la tecnologia che possa riparare un IVD danneggiato rendendo possibile la sua rigenerazione a uno stato sano naturale. I ricercatori hanno sviluppato scaffold iniettabili acellulari e scaffold bioattivi, a base di polimeri caricati con cellule. Un approccio biomimetico ha permesso l'inclusione dei necessari fattori di segnalazione cellulare per produrre una struttura bioibrida con una forte similarità al tessuto umano. Nell'IVD la vascolarizzazione del tessuto deve essere attentamente controllata con una vascolarizzazione minima nelle regioni dell'anello fibroso e del nucleo polposo, e una vascolarizzazione moderata a livello del corpo vertebrale. Ciò è stato ottenuto con successo utilizzando peptidi funzionali in grado di bloccare il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (VEGF), oppure tramite materiali caricati di cellule staminali che secernono recettori VEGF solubili per bloccare l'attività del fattore di crescita. Particolari sforzi sono stati spesi per sviluppare una tecnica chirurgica minimamente invasiva per una migliore sicurezza dei pazienti. I risultati del progetto sono stati presentati su oltre 20 pubblicazioni scientifiche sottoposte a valutazione tra pari. La nuova tecnologia sviluppata dal progetto può essere applicata nei settori dei dispositivi medicali e del rilascio mirato dei farmaci, inclusi cicatrizzazione, rigenerazione cardiovascolare, malattia polmonare infiammatoria e malattie neurodegenerative.

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