Nanotecnologia e sicurezza antincendio
I tentativi di prevenzione antincendio hanno fatto molti progressi, ma ogni anno troppe persone perdono la vita negli incidenti di questo tipo. La tecnologia si è rivelata un valido alleato e ora la nanotecnologia sta offrendo molte nuove opportunità per superare le carenze dei prodotti di sicurezza antincendio convenzionali. Un ottimo esempio è la sostituzione di materiali ritardanti di fiamma alogeni, che riducono l'ozono nella stratosfera e causano altri impatti ambientali, con polimeri nanocompositi. L'Unione europea ha finanziato importanti ricerche in questo settore. Un ostacolo da affrontare è la mancanza di test standardizzati per determinare l'infiammabilità e altre proprietà di combustione dei nuovi materiali, dato che i test esistenti non sono idonei. Questa sfida è stata accettata dai partecipanti del progetto Predfire-nano (Predicting Fire Behaviour of Nanocomposites from Intrinsic Properties). Per lo studio sono stati selezionati molti polimeri nanocompositi ritardanti di fiamma, che sono stati valutati in laboratorio usando diverse tecniche. Sono stati inoltre utilizzati modelli di fluidodinamica computazionale (CFD) per prevedere il comportamento su scala superiore in base ai dati raccolti in laboratorio. Durante il progetto sono stati anche condotti saggi con rivestimenti sperimentali. Nonostante i problemi sul ritardo dell'accensione e sulla riduzione della produzione di fumo rimangano difficili, sono stati fatti molti progressi per ridurre l'infiammabilità. È da sottolineare che il profilo ambientale dei polimeri nanocompositi candidati viene ulteriormente rafforzato dal fatto che si possono produrre da materiali riciclati.