Approfondimenti sulla sclerosi multipla
La sclerosi multipla è la patologia infiammatoria cronica più comune del sistema nervoso centrale, ed è stata oggetto di ampi studi; la base genetica di questa malattia neurologica, però, rimane ignota e gli scienziati sono solo all'inizio di un lungo percorso verso la scoperta dei meccanismi di questa lesione cerebrale. Attualmente non esiste alcuna terapia in grado di curare questa malattia, né sono disponibili farmaci in grado di arrestarne i processi neurodegenerativi. Con il progetto Neuropromise ("Neuroprotective strategies for multiple sclerosis") si è proceduto a un'analisi profonda delle sequenze meccanicistiche e genetiche che partecipano alla neurodegenerazione indotta dall'infiammazione. Riunendo le esperienze acquisite in numerosi settori scientifici e medici, il progetto finanziato dall'UE si proponeva di sfruttare anche tutte le attuali conoscenze, per promuovere lo sviluppo di agenti terapeutici più efficaci. I risultati degli studi generici hanno fornito notevoli contribuiti alla spiegazione dei meccanismi con cui i geni all'esterno del locus del complesso maggiore di istocompatibilità (MHC) contribuiscono allo sviluppo della malattia. L'approfondimento della conoscenza delle singole sequenze in cui sono implicati i geni non MHC ha migliorato la comprensione dei complessi meccanismi che sono alla base della patogenesi della sclerosi multipla. Dal momento che la degenerazione e il danno degli assoni è di primaria importanza nella patologia della sclerosi multipla, la conoscenza dei meccanismi molecolari è fondamentale per la scoperta di terapie neuroprotettive efficaci. I ricercatori hanno utilizzato approcci di tipo trascrittomico e proteomico per identificare i primi cambiamenti molecolari che avvengono nelle proiezioni assonali di determinate popolazioni di neuroni, e hanno analizzato l'intero tessuto cerebrale in diversi modelli sperimentali di neuroinfiammazione e neurodegenerazione; i modelli proteici e di trascrizione identificati sono stati sottoposti a un'ampia analisi bioinformatica e la loro validità è stata accertata con tecniche adeguate. Gli esiti del progetto hanno apportato nuovi importanti dati sulla sclerosi multipla e sui processi neuroinfiammatori in generale, e hanno consentito ai membri del team di proporre modelli di patogenesi della sclerosi multipla più affidabili e di sviluppare molecole terapeutiche per la sperimentazione clinica.