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NAno engineered Titania thin films for advanced Materials Applications

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Sfruttare la luce solare per superfici molto estese

I film sottili a base di diossido di titanio che incorporano nuove architetture in nanoscala sono molto promettenti per l'utilizzo nelle applicazioni industriali e commerciali. Tra i vari usi, hanno un potenziale come fotocatalizzatori per protezione ambientale e sanitaria, produzione energetica tramite separazione dell'acqua e sintesi chimica.

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Finora uno dei maggiori ostacoli è stato comprendere la relazione tra la struttura in nanoscala e scala atomica di questi film e il processo di sintesi necessario per produrre le proprietà e le funzioni desiderate. Inoltre i metodi di sintesi devono essere vantaggiosi in termini di costi e riproducibili a livello di produzione industriale. Il progetto Natama ("Nano engineered titania thin films for advanced materials applications"), finanziato dall'UE, è stato iniziato per affrontare questi problemi e aprire la strada all'applicazione industriale su vasta scala dei film sottili fotoattivi a base di diossido di titanio. Il progetto si è basato sull'esperienza di quattro accademici e due partner industriali provenienti da tre paesi, e includeva due utenti finali. Il consorzio ha prodotto nuovi materiali nanostrutturati con architetture precisamente strutturate come film sottili. Tutti i metodi di sintesi erano completamente nuovi e mai descritti prima. L'applicazione più importante per cui i film sono stati ottimizzati era la capacità di utilizzare la luce solare per generare idrogeno dalle molecole d'acqua. Oltre a ciò, i ricercatori si sono concentrati sul processo per rivestire aree estese con i film, al fine di aumentarne il potenziale di commercializzazione per l'uso su grandi superfici fotoattive; il procedimento è stato sviluppato con successo. I film più promettenti sono stati testati utilizzando la luce del sole in un impianto solare vicino a Siviglia, in Spagna. Il consorzio ha sviluppato anche un nuovo metodo per rivestire le lenti ottiche utilizzate per concentrare la luce solare nella tecnologia fotovoltaica. Il rivestimento proteggeva le lenti dal danno ultravioletto (UV), permetteva l'autopulitura tramite acqua piovana e migliorava la trasmissione della luce attraverso le lenti. Riassumendo, il progetto Natama è riuscito a produrre film sottili visibili, nanostrutturati e fotosensibili, che hanno funzionato altrettanto bene, se non meglio, rispetto ai migliori film attualmente disponibili. Inoltre hanno potuto rivestire aree di superficie molto più estese di quanto fosse possibile in precedenza, dimostrando un certo potenziale di commercializzazione. I risultati del progetto dovrebbero rafforzare la competitività europea e creare nuovo lavoro, in particolare per le piccole e medie imprese (PMI) coinvolte nello sviluppo, tra gli altri, dei seguenti settori: attrezzatura e tecnologia di rivestimento, tecnologia solare, purificazione di acqua e aria e rivestimenti antimicrobici per strumentazione medica.

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