Migliorare la salute mentale dei migranti
Il progetto Newcom ("New communities and mental health - A needs analysis"), svolto per conto dell'organizzazione non governativa Cáirde, aveva l'obiettivo di studiare i problemi di salute mentale dei migranti in base alla conoscenza delle condizioni locali e alle esigenze delle loro sottopopolazioni. Cáirde è impegnata per ridurre le disuguaglianze sanitarie tra le minoranze etniche in Irlanda. Grazie a questo lavoro, il team finanziato dall'UE ha cercato di fornire un esempio di prassi di ricerca corrette orientate dalle comunità, utile come base per lo sviluppo e l'implementazione delle relative politiche. Adottando una prospettiva orientata dalla comunità, i ricercatori hanno potuto studiare le esigenze di salute mentale degli immigrati in Irlanda, identificando carenze, uso e comprensione dei servizi, modelli di utilizzo di questi ultimi e barriere di accesso percepite e producendo un rapporto sull'impatto determinato da questi problemi che è già stato inviato ai responsabili delle politiche del settore. Altre attività hanno portato alla creazione di rapporti tra università e organizzazioni delle comunità incentrati su problemi di ricerca del "mondo reale" e alla predisposizione delle basi per la creazione di un Science Shop presso la City University di Dublino. Utilizzato come risorsa da Cáirde e dal forum sulla salute dei migranti che sponsorizza, il sito Web del progetto ha inoltre permesso di diffondere i risultati dello studio a università, comunità, responsabili politici e altri soggetti interessati. Grazie all'approccio adottato dall'iniziativa Newcom, sia Cáirde sia le comunità di immigrati hanno potuto migliorare la loro capacità di ricercare e raggiungere una migliore comprensione dei problemi di salute mentale in gioco. I risultati dello studio testimoniano un'esperienza pilota nel settore dello scambio di conoscenze a livello delle comunità e si sono dimostrati parimenti importanti sia per i professionisti del settore sanitario sia per i pianificatori politici. Tutto ciò lascia ben sperare per le azioni volte a evitare i rischi di disuguaglianza sanitaria e a favorire una migliore realizzazione dei servizi e delle politiche.