L'evoluzione dell'occupazione
I sistemi occupazionali e i contratti di lavoro variano ampiamente nei diversi paesi, in particolare quando si evolvono nuove politiche e prassi. Per limitare le incertezze, le imprese tendono a limitare i diritti dei dipendenti e a contenere la loro influenza sulle condizioni di lavoro e il processo lavorativo. Il progetto Dynamo ("Dynamics of national employment models"), finanziato dall'UE, mirava a studiare questo fenomeno in Europa. Il progetto ha analizzato come la presenza di modelli occupazionali nazionali distinti incida sulla convergenza verso un unico sistema europeo senza pregiudicare gli obiettivi economici e sociali. Pertanto, ha analizzato i modelli nazionali in 10 paesi UE e le modalità con cui si sono evoluti, in particolare in settori diversi. Per realizzare tale analisi, il team di progetto ha osservato il cambiamento istituzionale avvenuti negli ultimi decenni nell'occupazione. Quindi ha studiato il supporto istituzionale correlato all'occupazione che viene offerto alle persone nel corso della loro esistenza, dall'istruzione e preparazione per il mercato del lavoro fino al pensionamento e alla pensione. Si è proceduto a sondare diverse questioni fondamentali, quale la cura degli anziani, l'introduzione di nuove tecnologie, la migrazione di manodopera alla luce dell'armonizzazione UE e come la politica liberista incida sulle imprese gestite dallo stato o sulle imprese tradizionali. Inoltre, il progetto ha osservato come studi di caso vari settori, ad esempio il settore edile, il settore ospedaliero e il settore informatico (IT). Ha studiato l'efficacia dell'occupazione europea e ha formulato una serie di conclusioni utili al riguardo. Dopo aver considerato come le pressioni interne ed esterne interagiscono nell'ambito della visione tradizionale neoliberista, Dynamo ha concluso che il potenziamento istituzionale multilivello potrebbe rappresentare una risposta per rivitalizzare modelli occupazionali nazionali in Europa.