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Storie di successo RST - Un calcestruzzo più ecologico per una costruzione più sostenibile

L'edilizia è un settore ad alta intensità energetica con un'importante impronta ambientale in termini sia di emissioni di carbonio sia di domanda di materie prime. Per affrontare tale questione è stato recentemente lanciato un progetto di ricerca finanziato dall'UE basato sull'analisi della possibilità di utilizzo di materiali di scarto nella produzione di calcestruzzo. Secondo i ricercatori, questa situazione potrebbe condurre alla creazione di un settore immobiliare più ecologico e sostenibile.

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Il calcestruzzo è il materiale da costruzione più utilizzato al mondo, la cui domanda è continuamente stimolata dalla crescita di economie emergenti. Difatti, l'utilizzo di questo materiale è così diffuso che la produzione globale di cemento contribuisce a circa il 5 % delle emissioni annue di gas a effetto serra, ovvero un livello paragonabile al settore dell'aviazione. I gas a effetto serra rilasciati nell'atmosfera, come ad esempio l'anidride carbonica, hanno un impatto significativo sulla temperatura terrestre. La produzione di calcestruzzo contribuisce inoltre ad un progressivo sfruttamento delle risorse naturali che, se ignorato, potrebbe condurre ad un serio danno ambientale. Non sprecare, non sarai bisognoso Il progetto Encore ("Environmentally friendly solutions for concrete with recycled and natural components") è stato concepito proprio allo scopo di riunire numerosi gruppi di ricerca in grado di promuovere l'innovazione nell'ambito della sostenibilità del calcestruzzo. L'obiettivo del consorzio consiste altresì nella promozione di scambi di idee e di esperienze sull'utilizzo di costituenti riciclati e rinnovabili per ottenere un calcestruzzo strutturale più ecologico. "Sebbene siano già state proposte varie soluzioni possibili finalizzate al miglioramento della compatibilità e della sostenibilità ambientali della produzione di calcestruzzo nell'industria delle costruzioni, è necessario condurre ulteriori ricerche per studiare le potenzialità di materiali riciclati e rinnovabili", spiega il dott. Enzo Martinelli, coordinatore del progetto. Nello specifico, l'iniziativa Encore è incentrata su tre obiettivi. Innanzitutto, l'analisi del comportamento fisico e meccanico del calcestruzzo con aggregati riciclati e sottoprodotti sostitutivi del cemento con proprietà "pozzolaniche". La pozzolana è un materiale siliceo che può essere miscelato con acqua e reagisce chimicamente con idrossido di calcio, un composto inorganico ottenuto con la miscelazione di ossido di calcio, o calce, e acqua. Il risultato finale consiste in un composto con proprietà molto simili a quelle del cemento. A oggi, gli sperimentatori hanno scoperto la possibilità di aumentare l'attuale quantità massima di sostituto di aggregato consentito nel cemento, senza compromettere qualità e sicurezza. Ad esempio, i campioni preliminari di calcestruzzo, costituiti da un 30-40 % circa di aggregati riciclati, hanno registrato prestazioni simili a quelle delle miscele tradizionali di questo materiale. In secondo luogo, i fautori del progetto stanno analizzando il possibile contributo di fibre riciclate, create a partire da acciaio o plastica, nel campo del rafforzamento diffuso di miscele basate sul cemento. Le prove iniziali in questo ambito sono incentrate su fibre di acciaio riciclate e compresse. In terzo luogo, il team Encore sta esaminando la fattibilità e le possibili applicazioni di compositi cementizi rinforzati con fibre naturali (N-FRCC). È in corso uno studio della durabilità delle fibre naturali in condizioni climatiche avverse. Il carattere internazionale del progetto rappresenta un altro aspetto importante. "La rilevanza della sostenibilità del calcestruzzo per i paesi emergenti rappresentava una motivazione chiave per riunire partner europei e non nell'ambito di questa iniziativa di ricerca", afferma il dott. Martinelli. "Questo è il motivo per cui gli istituti di ricerca europei (nello specifico italiani e portoghesi) stanno implementando un programma di scambi di personale con controparti non europee provenienti dall'Argentina e dal Brasile". Apertura di opportunità industriali Il dott. Martinelli ritiene che la ricerca condotta dal consorzio Encore avrà un impatto significativo e positivo sulle pratiche di costruzione e di gestione dei rifiuti nelle aree urbane e industriali. Attualmente, a causa del cambiamento demografico e dell'urbanizzazione, si registra una forte domanda di edifici residenziali e commerciali. Sebbene sia caratterizzato da una portata globale, tale fenomeno è particolarmente acuto nei paesi emergenti. Non bisogna dimenticare inoltre la pressione relativa alla conformità agli obblighi legislativi per gli edifici sostenibili, i materiali rinnovabili e la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Un'altra priorità governativa è rappresentata dall'ottimizzazione delle procedure di smaltimento dei rifiuti. Si prevede infine che le potenzialità legate alla diffusione tramite economie di scala e il trasferimento dei risultati di ricerca del progetto Encore alle applicazioni pratiche possano avere importanti conseguenze ambientali ed economiche. Oggigiorno, sono in corso numerose attività edilizie condotte dai partner del consorzio provenienti dall'America latina. "I politici brasiliani, che hanno posto l'accento su pratiche di costruzione sostenibili, stanno sviluppando strutture e infrastrutture necessarie per l'organizzazione dei prossimi mondiali di calcio e giochi olimpici che si terranno tra qualche anno a Rio de Janeiro", afferma il dott. Martinelli. Parte di questo lavoro è basata sulla demolizione o sul miglioramento delle costruzioni esistenti. È stato infine fissato un obiettivo di riciclaggio del 100 % che il lavoro del consorzio Encore potrebbe contribuire a raggiungere. - Nome del progetto: Environmentally friendly solutions for Concrete with Recycled and natural components - Acronimo del progetto: Encore - Sito web del progetto Encore - Numero di riferimento del progetto: 295283 - Nome/paese del coordinatore del progetto: Università degli Studi di Salerno, Italia - Costo totale del progetto: 197 400 euro - Contributo CE: 197 400 euro - Inizio/fine del progetto: gennaio 2012 - dicembre 2014 - Altri paesi partner: Portogallo, Argentina, Brasile