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Contenuto archiviato il 2024-06-18

Living autologous heart valves for minimally invasive implantable procedures

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Valvole cardiache artificiali che crescono

Le malattie cardiovascolari sono la prima causa di morte nelle società occidentali. Uno studio europeo ha sviluppato valvole cardiache di nuova generazione che crescono insieme al paziente e che possono essere impiantate con una procedura minimamente invasiva.

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La sostituzione delle valvole è oggi una procedura chirurgica molto diffusa, che conta quasi 250 000 impianti ogni anno in tutto il mondo, tuttavia un terzo di questi pazienti soffre di problemi associati alle protesi entro 10 anni. Le valvole esistenti, che siano meccaniche o bioprotesiche, presentano l’inconveniente di una durata limitata e dell’incapacità di crescere o di essere riparate, un problema particolarmente rilevante per il trattamento efficace di bambini molto piccoli con difetti cardiaci congeniti. Gli scienziati del progetto LIFEVALVE (Living autologous heart valves for minimally invasive implantable procedures), finanziato dall’UE, hanno combinato l’ingegnerizzazione dei tessuti con una tecnologia di impianto minimamente invasiva per ottenere valvole cardiache migliori. Il team si proponeva di sviluppare una valvola cardiaca di tessuto ingegnerizzato con capacità di riparazione e di rigenerazione che riducessero al minimo la necessità di interventi chirurgici futuri. I partner del team LIFEVALVE hanno svolto un’ampia attività di caratterizzazione e ottimizzazione dei biomateriali per ottenere una valvola basata sulla tecnologia di decellularizzazione. A questo fine, hanno seminato le cellule su uno scaffold e le hanno coltivate in un sistema bioreattore per ottenere un tessuto in grado di assumere la funzione dello scaffold iniziale. Il team ha testato varie cellule staminali fetali e adulte per valutare la loro capacità di differenziarsi in tessuto cardiaco. Tutte le cellule viventi sono quindi state rimosse e la valvola ha mostrato un buon funzionamento dopo l’impianto in vivo nelle pecore. Insieme alla valvola in tessuto ingegnerizzato è stato impiantato uno stent biodegradabile e auto-espandibile. Il team ha scelto di utilizzare acido poli-L-lattico biocompatibile e l’impianto è risultato minimamente invasivo, grazie a un sistema di applicazione specifico che ha permesso di utilizzare una procedura sicura transcatetere. I risultati ottenuti dallo studio LIFEVALVE rappresentano un progresso medico significativo nel settore delle protesi e della chirurgia cardiaca. Gli studi clinici non sono ancora stati completati, tuttavia questo nuovo approccio porterà un miglioramento delle vite dei pazienti sottoposti alla sostituzione delle valvole cardiache e a una riduzione dei costi dell’assistenza sanitaria.

Parole chiave

Valvole cardiache, malattie cardiovascolari, impianti, difetti cardiaci, ingegnerizzazione dei tessuti

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